Centrodestra, Bertolaso rinuncia alla candidatura. Salvini: "Roma capitale delle infiltrazioni mafiose" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Centrodestra, Bertolaso rinuncia alla candidatura. Salvini: “Roma capitale delle infiltrazioni mafiose”

«Basta illazioni e falsità: rinuncio alla candidatura perché ho un serio problema di famiglia che mi terrà lontano da Roma per i prossimi mesi». Guido Bertolaso mette fine alle voci circolate in queste ore, spiegando di aver preso la decisione in seguito al ricovero in ospedale di un familiare molto stretto. Tutto è accaduto giovedì scorso: un’ora prima di partecipare alla trasmissione ‘Virus’, spiega l’ex capo della Protezione Civile, da Londra, dove vive parte della sua famiglia, lo hanno informato che uno strettissimo familiare era stato ricoverato in ospedale per una malattia gravissima e rara. «Ho terminato la trasmissione – aggiunge – e sono immediatamente venuto qui. Ora, grazie a Dio, è fuori pericolo, ma si prevede una lunga degenza e un lungo periodo di osservazione e analisi». Dunque nessuno spazio per la candidatura. «Hanno scritto che ho paura, che avrei dovuto giustificare i miei processi, ma figuratevi se ho paura – dice Bertolaso -. Però non posso abbandonare la mia famiglia e così, per correttezza, ho detto al Cavaliere che avevo questi problemi e dunque non me la sentivo di immaginare programmi e altre cose». Una rinuncia che però pesa. «L’idea mi intrigava – ammette – pensavo di poter essere utile a questa città. Ma ora non voglio abbandonare la famiglia». Quanto al leader della Lega e alla sua presunta contrarietà alla candidatura, l’ex capo della Protezione Civile dice che «Salvini odia Roma e non penso che qualcuno possa dubitare di questo. Dunque vi pare che a Salvini possa far comodo una città che rinasce, che diventa una capitale culturale che supera Milano e che recupera sulle statistiche della qualità della vita?» Oppure, prosegue parlando di Alfio Marchini, «gli fa comodo puntare su un candidato debole che anche se dovesse vincere non cambierà mai la città». E quanto al Pd, secondo Bertolaso la partita non è affatto decisa. «A Giachetti voglio bene, ma non so se ce la farà. Morassut ha un seguito e poi vedrai che D’Alema e gli altri si schiereranno con lui, se non altro per dare fastidio a Renzi».(- «Il panorama delle candidature del centrodestra si va chiarendo. È a portata di mano la possibilità di creare ampi schieramenti locali che uniscano le forze politiche del centrodestra e realtà civiche, dalle quali può venire un apporto positivo, quantitativo e qualitativo». Lo dichiara il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. «Sta ora al senso di responsabilità di tutti – prosegue l’azzurro – anche di chi si propone come candidato a partire dalla Capitale, creare le occasioni di convergenza programmatica per avere lo schieramento più ampio possibile. Candidature a dispetto hanno poco senso. Bisogna unire forze, ricordandosi che le città vivono un momento molto difficile e che soprattutto Roma è stata duramente provata da vicende che hanno coinvolto tutto l’arco politico». «Il venir meno di alcune candidature ha semplificato il quadro. Sta ora a chi ha voglia di fare rivolgersi ai cittadini e a quanti nel mondo politico possono dare un contributo positivo. Le parole di rispetto nei confronti di Berlusconi e di chi ha fatto della militanza politica una scelta di vita pronunciate da Marchini sono senz’altro un’apprezzabile base di confronto, insieme ai temi di programma che si potranno sviluppare insieme alle categorie e all’intera città», conclude Gasparri. «Abbiamo sempre sostenuto che la forza della candidatura a sindaco di Marchini fosse il suo carattere civico, al di fuori degli schieramenti tradizionali di centrodestra e di centrosinistra che a Roma hanno entrambi fallito e perso ogni credibilità. Per questo auspichiamo che Marchini mantenga questa sua autonomia di collocazione politica». Lo afferma Fabrizio Cicchitto, deputato di Ncd e presidente della commissione Affari esteri, che puntualizza: «il nostro giudizio cambierebbe se Marchini venisse a collocarsi nello schieramento di centrodestra». – «Roma capitale dello spreco, di affittopoli, delle infiltrazioni mafiose. Un po’ di normalità come a Milano a Roma non farebbe male». Così Matteo Salvini, a Verona per partecipare al congresso nazionale della Lega Nord-Liga Veneta. «A Roma ci vorrebbe un sindaco leghista? Sono contento che la lega stia uscendo dai suoi soliti confini» ha detto il segretario federale sottolineando che «ci chiamano in Sicilia, in Sardegna, in Salento, perché in questo momento, rispetto a 20 anni fa, c’è un mostro che si chiama Europa».

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