Rintracciato l'uomo con l'arma finta: "Era un regalo per mio figlio: camminavo tranquillo tra la gente" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Rintracciato l’uomo con l’arma finta: “Era un regalo per mio figlio: camminavo tranquillo tra la gente”

Interrogativi sulla gestione della sicurezza, anche se il ministro dell'Interno Angelino Alfano promuove le forze dell'ordine. Il pizzaiolo, ignaro della paura provocata e di aver fatto scattare l'imponente apparato antiterrorismo, rischia una denuncia per procurato allarme

– Quindici ore per rintracciare l’uomo che ieri sera ha scatenato il panico alla stazione Termini di Roma perchè aveva in mano un fucile giocattolo, regalo per il figlio di 8 anni. È un pizzaiolo 44/enne, che in treno e in pullman aveva raggiunto Anagni, nel Frusinate, dove il bambino si trova con i nonni paterni. A 70 chilometri dal luogo di partenza. E si aprono interrogativi sulla gestione della sicurezza, anche se il ministro dell’Interno Angelino Alfano promuove le forze dell’ordine. Il pizzaiolo, ignaro della paura provocata e di aver fatto scattare l’imponente apparato antiterrorismo, rischia una denuncia per procurato allarme (che il Codacons giudica «ridicola»). È stato sentito con accanto il suo avvocato, gli atti trasmessi alla procura di Frosinone. Quindi è tornato a casa. Il fucile è stato sequestrato. «Se l’ avessi immaginato non l’avrei portato – ha detto -. Mi è venuto da ridere (quando ha saputo cos’era successo, ndr), mi è sembrata un’esagerazione». «Non mi sono accorto di nulla perchè ero sul treno – ha aggiunto -, avranno iniziato a urlare dopo che ero passato, in stazione nessuno mi ha chiesto dell’arma giocattolo (come sembrano confermare i filmati delle telecamere di sorveglianza diffusi dalla questura, ndr). Per arrivare ai treni devi mostrare il biglietto e il fucile ce lo avevo in mano». L’incredibile vicenda lascia dubbi sull’efficienza della risposta in caso di allarme e sulla capacità di discernere tra veri e falsi rischi. Con in più quelle 15 ore per trovare una persona che non stava facendo nulla per nascondersi. Alfano ha difeso le autorità: «Alla stazione Termini abbiamo avuto una prova di allerta molto significativa: il meccanismo si è messo in funzione in pochi minuti e in pochi minuti si è individuato il soggetto». «Faremo un briefing perchè di tutte le cose bisogna cogliere le criticità, in un ottica di miglioramento, ha detto il prefetto Franco Gabrielli, negando che vi siano state lentezze e »ringraziando chi ha fatto la segnalazione«. Solo visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza si è capito che l’arma in mano all’uomo con il cappellino era finta. Nel frattempo la stazione era stata circondata, evacuata e setacciata da decine di pattuglie di polizia e carabinieri. I corpi speciali sul posto. La paura si era diffusa in città. Secondo una fonte investigativa, nei filmati delle telecamere nei sotterranei della metropolitana si vede il pizzaiolo camminare con il fucile nella mano e alcuni intorno sorridono. »È palese che si tratta di un’arma giocattolo, tanto è vero che nessuno fugge«, aggiunge, »iniziano a scappare quando è già partito con il treno e qualcuno dà l’allarme«. Il 44/enne ha fatto 8 fermate di metro, da piazzale Jonio con la B1 a Termini, poi ha preso un treno delle Ferrovie Laziali per Anagni. Sul convoglio un carabiniere in divisa ma fuori servizio lo ha visto, ma ignaro dell’allarme non lo ha identificato. Era chiaro anche a lui che l’arma era finta. Quando ha saputo ha collegato i fatti e avvisato. Un falso allarme forse istruttivo. Quindici ore per rintracciare l’uomo che ieri sera ha scatenato il panico alla stazione Termini di Roma perchè aveva in mano un fucile giocattolo, regalo per il figlio di 8 anni. È un pizzaiolo 44/enne, che in treno e in pullman aveva raggiunto Anagni, nel Frusinate, dove il bambino si trova con i nonni paterni. A 70 chilometri dal luogo di partenza. E si aprono interrogativi sulla gestione della sicurezza, anche se il ministro dell’Interno Angelino Alfano promuove le forze dell’ordine. Il pizzaiolo, ignaro della paura provocata e di aver fatto scattare l’imponente apparato antiterrorismo, rischia una denuncia per procurato allarme (che il Codacons giudica «ridicola»). È stato sentito con accanto il suo avvocato, gli atti trasmessi alla procura di Frosinone. Quindi è tornato a casa. Il fucile è stato sequestrato. «Se l’ avessi immaginato non l’avrei portato – ha detto -. Mi è venuto da ridere (quando ha saputo cos’era successo, ndr), mi è sembrata un’esagerazione». «Non mi sono accorto di nulla perchè ero sul treno – ha aggiunto -, avranno iniziato a urlare dopo che ero passato, in stazione nessuno mi ha chiesto dell’arma giocattolo. Per arrivare ai treni devi mostrare il biglietto e il fucile ce lo avevo in mano». L’incredibile vicenda lascia dubbi sull’efficienza della risposta in caso di allarme e sulla capacità di discernere tra veri e falsi rischi. Con in più quelle 15 ore per trovare una persona che non stava facendo nulla per nascondersi. Alfano ha difeso le autorità: «Alla stazione Termini abbiamo avuto una prova di allerta molto significativa: il meccanismo si è messo in funzione in pochi minuti e in pochi minuti si è individuato il soggetto». «Faremo un briefing perchè di tutte le cose bisogna cogliere le criticità, in un ottica di miglioramento, ha detto il prefetto Franco Gabrielli, negando che vi siano state lentezze e »ringraziando chi ha fatto la segnalazione«. Solo visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza si è capito che l’arma in mano all’uomo con il cappellino era finta. Nel frattempo la stazione era stata circondata, evacuata e setacciata da decine di pattuglie di polizia e carabinieri. I corpi speciali sul posto. La paura si era diffusa in città. Secondo una fonte investigativa, nei filmati delle telecamere nei sotterranei della metropolitana si vede il pizzaiolo camminare con il fucile nella mano e alcuni intorno sorridono. »È palese che si tratta di un’arma giocattolo, tanto è vero che nessuno fugge«, aggiunge, »iniziano a scappare quando è già partito con il treno e qualcuno dà l’allarme«. Il 44/enne ha fatto 8 fermate di metro, da piazzale Jonio con la B1 a Termini, poi ha preso un treno delle Ferrovie Laziali per Anagni. Sul convoglio un carabiniere in divisa ma fuori servizio lo ha visto, ma ignaro dell’allarme non lo ha identificato. Era chiaro anche a lui che l’arma era finta. Quando ha saputo ha collegato i fatti e avvisato. Un falso allarme forse istruttivo.

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