Gemelli, nasce la sala tecno-consulto per tumori cerebrali
Una sala di tecno-consulto dotata di tecnologie a supporto della rete assistenziale di video diagnostica dedicata ai bambini con tumori cerebrali, che è parte del progetto ‘Insieme per la salutè, è stata inaugurata oggi presso la fondazione Policlinico Agostino Gemelli di Roma. Questa rete è stata finanziata dal l’edizione 2015 di Trenta Ore per la Vita con la campagna ‘Homè. Il progetto prevede il coinvolgimento di quattro aziende ospedaliere: Caltanissetta, Crotone, Cassino e Oristano, che si avvarranno della consulenza tecnica a distanza degli specialisti del Gemelli. Giulio De Belvis, responsabile dei percorsi clinici, ha spiegato che l’idea nasce dal fatto che «le tecnologie da sole non bastano e non bastano neanche i percorsi, servono le reti e le relazioni». Lorella Cuccarini, testimone di Trenta Ore per la Vita, ha sottolineato l’importanza di «rendere l’ospedalizzazione del bambino migliore anche dal punto di vista psicologico, facendolo curare nella sua città anche se non è una grande città e aiutando così i genitori anche dal punto di vista economico». La Cuccarini ha aggiunto che per il bambino «è fondamentale tenere gli affetti vicino e per i genitori, che devono già sobbarcarsi la malattia del figlio, si leva il peso del viaggio». «La malattia diventa ancora più terribile – ha detto Cesare Colosimo, direttore dell’Area Diagnostica per immagini – se ti trovi in un centro in cui non hai un percorso definito da seguire. Se possiamo allietare una tragedia come quella di un bambino con un tumore, lo dobbiamo fare». Dopo aver svelato le targhe delle sale che sono state allestite per questo nuovo centro di consulto a distanza, i medici del Policlinico Gemelli hanno mostrato un esempio di diagnosi a distanza, mostrando un caso reale e anonimo per spiegare come funzionerà il centro: le immagini viaggeranno in rete e verranno ricevute in un arco di tempo che va dai 20 minuti a un’ora. Secondo quanto assicurano i medici del Gemelli, le immagini ricevute «saranno qualitativamente uguali a quelle riprodotte nella loro sede originaria». Alessio Izzi, che si è occupato del project management, ha spiegato che il progetto nasce da una domanda: «Perché far viaggiare le persone quando possiamo far viaggiare i dati?». Izzi ha poi spiegato che la sala è divisa in due ambienti: «Il primo in cui valutare con i neuro-radiologi la revisione dell’analisi diagnostica e un secondo in cui avviene il consulto con un team disciplinare». Il direttore generale del Gemelli, Enrico Zampedri, ha parlato di un «progetto che ha la valenza straordinaria di mettere in contatto i nostri medici specialistici con i territori per avere una secondo opinione e una seconda diagnosi, facendo viaggiare i dati e non le persone, dimostrando di essere un esempio di come realizzare strutture di rete».
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