Campidoglio, Bertolaso: "Io vecchio Dc". E lancia le comunarie. Fassina: "Dialoghiamo con Marino" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio, Bertolaso: “Io vecchio Dc”. E lancia le comunarie. Fassina: “Dialoghiamo con Marino”

– Si definisce «un vecchio democristiano» e ‘confessa’ di non aver mai votato Silvio Berlusconi, sebbene il Cavaliere sia colui che più di tutti lo ha voluto in corsa per il Campidoglio. Guido Bertolaso, candidato del centrodestra alle elezioni comunali di Roma, rivendica subito una personalità politica e delle idee indipendenti dai tre partiti che lo sostengono: Forza Italia, Lega e FdI. Tanto che oggi la Lega non ha gradito alcune dichiarazioni morbide sui nomadi tuonando: «niente politiche finto buoniste sulla sicurezza». Ma Bertolaso sembra rassicurare il Carroccio ripescando il senso di un loro vecchio slogan: «per governare la Capitale ci vuole un sindaco con gli attributi ed esperienze grosse. Io gli attributi, dico anche purtroppo, me li sono dovuti costruire sul campo, alla luce dei mestieri che ho fatto». Intanto M5s lancia dal blog di Grillo le «comunarie»: 209 candidati, con tanto di curricula e video, in lizza per la poltrona da sindaco e da consigliere. A giorni le votazioni on line e il responso. Il popolo dei pentastellati per ora si muove sul web dove la consultazione on line incoronerà i candidati all’assemblea capitolina e a ricoprire il ruolo di sindaco. In pole per questo ultimo ci sono due ex consiglieri comunali: Marcello De Vito, che già si presentò alla competizione del 2013, e Virginia Raggi. Il responso, frutto di un paio di votazioni, dovrebbe arrivare in settimana inaugurando una campagna elettorale ‘nazionale’, supportata dai volti noti del Parlamento: da Alessandro Di Battista a Roberta Lombardi. Turbolenta la campagna elettorale a sinistra, dove le primarie a sei promosse dal Pd potrebbero non essere le uniche. Dopo la petizione lanciata nei giorni scorsi da Gianluca Peciola, è arrivata l’apertura del candidato di Sinistra Italiana Stefano Fassina: «Con Ignazio Marino il dialogo va avanti, se dovesse decidere di candidarsi faremo le primarie. Vogliamo entrambi affermare una logica di discontinuità». «Ho già spiegato che questo tipo di alleanze servono per tentare di ammazzare il centrosinistra – commenta Roberto Giachetti, il dem in corsa per le primarie del 6 marzo -, mi auguro non ci riescano, io sto in campo per farlo vincere il centrosinistra. Marino non c’è. Io non lo vedo, voi lo vedete?». Ed è botta e risposta anche con il collega di partito Roberto Morassut che torna a chiedere un confronto sui temi prima delle primarie. «Non è il mio problema quello di cercare delle differenze da Morassut», la posizione di Giachetti.

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