Elezioni, Giachetti parte da solo: a rischio la tenuta del Pd in vista delle primarie | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Elezioni, Giachetti parte da solo: a rischio la tenuta del Pd in vista delle primarie

– Entrerà nel vivo domani la campagna elettorale di Roberto Giachetti, candidato alle primarie per il Campidoglio in casa Pd. Giachetti parte con il suo tour «tra la gente» dalla zona di Settecamini, oltre il Gra. Ma, per ora, è solo nel suo partito. Nonostante i tanti rumors, nessuno si è fatto ancora avanti per sfidarlo. E, anzi, la componente SI-Sel ha chiarito che non parteciperà alla competizione del 6 marzo promossa dai dem, lanciandone una tutta sua, magari insieme all’ex sindaco Ignazio Marino. Così iniziano a circolare rumors di crisi delle primarie del centrosinistra e addirittura di una possibile revoca per mancanza di partecipanti. «Un’ipotesi che non esiste», rassicura il commissario dei democratici romani Matteo Orfini. Ma, evidentemente, i timori o i veleni ci sono. Tra i papabili in campo ci sono il deputato Roberto Morassut, l’ex ministro Massimo Bray e l’ex assessore capitolino Estella Marino. Ma oggi solo quest’ultima s fa sentire: «C’è una voce che chiede comunque di proseguire le cose positive fatte con l’amministrazione Marino, valorizzare la nuova classe dirigente che abbiamo messo nei municipi. Si sta ragionando su alcuni nomi. Non sono l’unica a poter rappresentare queste linee politiche». Giovedì sera alcune componenti del Pd si dovrebbero riunire al circolo ‘ribellè di Donna Olimpia proprio per supportare la sua candidatura. La mancanza di avversari certamente non giova a Giachetti, che si è fatto avanti sotto i buoni auspici di Renzi ma rivendicando ad alta voce l’importanza delle primarie. «Ci sarà anche qualcun altro del Pd, vedrete», rassicura a ‘Un giorno da Pecorà. Nella stessa occasione rivendica la sua battaglia per la legalizzazione delle droghe leggere e il supporto ai matrimoni gay. Intanto per il Centro Democratico scende in campo per le primarie il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi. Domani è previsto un incontro tra Orfini e il segretario romano di Sel Paolo Cento, ma la partecipazione alla competizione inter-coalizione non sembra all’ordine del giorno a sinistra. E tanto meno dell’attuale candidato per Sinistra Italiana Stefano Fassina, che tende la mano all’ex sindaco ‘defenestratò dal Pd, Ignazio Marino: «Se si candidasse fuori dal Pd credo sarebbe utile per la città. Gli chiederei di fare le primarie con noi, con l’area che vuole una svolta. Dal 19 al 21 febbraio al Palazzo dei Congressi di Roma – il suo annuncio – avvieremo la fase costituente del partito». E mentre il Movimento Cinque Stelle temporeggia, nel centro destra la partita non è meno complicata. Tra gli attriti e le polemiche a distanza, la quadra elettorale è ancora tutta da trovare. Tanto che il candidato sindaco e leader della Destra, Francesco Storace ammonisce: «I più recenti sondaggi nell’ambito del centrodestra, specie a Roma testimoniano una volontà di riscossa del popolo di destra. Ma sembra quasi che si voglia perdere le comunali. Per vincere la destra dovrebbe essere meno nervosa. Tante volte ci si perde in polemiche infantili». Se lui diventasse sindaco? «Mi impegno per 10 anni a non fare altro perchè mi piacerebbe dedicarmi al territorio – risponde Storace -. Bisogna fare il sindaco di paese».

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