Centrosinistra, prove di alleanza Marino-Fassina: "Uniamo le forze" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Centrosinistra, prove di alleanza Marino-Fassina: “Uniamo le forze”

– Nella corsa al Campidoglio a sinistra fa capolino il ticket Fassina-Marino. Prove tecniche di alleanza tra il leader di Sinistra italiana, candidato sindaco di Roma, e l’ex primo cittadino Ignazio Marino, in odore di bis. «Dobbiamo mettere insieme le forze» dice l’ex viceministro che a stringere un patto con il suo vecchio partito non ci pensa neanche un secondo: «Il Pd ha perso la sua autonomia» taglia corto. E Sel guarda anche oltre: «Non solo Marino, allargare la proposta a Civati». A pensare ad un campo largo però non è solo Fassina. Anche tra i dem, il suo sfidante Roberto Morassut invoca uno schieramento largo, «dalla sinistra radicale al centro moderato»: «Altrimenti non si vince», avverte l’ex assessore della giunta Veltroni. Ieri l’ex sindaco-chirurgo Ignazio Marino ha acceso i motori per una sua eventuale ricandidatura che se diventasse realtà creerebbe una grana non da poco per il Partito democratico. E ieri alla ‘Leopolda marziana’, la prima assemblea pubblica di ‘Parte civile’, associazione nata dal gruppo Facebook ‘Io sto con Marino’, in prima fila c’era anche Stefano Fassina che oggi si dice possibilista su un ticket per conquistare il Campidoglio. «Andiamo avanti – afferma – cerchiamo di lavorare insieme a tante risorse, come ‘Parte civile’. Cerchiamo di mettere insieme le forze per dare una svolta di governo alla città». Da settimane in casa Sel si discute del progetto ‘abbandona Fassina’. Una parte dei vendoliani vorrebbe ‘scaricare’ il candidato di Sinistra Italiana per puntare sul vincitore delle primarie del centrosinistra e tornare così alle urne con la già rodata coalizione Pd-Sel. «Fassina è saldamente il candidato di tutta Sel a sindaco di Roma» assicura invece Paolo Cento segretario di Sel a Roma. E sull’ipotesi ticket con il chirurgo chiosa: «Mi pare positivo il fatto che si lavori per un campo unitario della sinistra. Proposta che va anche allargata a Civati e quanti in questa città sono portatori di un civismo». A questo punto Fassina sembra voler giocare d’anticipo e prima di vedersi girate le spalle da Sel prova ad aprirsi una nuova strada: «A me pare ci sia uno spazio enorme per una proposta alternativa – spiega – Noi stiamo cercando di ricostruire un dialogo con quella parte di città che non ha più fiducia nella politica». E sul tema primarie aggiunge: «Sono disponibile e interessato a fare le primarie fuori dal circuito del Pd. Marino e chi attorno a lui sono preziosi per misurarsi e convergere per una svolta di governo della città». «È preziosa e utile per Roma l’apertura di Fassina» commenta intanto l’ex capogruppo di Sel in Campidoglio Gianluca Peciola mentre sempre Cento avverte: «Costruire un vecchio centrosinistra è il modo migliore per perdere le elezioni». In casa Pd, invece, cresce sempre più la preoccupazione di non riuscire a spuntarla alle urne con una coalizione ‘monca’ di Sel. «Serve costruire uno schieramento largo. A Roma il centrosinistra non potrà mai vincere se non lo fa» dice il candidato sindaco Roberto Morassut. «A Roma il centrosinistra le elezioni le ha vinte sempre così – aggiunge – ed ha governato bene sempre quando è stato in grado di mettere insieme uno schieramento largo. E questo si può tentare di fare ora». Insomma tutti invocano un campo largo, ma i contorni di questo centrosinistra ancora non si riescono a scorgere bene.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login