Roma, Dzeko: "Il mio compito è segnare". Spalletti difende l'attaccante: "Siamo sulla giusta strada" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, Dzeko: “Il mio compito è segnare”. Spalletti difende l’attaccante: “Siamo sulla giusta strada”

– «Di solito non mi sono mai prefissato un obiettivo di gol, né prima né durante la stagione. Segnare è il mio lavoro, ma per me il dettaglio più importante è che la mia squadra vinca le partite e conquisti dei trofei». Prima il bene del gruppo, poi quello personale. Edin Dzeko illustra così il suo modo di approcciarsi al suo ruolo di calciatore professionista. In occasione del Capodanno cinese, l’attaccante bosniaco ha risposto ad alcune domande inviate dai tifosi asiatici attraverso gli account social giallorossi. «Seguivo la Roma da quando ci è venuto a giocare Pjanic e già conoscevo il prestigio del club – spiega Dzeko riguardo alla scelta di trasferirsi nella Capitale -. Miralem mi ha detto che questa squadra aveva tutte le carte in regola per vincere. Il tutto coincide con l’obiettivo di qualsiasi calciatore ed è per questo che sono qui». Nonostante un campionato al di sotto delle aspettative, l’attaccante tiene poi a sottolinea che «lo spirito di squadra è davvero ad alti livelli. Questo spogliatoio è differente rispetto ad altri che ho vissuto prima. Qui c’è davvero un bel clima». A mancare sono però ancora i suoi gol. «Quale sistema di gioco è più adatto alle mie caratteristiche? Finora in carriera ho giocato in un sistema con due attaccanti, quindi con un compagno al mio fianco, ma anche con una sola punta, sia al Manchester City, sia qui a Roma. Credo che quindi, se dovessi scegliere, opterei per la formazione con due punte» il messaggio indiretto inviato a Spalletti. Ai tifosi, invece, Dzeko parla apertamente: «Il benvenuto che ho ricevuto qui è una di quelle cose che ti capitano solo una volta nella vita. Quel giorno me lo ricorderò per sempre. Mi piacerebbe vivere la stessa cosa allo stadio, molto presto – confessa il bosniaco -. So che non ho visto ancora tutto il potenziale dei tifosi della Roma a causa della situazione che c’è. E questo non aiuta né noi, né il club e nemmeno i tifosi. Loro desiderano vederci vincere, ma ovviamente tutti uniti potremmo essere più ancora forti. Spero che questo problema si risolva al più presto».- «Dzeko? Lo serviamo male. Non gli diamo i palloni che lui può giocare. Lo dobbiamo sostenere di più e servire meglio». Luciano Spalletti torna a difendere l’attaccante bosniaco, alla vigilia del confronto interno contro la Sampdoria. Sull’astinenza da gol dell’ex City, l’allenatore giallorosso offre il proprio punto di vista: «Non dobbiamo per forza andare sul fondo, i cross possiamo farli anche da dentro il campo. Quando si hanno giocatori fisicamente come lui, che è una belva, si va a cominciare l’azione dove fa cadere lui la palla. Non è una cosa casuale ma organizzata, e faremo anche questo. Dobbiamo farlo sentire dentro il nostro gioco». – «Chiamandoci Roma abbiamo la responsabilità di fare sempre risultato. Abbiamo la fortuna di giocare per la Roma e si deve smettere di dire che è un ambiente difficile. Facciamo un altro giochino, costruiamo lo stile Roma». L’allenatore della Roma, Luciano Spalletti, commenta così le parole di ieri di Seydou Keita che si è lamentato dei fischi dei tifosi. «È vero che se vai all’estero si tende di più ad appoggiare la squadra piuttosto che a criticare», aggiunge Spalletti, in conferenza stampa alla vigilia del match con la Sampdoria, prima di raccontare un episodio avvenuto quando era l’allenatore dello Zenit San Pietroburgo: «Con lo Zenit si andava in tutte le parti del mondo a fare la preparazione perché in Russia è troppo freddo e una volta ho trovato un ragazzino in ascensore che mi fissava. Io avevo tutte le scritte dello Zenit sulla maglia, mi disse ‘Spalletti Roma’, perché lui mi riconobbe solo come allenatore della Roma. I bambini sanno chi siamo, noi abbiamo un dovere verso di loro». Domani contro i blucerchiati mancherà Nainggolan per squalifica: «In tanti possono giocare al suo posto: Vainqueur, Perotti, Florenzi o Iago Falque. Il reparto dove abbiamo più qualità e numeri è il centrocampo. Bisogna scegliere bene, i livelli sono equilibrati». Spalletti poi fa il punto della situazione sugli infortunati: «Florenzi e Digne ieri hanno fatto tutto l’allenamento ad alti ritmi. Dzeko va rivisto oggi perché ieri ha lavorato a parte. De Rossi invece ieri ha fatto solo cure e sicuramente oggi non svolgerà tutto l’allenamento».- «Strootman ha fatto vedere di essere sulla strada giusta, quali sono le sue qualita’. È una persona straordinaria». Luciano Spalletti elogia il ritorno in campo di Kevin Strootman, che ieri ha giocato con la Primavera di Alberto De Rossi. «A me è piaciuto particolarmente – ha spiegato il tecnico giallorosso alla vigilia della sfida interna contro la Sampdoria – quando a risultato gia’ acquisito e’ andato a fare due contrasti mettendo il piede come lui sa fare. Di piu’ quando, sempre a risultato acquisito, e’ andato in barriera a disturbare gli avversari». «È talmente sensibile alla sua professione – ha concluso Spalletti – che va a fare anche le cose normali che devono invece fare quelli più normali». – «Bisogna smetterla di dire che Roma è un ambiente difficile e in cui non si può lavorare. Facciamo un altro giochino: costruiamo uno stile Roma». È il pensiero di Luciano Spalletti che, alla vigilia di Roma-Sampdoria, ha avuto modo di commentare le parole di Seydou Keita («La Roma è un club magnifico, ma è difficile giocare con i tifosi che fischiano», le parole dell’ex Bar‡a), in merito ai fischi dei tifosi. «È vero che se vai all’estero si tende di più a fare ‘viva’ che non gli ‘abbasso’, lui poi questa pressione la subisce meno», specifica. «Giocare per la Roma – conclude, in sintesi – è un privilegio, ma anche una responsabilità. Chiamandoci Roma siamo costretti a tentare di fare il risultato sempre». Anche perché, «dall’altra parte del mondo i bambini ci conoscono e noi abbiamo un dovere verso di loro».

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