Maltrattamenti in un centro disabili: botte e insulti ai pazienti, Lorenzin: "Scoperto teatro degli orrori" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Maltrattamenti in un centro disabili: botte e insulti ai pazienti, Lorenzin: “Scoperto teatro degli orrori”

L'indagine è partita dalle denunce presentate nei primi mesi del 2015 dai vertici della società gestore della struttura relative a sospetti episodi di coercizione e lesioni accaduti all'interno di un reparto

Strattonamenti, percosse e insulti a giovani pazienti affetti da patologie neuropsichiatriche e motorie ospiti di un centro di riabilitazione di Grottaferrata. È quanto hanno scoperto i carabinieri del Nas di Roma che, insieme al gruppo carabinieri di Frascati, hanno eseguito questa mattina 10 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura della Repubblica di Velletri a carico di altrettante persone responsabili dei reati di maltrattamento e sequestro di persona. L’indagine è partita dalle denunce presentate nei primi mesi del 2015 dai vertici della società gestore della struttura relative a sospetti episodi di coercizione e lesioni accaduti all’interno di un reparto, dove erano ospitati 16 ragazzi, di età compresa tra gli 8 e 20 anni (di cui 5 minori di anni 14), ricoverati stabilmente sulla base di un quadro clinico contrassegnato da ritardo mentale, epilessia e sindromi genetiche. Le indagini, durate circa tre mesi, sono state supportate anche da intercettazioni audio/video. In particolare, dalle riprese si evince il frequente ricorso, da parte degli operatori, a strattonamenti, percosse ed insulti sui giovani pazienti che, peraltro, venivano costretti ad alimentarsi celermente con rischio di soffocamento, vanificando l’attività riabilitativa. Le principali figure coinvolte nella vicenda, un educatore professionale e un assistente socio sanitario con funzioni educative, spiegano i Nas, si sono distinte per atteggiamenti particolarmente autoritari e violenti, tanto da creare un sistematico e diffuso clima di terrore nei giovani ospiti. Proprio uno di loro è il soggetto destinatario della misura restrittiva in carcere poiché ritenuto responsabile anche del reato di sequestro di persona, per aver segregato tre pazienti disabili nelle rispettive stanze di degenza, impedendogli la possibilità di movimento. L’intervento notturno dei carabinieri del Nas ha permesso l’immediato allontanamento dell’operatore da parte dei vertici della struttura. Nel corso delle indagini sono stati documentati diversi episodi di maltrattamenti commessi dagli altri operatori che, sebbene con ruoli minori, sottoponevano i ragazzi a soprusi e violenza fisica e verbale, quasi da ipotizzare una «consuetudine repressiva» adottata dal personale addetto a quel reparto. Sono state deferite all’autorità giudiziaria altre 6 persone responsabili di analoghi comportamenti, le cui condotte sono al vaglio della Magistratura. «Ringrazio ancora una volta i carabinieri del Nas, che proseguono l’azione intrapresa oltre due anni fa quando ho istituito presso il ministero la task force contro gli abusi su anziani e disabili ospiti delle strutture socio assistenziali. Le indagini di Grottaferrata sono l’ennesimo risultato ottenuto grazie a uno sforzo quotidiano, che certifica le tante strutture che operano con rigore e smascherano questi teatri dell’orrore». È il commento del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sull’operazione dei carabinieri del Nas di Roma che stanno dando esecuzione a 10 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura della Repubblica di Velletri, a carico di altrettante persone responsabili dei reati di maltrattamento e sequestro di persona di giovani pazienti affetti da patologie neuropsichiatriche, ospiti di un centro di riabilitazione con sede nei Castelli Romani. «A fronte di decine di controlli che ci forniscono esiti confortanti per i nostri cittadini, ogni volta che una vicenda come quella di oggi viene portata alla luce proviamo sentimenti di forte rabbia e indignazione- prosegue Lorenzin – Per questo ribadisco ancora una volta che, insieme alla task force, è di fondamentale importanza l’approvazione del ddl che porta il mio nome, da due anni fermo in Senato. In esso è contenuta l’aggravante per chi commette reati all’interno delle strutture socio sanitarie. Aumentare di un terzo la pena per gli autori di gesti così ripugnanti – conclude il ministro – credo sia il giusto segnale che dobbiamo dare in difesa dei nostri concittadini più fragili».

– «Voglio esprimere ai ragazzi disabili e alla loro famiglie la nostra solidarietà e vicinanza. La vicenda scoperta dai carabinieri del Nas dimostra, ancora una volta, che le persone con disabilità sono sempre più vittime di casi di abusi, di violenza o di truffa». È quanto dichiara in una nota Preziosa Terrinoni, presidente della sezione Romana -Laziale dell’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali), in merito alla vicenda del maltrattamento riservato ad alcuni dei giovani pazienti del Centro di Riabilitazione neuropsichiatrico «Villaggio Eugenio Litta» di Grottaferrata da un gruppo di assistenti e operatori socio sanitari. «Credo che sia arrivato il momento di una risposta corale delle Istituzioni e della società civile per un’azione di vera tutela e di sostegno soprattutto ai familiari -sottolinea Terrinoni- La nostra associazione e in particolare la sottosezione di Frascati si mette sin da ora a disposizione per potere realizzare una mappatura delle strutture di accoglienza e assistenza delle persone con disabilità -conclude- che punti prima di tutto sulla necessità del rispetto di ogni vita umana in qualsiasi stadio». Il Codacons ha deciso di offrire assistenza legale ai parenti delle vittime disabili della clinica di riabilitazione, che venivano picchiati, allo scopo di chiedere pesanti risarcimenti nei confronti dei responsabili delle percosse, «per i danni fisici e morali arrecati». «Ancora un caso di violenza e maltrattamenti a danno dei pazienti di una struttura sanitaria, l’ennesimo episodio che si registra nel nostro paese e che vede coinvolti soggetti deboli incapaci di difendersi», spiega Codacons. «Negli ultimi anni si stanno pericolosamente moltiplicando i casi di cliniche e case di cura che si rendono protagoniste di violenze e maltrattamenti a danno dei pazienti ricoverati, sempre anziani e disabili, ossia soggetti non in grado di difendersi o protestare – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Questo avviene perché mancano i controlli su tali strutture e sul loro operato, in grado di verificare periodicamente il comportamento dei dipendenti e il grado di soddisfazione dei pazienti».

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