Comunali, il M5s inizia la sua campagna: "Da Roma la spallata al governo" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Comunali, il M5s inizia la sua campagna: “Da Roma la spallata al governo”

– Il countdown delle elezioni romane è partito anche per il Movimento 5 Stelle. I pentastellati, che entro metà mese dovrebbero formalizzare il loro ‘campione’ per la corsa a sindaco, hanno previsto che ogni candidato firmi un codice comportamentale stringente, la cui violazione per gli eletti prevede le dimissioni e un ‘risarcimento’ di almeno 150 mila euro per il danno di immagine al movimento. «Noi ci siamo e ci siamo tutti – garantiscono dal blog di Beppe Grillo -. E cominciamo da Roma, per farla tornare città del mondo dopo i disastri di Rutelli, Veltroni, Alemanno e Marino. Sarà solo il primo passo, per dare una spallata definitiva anche al governo di questo Paese». Parole che vogliono fugare ogni dubbio sulla volontà reale del M5S di conquistare il Campidoglio. Ma la polemica sul ‘regolamento’ è dietro l’angolo, alimentata principalmente dal Pd. La dem Alessia Rotta si chiede se «150 mila euro è quanto chiedono nel partito-azienda se uno ha la malaugurata idea di pensare o dissentire? Siamo alla follia, è un insulto alla democrazia». «Ogni giorno di più, i 5 stelle dimostrano che uno non conta affatto per uno – rincara il deputato del Pd Ernesto Carbone -: nessuna trasparenza, nessuna partecipazione davvero democratica». E dalla Regione Campania interviene anche il governatore Vincenzo De Luca: «Un esponente mistico dei Cinque Stelle che vive a Milano ha deciso che chi si candida e viene eletto a Roma deve pagare 150mila euro se non è d’accordo…». Ma la controffensiva dei grillini non si fa attendere. «L’attacco al M5S continua – scrive su Fb Alessandro Di Battista -. In un Paese dove arrestano un esponente del partito di governo al giorno il problema è sempre tutto quel che fa il M5S. Il dramma è un codice di comportamento a Roma che serve a far rispettare regole e programma. Possiamo rispondere solo mettendoci più impegno». «Se ti candidi con noi prendi un impegno per questa città. Astenersi perditempo», chiosa la collega Roberta Lombardi. «Per noi il vincolo di mandato significa che se ti candidi con una forza politica e prendi l’impegno di attuare un programma scelto dai cittadini non ti viene concesso di cambiare casacca dal giorno alla notte e usare la poltrona per salvaguardare i tuoi interessi. Se lo fai, paghi dazio, e quei soldi vengono investiti, come parte dei nostri stipendi, per realizzare un’opera nella città: una strada, una piazza, un asilo nido pubblico», si precisa anche sul blog di Grillo. L’annuncio del codice, comunque lo si consideri, è indice che i tempi per la scelta del candidato sindaco del M5S si stanno accorciando davvero. Tra i papabili ci sono anche alcuni ex consiglieri comunali come Virginia Raggi e Marcello De Vito, il quale proprio oggi mette in chiaro: «Noi siamo fieri delle nostre regole». Tra le sue ‘denunce’ su Fb una delle ultime riguarda le aziende partecipate del Comune di Roma e della Regione Lazio: «Secondo voi è normale che 23 soggetti (19 uomini e 4 donne) ricoprano 103 incarichi pubblici? Come possono gestire bene queste aziende? Come possono realizzare al meglio l’interesse pubblico? Con il M5S si cambia marcia: merito e trasparenza!».

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