Giubileo, lunghe file per Padre Pio: persone in coda dalla notte, malore per una donna | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Giubileo, lunghe file per Padre Pio: persone in coda dalla notte. Il Santo arrivato in Vaticano

Nel pomeriggio le reliquie saranno traslate nella Basilica di San Pietro. Per ora il traffico in zona è intenso ma senza particolari criticità

Le spoglie di Padre Pio e di san Leopoldo Mandic sono giunte in piazza San Pietro, dopo una lunga processione religiosa partita da San Salvatore in Lauro, la chiesa dedicata proprio alla devozione del frate di Pietrelcina divenuto santo, da parte dei fedeli romani. Ad accogliere le due teche in cristallo, seguite da migliaia di fedeli in processione fino a via della Conciliazione, è il cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica Vaticana. L’evento è inserito nell’ambito del Giubileo straordinario della misericordia e domani Papa Francesco terrà un’udienza generale in piazza San Pietro, dedicata proprio ai gruppi di preghiera di Padre Pio e ai fedeli di San Giovanni Rotondo, la cittadina pugliese dove sono custodite le spoglie del santo. Le vie del centro di Roma oggi si sono riempite di migliaia di fedeli commossi in occasione della processione delle spoglie di San Pio e San Leopoldo Mandic dalla chiesa di San Salvatore in Lauro alla Basilica di San Pietro. «Non è la prima volta che vedo San Pio, sono già stata in Puglia per vedere le sue spoglie ma qua, oggi, a Roma ha un significato speciale, emozionante, non riesco a smettere di piangere», dice Maria, tra i fedeli giunti per seguire la processione. All’uscita della chiesa, in via Panico, al passaggio delle teche dei Santi tutti i presenti si lasciano andare agli applausi. Chi piange, chi agita un panno bianco: tutti hanno salutato come potevano i due frati in un’atmosfera di l’emozione e di gioia. C’è chi, come Giuseppe, giunto da Cassino, si è sentito «vicino a Dio». Traffico bloccato dal gran numero di fedeli ma anche dai turisti e dai curiosi che si sono avvicinati per assistere al passaggio delle spoglie di San Leopoldo e San Pio. Accanto alle teche, durante la processione, i frati cappuccini, i sacerdoti, le forze dell’ordine e i volontari.

È finita, in concomitanza con l’inizio della messa, l’ostensione delle reliquie di San Pio da Pietrelcina e di San Leopoldo Mandic nella chiesa di san Salvatore in Lauro. Centinaia i fedeli, che attendevano lungo via dei Coronari il proprio turno per l’ingresso, rimasti bloccati al varco. Tante le proteste e, a causa della folla, qualche lieve malore. Proprio approfittando di una transenna spostata per lasciare passare una donna che si era sentita male, tanti fedeli sono riusciti a superare il blocco e ad avvicinarsi alla Chiesa seguendo la messa che si celebra all’aperto, sul sagrato.

Si allunga la fila di fedeli nei pressi della chiesa di San Salvatore in Lauro dove sono esposte le reliquie di San Pio da Pietrelcina e San Leopoldo Mandic. Da ore via dei Coronari è affollata da centinaia di pellegrini che, nell’attesa di entrare in chiesa, intonano canti religiosi e recitano il rosario. Diversi i gruppi di preghiera di San Pio giunti da diverse regioni di Italia come Puglia e Sardegna. Tra i pellegrini anche numerosi gruppi giunti da Spagna e Polonia. La fila si diparte a ridosso del lungotevere, e chi è riuscito ad avvicinarsi alla chiesa ed è prossimo all’ingresso dice di essere in attesa da oltre due ore. Numerose le forze dell’ordine presenti – che procedono ai controlli – assieme a volontari di protezione civile e croce rossa. Nel pomeriggio le reliquie dei due santi saranno traslate nella Basilica di San Pietro. Per ora il traffico in zona è intenso ma senza particolari criticità.

Nel chiostro all’esterno della basilica di San Salvatore in Lauro è tutta una distesa di lumi e di fiori. Al centro, la statua di padre Pio è bersagliata dai flash di tanti pellegrini ma anche dai selfie delle suore che si mettono in posa per una foto ricordo. Stesso discorso davanti alla reliquia del santo di Pietrelcina che viene vegliata, ventiquattro ore su ventiquattro, dai frati cappuccini che a turno con un fazzoletto spolverano la teca che riveste le reliquie di padre Pio. «Anche se non si tratta di una reliquia per contatto – spiega uno dei cappuccini partito da San Giovanni Rotondo che veglia dalla notte – in tanti trovano consolatorio anche il solo appoggiare un oggetto sulla teca». Si appoggia di tutto: dal rosario, alla semplice foto. C’è persino chi appoggia alla teca il telefonino con la foto di una foto. Accanto alla reliquia di padre Pio c’è quella di san Leopoldo Mandic che arriva da Padova. Il colpo d’occhio non è lo stesso. «San Leopoldo – spiega don Ricupero – è più conosciuto al nord. Ha dedicato tutta la sua vita all’accoglienza dei poveri per questo il Papa ha voluto che per il Giubileo le sue spoglie arrivassero a Roma. Certamente la sua storia ha suscitato meno clamore rispetto a quella di padre Pio». Non sono trascorse nemmeno ventiquattro ore dall’arrivo delle spoglie dei due santi a San Salvatore in Lauro ma le cifre sono molto indicative della devozione: «abbiamo già distribuito diecimila ostie – racconta don Ivan -. Sono migliaia le persone in coda dalla notte ma al di là dei numeri – altissimi – quello che più colpisce, nonostante i disagi che si sono creati, è come la gente viva questi momenti con spirito di preghiera».

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