Centrodestra, Marchini: "Primarie? Ipotesi accademica". Storace: "Bertolaso perdente, Berlusconi sbaglia tutto" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Centrodestra, Marchini: “Primarie? Ipotesi accademica”. Storace: “Bertolaso perdente, Berlusconi sbaglia tutto”

La decisione dell'ex Cavaliere di candidare l'ex capo della Protezione civile, spacca la coalizione. Ma Salvini dice sì e non chiude la porta a Ncd

– Una eventuale sfida alle primarie contro Bertolaso e Storace? «Tutto ciò che può essere un coinvolgimento del popolo mi troverà sempre in prima fila, ma mi sembra un’ipotesi accademica che non avverrà». Lo ha detto Alfio Marchini, candidato sindaco di Roma, partecipando alla Conferenza programmatica #CONROMA dei Conservatori e Riformisti.- «La candidatura di Bertolaso fa chiarezza, oggi i cittadini hanno chiaramente davanti a loro chi votare e come. Noi abbiamo una proposta forte per costruire qualcosa che vada oltre questi vecchi schieramenti politici che hanno fallito inesorabilmente a Roma. A sinistra come a destra hanno lasciato la città in uno stato di decadenza insopportabile e quindi il buon senso ci dice che bisogna andare oltre. Per questo la nostra proposta rimane in campo con ancora più forza e più coraggio». Lo ha detto Alfio Marchini, candidato sindaco di Roma, partecipando alla Conferenza programmatica #CONROMA dei Conservatori e Riformisti.

– «Io personalmente non ne vedo le ragioni». Lo afferma all’Adnkronos il candidato del centrodestra a sindaco di Roma Guido Bertolaso sull’ipotesi di fare comunque delle primarie nel centrodestra per arrivare a una candidatura unica. «Ho sempre detto che per me le primarie sono una buona cosa, sono un’operazione democratica – sottolinea – Io non ho tessere di partito, mi pare che per farle bisogna essere iscritti a un partito, se le vogliono fare le facciano». Tuttavia, ricorda l’ex Capo della Protezione civile, ieri «i tre partiti del centrodestra mi hanno chiesto congiuntamente di rappresentare loro oltre che la società civile».«Bertolaso è un tecnico capace, un uomo capace di affrontare i problemi e di risolverli. È una persona perbene, rispetto a una serie di cose ne è già uscito indenne e le storielle sui processi in corso si sgonfieranno. Ha tutti i titoli». Così il senatore di Forza Italia Francesco Aracri commenta all’Adnkronos la decisione del centrodestra di puntare su Guido Bertolaso per la corsa a sindaco di Roma. Aracri, che caldeggiava primarie del centrodestra, era pronto a partecipare alla consultazione. Ora mette da parte la sua candidatura, appoggerà Bertolaso: «Prendo atto della situazione, per fortuna non mi hanno tirato fuori ‘Qui, Quo o Qua’», dice ironico spiegando che non sarebbe andata nello stesso modo «se mi avessero tirato fuori qualche vip – continua – tutte brave persone, ma inadeguate rispetto al ruolo». «Io avevo proposto le primarie non perché sia innamorato di questo metodo – aggiunge – ma perché altri sistemi e metodi, dopo mesi, non avevano partorito nulla. In quel contesto mi sono candidato anche per far vedere che Forza Italia, oltre a quelli che vanno a parlare nei salotti, ci mette la faccia».

– «Silvio Berlusconi sa che gli voglio bene. Ma sta sbagliando tutto. A Roma, Forza Italia precipiterà e se conquisterà due seggi in Campidoglio sarà grasso che cola, a causa delle scelte scellerate che caratterizzeranno la posizione assunta per le comunali. Dopo i rumors arriva la decisione su Bertolaso, che Berlusconi abbraccia nonostante tutti i sondaggi lo diano soccombente». Lo scrive Francesco Storace in un editoriale sul «Giornale d’Italia». «Stanno distruggendo ogni speranza di vittoria del centrodestra a Roma – aggiunge l’ex presidente della regione Lazio che ha già iniziato la sua corsa al Campidoglio – ed è ovvio che Salvini e Meloni (che pure avrebbe avuto una carta da giocare con Rampelli) decidano di starci: già sono proiettati al post elezioni, con tutte le colpe da attribuire a Berlusconi per la sconfitta tenacemente cercata. Per di più, senza nemmeno chiedere al nostro popolo – attraverso le primarie – che cosa ne pensi».- «La narrazione dei prossimi cinque anni in Campidoglio non riguarderà certo Bertolaso, che si illude di potersi avventurare in una campagna elettorale mostrando credenziali che per essere realistiche devono essere suffragate dalla liberazione da ogni sospetto. Che non sta certo in una speranza di prescrizione». Roma, conclude Storace, «va sì ricostruita, ma soprattutto con l’esempio e offrendo la certezza di non avere padroni da servire. Non abbiamo bisogno di altre ombre sulla Capitale, vorremmo finalmente parlare del domani di Roma evitando di subire l’offensiva di una sinistra che ha bisogno di occultare le proprie responsabilità».«Silvio Berlusconi sa che gli voglio bene. Ma sta sbagliando tutto, e glielo dico al posto dei cortigiani che lo adulano con sorrisi sempre più falsi al suo passaggio. A Roma Forza Italia precipiterà e se conquisterà due seggi in Campidoglio sarà grasso che cola, a causa delle scelte scellerate che caratterizzeranno la posizione assunta per le comunali». Lo scrive nell’odierno editoriale su Il Giornale d’Italia, Francesco Storace. «Dopo i rumors arriva la decisione su Bertolaso, che Berlusconi abbraccia nonostante tutti i sondaggi lo diano soccombente», continua. «Stanno distruggendo ogni speranza di vittoria del centrodestra a Roma, ed è ovvio che Salvini e Meloni (che pure avrebbe avuto una carta da giocare con Rampelli) decidano di starci – spiega – già sono proiettati al post elezioni, con tutte le colpe da attribuire a Berlusconi per la sconfitta tenacemente cercata». – «Per di più, senza nemmeno chiedere al nostro popolo, attraverso le primarie, che cosa ne pensi – prosegue – Per settimane hanno discusso di Meloni, Marchini e Bertolaso». «Fanno la scelta che inchioderà Marchini alla sua corsa solitaria, non si azzardino a pretendere alcunché da noi – conclude Storace – Vorrà dire che a destra correremo in due, a sinistra saranno altrettanti con Giachetti e Fassina, poi i non più definibili Marchini e il grillino che troverà gloria dal web. Sei candidati, vinca il migliore e tutto potrà succedere». – «Quella di Bertolaso è una scelta incomprensibile, frutto delle beghe interne dei leader dei cosiddetti partiti del centrodestra che ancora pensano di avere il 40 per cento dei voti degli italiani. Cosi fanno soltanto un favore al Partito Democratico e a Renzi , quando invece la soluzione migliore era formare una grande lista civica attorno ad Alfio Marchini aperta a tutti i partiti del centrodestra. Il passato di Marchini? Conta il presente e Marchini ha fatto una grande opposizione in consiglio comunale a Ignazio Marino, contribuendo alla sua caduta, e ha dichiarato chiaramente di essere alternativo a Pd e M5S. E poi, se non sbaglio, Bertolaso ha collaborato con Rutelli……». Lo ha dichiarato il coordinatore del Lazio Conservatori e Riformisti Luciano Ciocchetti durante la conferenza programmatica #Conroma dei Conservatori e Riformisti organizzata al teatro Ambra di Roma.

– «Mi stropiccio gli occhi e vedo gente che gorgoglia ancora di un nuovo centrodestra. Dopo averlo ammazzato portandolo con Fini, Monti, Letta, Alfano e Renzi, dopo aver strizzato l’occhio a Fazio e Geronzi, ora lo vogliono consegnare a un tal Marxini, comunista paraculo di famiglia comunista, oggi faccendiere e alfiere della grande finanza. Se stavano fino a 15 giorni fa con Renzi e la sinistra con quale titolo pontificano, non dovrebbero essere un po’ più prudenti e umili? Sono tropo ottimista? Leggo che propongono le elezioni primarie, si, quelle del Bilderberg… tutti contro uno!». Lo scrive su Facebook il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Fabio Rampelli, in riferimento agli esponenti di centrodestra che appoggiano la candidatura di Alfio Marchini a sindaco di Roma.

«Mai avuto problemi su Bertolaso. Anzi: mai avuto problemi su nessuno». È un Matteo Salvini molto conciliante quello che dalle pagine del «Corriere della Sera» dà il proprio via libera alla candidatura a sindaco di Roma all’ex capo della Protezione Civile e ridimensiona la portata dello scontro politico con il Ncd e Alfano. Su Bertolaso, il segretario della Lega Nord dice: «se ha risolto i suoi problemi famigliari, ne sono felice. Avevo letto un’intervista, probabilmente dettata dal nervosismo, in cui diceva che non avrebbe fatto il candidato. Se, piacendo a Iddio, quei problemi sono venuti meno, io ci sono. Sono con lui». Quindi, viene chiesto ancora al leader leghista, i problemi giudiziari che Bertolaso deve ancora risolvere non avranno impatto sulla candidatura? «Non faccio l’avvocato. A Roma tutti mi dicono che non esiste il problema, che l’inchiesta non porterà a nulla e che nasce soltanto dal ruolo svolto. Io, mi fido». Nel nome dell’unità elettorale, il segretario leghista addolcisce i toni anche verso Ncd. «Il mio no radicale – spiega – è sempre stato su alcune posizioni governative di Angelino Alfano. Non abbiamo parlato in particolare di questo tema, ma è evidente che la capacità di aggregare e unire tutti quanti di Stefano Parisi è un valore aggiunto importante. Se c’è una posizione che va nel solco del modello Lombardia, quello che governa in regione, io non ho pregiudizi nei confronti di nessuno».

– «Rispetto per Bertolaso che è stato un grande servitore dello Stato», ma la scelta di candidare l’ex Capo della Protezione Civile a sindaco di Roma «è sbagliata nel metodo e nel merito». È quanto afferma all’Adnkronos l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno commentando la candidatura di Guido Bertolaso al Campidoglio per il centrodestra. «In primo luogo è una scelta sbagliata nel metodo: Roma poteva e doveva essere laboratorio delle primarie e sarebbe stato anche un esempio a livello nazionale per lanciare le primarie per la scelta del premier – spiega Alemanno – È stato un errore clamoroso di Fdi non fare leva sulla propria forza a Roma per imporre le primarie». Inoltre, secondo l’ex primo cittadino, la decisione di convergere su Bertolaso è sbagliata anche «nel merito. Ci voleva una candidatura politica da contrapporre a Marchini».Quella di Bertolaso, osserva Alemanno, «sembra una candidatura tecnica o della società civile che arriva con tre anni di ritardo rispetto a quella di Marchini. Ci voleva invece un candidato politico». Alemanno si appella ai tre leader di centrodestra e allo stesso Bertolaso: «Non sono scaduti i termini per tentare le primarie. Sarebbe un modo per legittimare la scelta di Bertolaso, che oggi appare calata dall’alto, e per avere una candidatura unica». «Da Storace a Marchini sono tutti d’accordo» sulle primarie, continua Alemanno, secondo il quale dovrebbero essere aperte «a tutti coloro che vogliono essere un’alternativa al M5S e alla sinistra». «Se la situazione resta così – conclude Alemanno – credo che nell’ambito del centrodestra ci sarà un’altra candidatura politica».

– «Niente esitazioni. Il centrodestra è in campo per vincere, non certo per partecipare». Lo afferma il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato. «La caratteristica civica di una candidatura comunque sostenuta dai partiti di centrodestra -aggiunge- consente di verificare se è ancora possibile evitare una dispersione di consensi, creando una convergenza ulteriore su questa scelta. Dobbiamo portare al traguardo, anche in vista di scadenze ulteriori, sia l’alleanza tra Fi, Fdi e Lega, ma anche la possibilità di unire, a un centrodestra rinnovato e ampliato, altre realtà. Auguriamoci che il buon senso prevalga ora che il campo dei partecipanti si fa più chiaro».

«Da ieri la coalizione di centrodestra ha un candidato autorevole per la corsa al Campidoglio. Un nome quello di Guido Bertolaso che sicuramente raccoglierà intorno a sé tante energie da diverse realtà cittadine, sociali, imprenditoriali e civili. Forza Italia, al pari degli altri membri della coalizione, è chiamata a un duro lavoro sul campo per poter riconquistare Roma. La Capitale può rappresentare il grimaldello utile per incrinare il governo nazionale e tornare a guidare il Paese». È quanto dichiara Dario Rossin, esponente romano di Forza Italia. In questa ottica, aggiunge, «sarebbe decisiva la scelta da parte dei big del partito e dei parlamentari romani, come già annunciato altrove, di mettersi a disposizione in questa intensa campagna elettorale, pensando di essere presenti in prima persona nelle liste, attirando e aumentando così quel consenso che dobbiamo essere capaci di intercettare per vincere a Roma». «Scelgono i candidati in 3 in una villa ad Arcore o con riunioni condominiali e sotto ricatto e parlano di democrazia. Un po’ di ritegno no?» Lo scrive su Twitter il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini.

– «Bertolaso è il candidato tutto ‘giannilettiano’ della curia anti-Francesco. Quella curia romana simbolo di corruzione interiore che temendo di perdere in Vaticano si gioca la partita della vita in Campidoglio. I romani devono avere tutte le informazioni per poter scegliere in modo consapevole. Perché si gioca sulla loro pelle (che è anche la mia). Il M5S è l’unica forza politica che non è responsabile della distruzione della Capitale. Metteteci alla prova!». Lo scrive Alessandro Di Battista (M5S) su Facebook.

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