La scelta di campo di Marchini: attacca Renzi e il Pd, apre a Salvini. Ed è convinto di vincere al primo turno | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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La scelta di campo di Marchini: attacca Renzi e il Pd, apre a Salvini. Ed è convinto di vincere al primo turno

Il candidato della lista del cuore se la prende con Morassut e Giachetti: "Strumenti del potere renziano". Poi si definisce alla destra di Storace e a sinistra dei democratici

«Abbiamo da una parte il Pd in guerra interna dall’altra il M5s e in mezzo c’è una prateria enorme, un campo non omogeneo. Rispetto Storace ma vengo da un campo diverso come anche rispetto la Meloni. Dobbiamo trovare una modalità intelligente dove diverse identità rivendicando la loro storia si ritrovano insieme su un solo programma. E questa cosa non può che nascere dal basso».Così il candidato sindaco di Roma Alfio Marchini durante un’iniziativa organizzata dal Movimento Idea. «Serve partire dal programma non dai nomi. Prima Roma e poi ragioniamo su chi lo fa e lo fa meglio» aggiunge. «Chiunque li vota vota una visione sbagliata di Renzi verso Roma». Così il candidato sindaco di Roma Alfio Marchini risponde, durante un’iniziativa organizzata dal Movimento Idea, a chi gli chiede chi voterebbe tra i suoi due sfidanti, in quota Pd, nella corsa al Campidoglio Roberto Morassut e Roberto Giachetti. «Entrambi sono persone di cui ho grande stima – spiega – ma sono semplici strumenti per un disegno che forse non ha chiaro neanche il Pd stesso. Se disgraziatamente dovessero vincere rifaranno gli stessi errori che sono stati fatti in questi due anni». «Sugli 80 euro Renzi ha sbagliato. Avrebbe dovuto avviare lavori di manutenzione straordinaria nella nostra città. Avrebbe dato lavoro, affrontato i problemi delle imprese, riqualificato il territorio». È quanto ha dichiarato il candidato sindaco di Roma Alfio Marchini, durante l’incontro, che si sta svolgendo a Roma al Tempio di Adriano, dal titolo ‘I corpi intermedi dinanzi alla crisi della politica: il caso Roma’. Ed ha poi aggiunto: «Basta con i toni avvelenati contro i palazzinari e i costruttori. Bisogna dare lavoro, rimettere in moto l’economia, siamo stanchi dei finti moralismi sullo sviluppo economico». Ed a proposito di occupazione ha poi proseguito Alfio Marchini: «La sinistra non ha mai parlato di occupazione. Ma che sinistra è quella che non si occupa di lavoro e di occupazione? Sono veramente arrabbiato». «Serve un processo di aggregazione politica di diverse identità. Così si vince al primo turno». Così il candidato sindaco di Roma Alfio Marchini durante un’iniziativa organizzata dal Movimento Idea. «Lo dico guardando ai sondaggi – spiega – Se tu dai una possibilità a tutti di spingere su un progetto complessivo si avrà l’effetto palla di neve». – «I nomi sono Roberto Giachetti o Roberto Morassut? Chiunque voti un rappresentante del Pd vota la scelta sbagliata che ha Renzi di Roma. In fondo non sono altro che un semplice strumento all’interno di un disegno politico più ampio». È quanto ha dichiarato il candidato sindaco Roma Alfio Marchini, dopo aver partecipato alla tavola rotonda, che si sta svolgendo a Roma al Tempio di Adriano, dal titolo ‘I corpi intermedi dinanzi alla crisi della politica: il caso Roma’. E ha poi aggiunto: «Se disgraziatamente dovessero vincere, si rifaranno, nella nostra città gli stessi errori. Basti pensare cosa è accaduto con Marino, da eroe dell’antimafia a scroccone degli scontrini del ristorante». Ed a proposito della discesa in campo di Salvini, leader della Lega Marchini ha poi commentato: «Sono sicuro che Salvini metterà Roma al centro del suo disegno politico. È una persona sincera, e dice ciò che pensa, basti pensare a quanto dichiarato in occasione del Family day». Ed a proposito di onestà politica Alfio Marchini ha poi precisato ancora: «Bisogna legare interesse e onestà. Fare in modo, insomma, che l’onestà abbia delle conseguenze. Solo in questo modo sparirà la corruzione». – «A Salvini riconosco una certa autenticità. Sul Family Day, ad esempio, ha avuto un approccio più autentico». Così il candidato sindaco di Roma Alfio Marchini durante un’iniziativa organizzata dal Movimento Idea. «Credo sia abbastanza intelligente da capire che una forza che vuole affermarsi al Nord non può non passare dalla Capitale» ha aggiunto.- «In politica serve oggi discontinuità. Dobbiamo riconoscere l’oggettivo fallimento di chi ha governato la nostra città nell’ultimo decennio. Un modello di governo è finito». È quanto ha dichiarato il candidato alla poltrona di sindaco di Roma Alfio Marchini, dopo aver partecipato alla tavola rotonda, che si sta svolgendo a Roma al Tempio di Adriano, dal titolo ‘I corpi intermedi dinanzi alla crisi della politica: il caso Roma’. «Berlusconi o Salvini? Credo che bisogna mettere in campo gli uomini migliori, ma anche forze coinvolgenti e aggreganti ognuno con le proprie diversità e identità, con la propria storia. L’importante è ritrovarsi su un unico programma». Secondo Alfio Marchini bisogna assolutamente costruire un percorso comune. «Sono un ingegnere, e so che per edificare un palazzo bisogna partire dalla costruzione delle fondamenta. Bisogna appoggiarsi ad una roccia e non sulla sabbia… se continuiamo ad appoggiarci sulla sabbia continueremo a sprofondare». E a proposito delle dichiarazioni positive di Berlusconi nei suoi confronti ha poi proseguito: «Ringrazio Berlusconi, è stato molto generoso con me».«Serve una politica che sia alla destra di Storace e alla sinistra del Pd. Una politica liberale in ambiti di economia, ma anche di grande solidarietà nei confronti di chi è in difficoltà. Disabili, disoccupati, ma anche le imprese». È quanto ha dichiarato il candidato alla poltrona di sindaco di Roma Alfio Marchini, dopo aver partecipato alla tavola rotonda, che si sta svolgendo a Roma al Tempio di Adriano, dal titolo ‘I corpi intermedi dinanzi alla crisi della politica: il caso Roma’. Ed ha aggiunto ancora Alfio Marchini: «Non c’è cosa più gratificante che fare politica. Sapere che ci sono persone che ti affidano il proprio futuro. Ma la politica -ha proseguito il candidato sindaco alla poltrona in Campidoglio- non è un cammino individuale, ma collettivo, lo ripeto spesso ai miei figli e oggi, nella nostra città c’è proprio una crisi di identità e di appartenenza. Lo ripeto serve un cammino comune condiviso. Perchè faccio politica? Perchè la amo. È una scelta di vita, irreversibile ma lo faccio con entusiasmo». Alfio Marchini ha poi parlato di identità: «È giusto che i nostri cittadini abbiano un forte legame con il territorio, in mancanza di identità nazionale penso sia importante e fondamentale».

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