Campidoglio, nel centrodestra resta il veto FdI su Marchini. Berlusconi insiste su Bertolaso | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio, nel centrodestra resta il veto FdI su Marchini. Berlusconi insiste su Bertolaso

La conferma arriva dal parlamentare La Russa. Che ha confermato l'ipotesi primarie se non si dovesse trovare il nome giusto, ma partendo dalla condivisione del programma. Si lavora a una manifestazione nazionale

«Su Marchini non è cambiato nulla». Ignazio La Russa assicura all’Adnkronos che Fdi non è disposta a sostenere Alfio Marchini per le comunali di Roma e smentisce le indiscrezioni stampa che parlano di veto destinato a cadere, visto che l’imprenditore romano potrebbe servire alla causa e aiutare la coalizione di centrodestra a conquistare il ballottaggio con Pd o M5S. Anche Giorgia Meloni, raccontano, ieri durante la cena a Milano con Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, avrebbe ribadito che Marchini non è certo un nome di centrodestra e, quindi, non c’entra nulla con una coalizione formata da Fdi, Lega e Fi. Durante il ‘trilaterale’ si sarebbe parlato anche di primarie, qualora Fi, Fdi e Lega non riuscissero a trovare la soluzione su un nome unitario. Ma le consultazioni aperte avrebbero trovato ancora una volta le resistenze del leader azzurro. – È vero che ieri a cena avete parlato di primarie? «Effettivamente sì, ma la questione è rimasta sullo sfondo», replica all’Adnkronos Ignazio La Russa, che precisa: «È stato infatti deciso di rinviare il confronto ad un nuova riunione per un ulteriore approfondimento, visto che non c’era la condivisione generale». Riferiscono che si è ipotizzata la possibilità di ricorrere alle primarie di coalizione facendo partecipare tutti coloro che dichiarassero di condividere un programma di centrodestra e si impegnassero ad appoggiare chiunque risultasse vincitore alle consultazione aperte a tutti. Oltre al nodo delle candidature, resta quello dell’organizzazione della manifestazione nazionale del centrodestra con i leader, sul modello di Bologna. Prevista per il 20 febbraio, di certo slitterà, probabilmente a marzo. Domani, alle 15, a Roma, si vedranno i delegati dei partiti di coalizione per fare il punto della situazione e uscire dall’impasse attuale.

All’ultimo Comitato di presidenza azzurro Silvio Berlusconi lo ha definito un eroe della società civile, perchè da alcuni anni lavora in Africa come pediatra, dove offre cure e assistenza ai bambini. Per il Cav Guido Bertolaso resta una candidatura competitiva per Roma in vista delle amministrative, in grado di sparigliare le carte. Un nome che sembra acquisire sempre più forza, qualora, come sembra, Giorgia Meloni dovesse defilarsi per dedicarsi al figlio in arrivo. Il problema, però, è convincere gli alleati Fdi e Lega della bontà di schierare Bertolaso, ma anche vincere la resistenza di una parte di Fi, che crede ancora nella carta Alfio Marchini, dato al 7-9% dagli ultimi sondaggi e quindi utile per poter sperare di partecipare al ballottaggio con i grillini o il Pd. Altro nodo da sciogliere sarebbe quello giudiziario: ovvero le due inchieste che ancora toccano l’ex capo della Protezione civile (una riguarda gli appalti del G8 che avrebbe dovuto svolgersi a La Maddalena e poi venne spostato a L’Aquila; l’altra, è legata al processo Grandi rischi bis). Due inchieste, assicurano fonti azzurre, ormai prossime alla prescrizione, visto gli anni trascorsi dall’epoca dei fatti. Del caso Bertolaso se ne è parlato ieri sera, alla cena di Milano tra Berlusconi, Salvini e Meloni. I tre leader avrebbero deciso di riaggiornarsi al prossimo ‘trilaterale’ per un ulteriore approfondimento prima di esprimersi in maniera definitiva. – Allo stato, dunque, nessuno è contrario alla discesa in campo di Bertolaso, ma qualche problema, soprattutto di immagine, potrebbe nascere proprio per le vicende giudiziarie marginalmente legate al suo nome, anche se gli avvocati dell’ex capo della Protezione civile sono molto ottimisti al riguardo. L’ex sottosegretario, che gode del sostegno di Berlusconi, piace a molti nel centrodestra. Si tratta di valutare tutti i pro e i contro , tenendo conto dei delicati equilibri interni alla coalizione. Il tempo stringe, ma meglio prendersi una pausa di riflessione. Ignazio La Russa, uno dei fondatori di Fdi, vedrebbe di buon occhio Bertolaso in campo, ma c’è ancora da lavorarci sopra, in relazione alle vicende extrapolitiche. «Come curriculum -dice all’Adnronos l’ex ministro- quello di Bertolaso è il migliore curriculum del mondo, sembra fatto apposta per fare il sindaco di Roma».

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