Elezioni, caos nel centrodestra: Salvini congela Bertolaso. Berlusconi: "Lui resta", ma l'intesa rischia di saltare | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Elezioni, caos nel centrodestra: Salvini congela Bertolaso. Berlusconi: “Lui resta”, intesa a rischio

L'ira di Giorgia Meloni che diserta il vertice per fare il punto sulla partita della Capitale. Senza l'ex capo della Protezione civile FdI minaccia di correre da sola

L’idea di Silvio Berlusconi era quella di vedersi a palazzo Grazioli per chiudere la lista delle candidature alle prossime elezioni amministrative e renderle finalmente ufficiali. Ma la stoccata di Matteo Salvini contro Guido Bertolaso, candidato del centrodestra a Roma, scatena un effetto domino: la riunione a casa del leader di Forza Italia salta ed il rischio più concreto (se i tre non troveranno un’intesa) è quello di mandare in frantumi la coalizione non solo nella Capitale, ma in tutte le città chiamate alle urne. Un avviso che Giorgia Meloni ha fatto recapitare sia all’ex premier che al segretario del Carroccio. Che il leader della Lega non sia mai stato un fan della candidatura dell’ex capo della protezione civile (continuando a preferire Alfio Marchini) non è un mistero. Ma di fronte al rischio di essere accusato di rompere l’accordo, e con una serie di città ancora senza un candidato, alla fine aveva deciso di dare il via libera al nome sponsorizzato dal Cavaliere. In una settimana però tutto è cambiato:di fronte a sondaggi non entusiasmanti sull’ex sottosegretario e dopo le ‘uscite’ di quest’ultimo sui Rom, non il linea con il pensiero leghista, il già poco entusiasmo di Salvini verso Bertolaso si è trasformato in una sorta di dietrofront. Approfittando di una conferenza stampa per annunciare la marcia del 25 aprile contro il governo, il segretario leghista ha lanciato la sua bordata: «Bertolaso e’ un candidato »proposto dagli alleati« e con le sue dichiarazioni sui rom, su Francesco Rutelli e sul Pd, la »sua partenza non e’ stata il massimo per la Lega«. Un giudizio pesante che fa scattare le sirene di allarme e palazzo Grazioli e che manda su tutte le furie la leader di Fratelli d’Italia che non solo decide di disertare la riunione con il Cavaliere, ma avvisa della la sua indisponibilità a sedersi intorno ad un tavolo con gli alleati se non si chiarirà la questione. Il polverone sollevato da Salvini fa arrabbiare anche il Cavaliere. Di fronte al rischio che la coalizione possa saltare (e non solo nella Capitale) l’ex premier decide di chiamare il leader del Carroccio per tentare di raggiungere un’intesa: Se salta Bertolaso – è stato il ragionamento – non solo tutto viene rimesso in discussione, ma ne usciremo danneggiati come immagine. In più Fratelli d’Italia correrebbe da solo in tutte le città. Un opzione, viste le percentuali poco rassicuranti di Fi, che l’ex premier vorrebbe scongiurare. Ecco perchè, per evitare che la situazione deflagri completamente, il leader azzurro al termine del colloquio con Salvini torna a mettere nero su bianco che il candidato di »tutti« è l’ex capo della Protezione Civile. Un concetto che il Cavaliere ribadisce anche nel corso della riunione con i coordinatori regionali: Non ci spostiamo da Bertolaso, ha ribadito ai presenti confermando poi la scelta, oltre che di Parisi a Milano, di Osvaldo Napoli a Torino e di Gianni Lettieri a Napoli. In realtà, la guerra tra Meloni e Salvini non riguarda solo la Capitale ma la possibilità di poter collocare i rispettivi candidati anche nelle altre realtà chiamate alle urne. Tra i nodi ci sarebbero le città di Novara è quelle di Pordenone in cui il Carroccio vorrebbe dei propri uomini senza tener conto del ‘peso’ di Fratelli d’Italia. La situazione insomma è tutt’altro che semplice e la tregua siglata dai tre leader ha come deadline la riunione mercoledì prossimo della commissione Calderoli a cui partecipano gli ambasciatori di tutti è tre i partiti. Se prima di allora si riuscirà a trovare un compromesso che consenta di siglare un accordo, la commissione ufficializzerà le candidature. In caso contrario i tempi potrebbero allungarsi eccessivamente con il rischio che le strade si separino definitivamente.

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