Dopo lo scontro sulle primarie salvi i minisindaci Pd | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Dopo lo scontro sulle primarie salvi i minisindaci Pd

– I presidenti Pd dei Municipi di Roma potranno, se lo vorranno, ricandidarsi. Le Primarie si faranno solo dove in questo momento governa Sel (il VII e l’VIII) e a Ostia, nel X Municipio oggi commissariato; per il VI Municipio, dove il Pd si è spaccato giorni fa sulla fiducia al presidente, bisognerà avviare una riflessione. Il commissario romano Matteo Orfini ha chiuso così, nel corso di una lunga riunione al Nazareno, una giornata di polemiche attorno alla possibilità di indire elezioni Primarie anche per i minisindaci, coinvolti loro malgrado nella caduta del Campidoglio di Ignazio Marino ma mai, in effetti, politicamente sfiduciati. Una posizione che riecheggia nelle parole dei due candidati maggiori alle Primarie per la carica di sindaco: «Dove abbiamo l’esigenza di scegliere un candidato, la strada maestra è quella delle Primarie – aveva detto già nel pomeriggio Roberto Giachetti – Dove abbiamo amministratori al primo mandato che hanno ben governato, non ci sono automatismi, ma si parte da loro». «C’è un patrimonio di esperienze e di persone positivo – ha rincalzato Roberto Morassut – Laddove si presenterà l’esigenza di indicare nuovi presidenti in Municipi nei quali si determinasse una discontinuità, si affronteranno con la coalizione le modalità più opportune per operare le scelte più giuste». Eppure in un primo momento, a quanto sembra, il commissario Orfini aveva considerato seriamente l’ipotesi di ‘rimettere a gara’ la guida delle ex Circoscrizioni, suscitando una raffica di reazioni, in particolare dai palazzi della Regione Lazio guidata dal pd Nicola Zingaretti. «Non si comprende il motivo di ricorrere alle Primarie – l’altolà del capogruppo alla Pisana Massimiliano Valeriani – visto che non hanno completato la consiliatura e non c’è un giudizio politico negativo sul loro operato». Per il vicepresidente del Consiglio regionale Mario Ciarla sarebbero state «un errore politico, una scelta confusa» che rischiava di «affaticare un confronto costruttivo». «Non vorrei si trattasse della richiesta di qualche capobastone» che vuole avviare «una conta e poi una trattativa all’interno delle Primarie per il sindaco» l’aveva messa giù dura il deputato Marco Miccoli. Una giornata di colloqui e telefonate, che si è conclusa però con una schiarita: «La riunione è andata bene – ha riportato il presidente del XV Daniele Torquati a fine vertice – Orfini ha chiesto ai presidenti uscenti la disponibilità a ricandidarsi, e ha sottolineato come essi siano stati sempre un valore per la città». Le Primarie si faranno solo dove mancherà un candidato, e saranno di coalizione («Sel parteciperà? Non esiste solo Sel, anche se noi siamo sempre legati all’idea del Brancaccio», cioè del centrosinistra) e «avverranno dopo le Primarie per sindaco di Roma». Ora per i minisindaci è il momento della riflessione: «Io vorrei ricandidarmi – spiega Torquati – nel caso in cui si costruisca lo stesso clima politico della precedente campagna elettorale».

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