Cyberbullismo, prevenzione all’Umberto I
«Educazione alla legalità, prevenzione e contrasto al Cyber bullismo»: questo il titolo dell’incontro, organizzato dal Corecom Lazio in collaborazione con polizia postale e Abio Roma onlus-Associazione per il Bambino in Ospedale, che si è svolto questa mattina presso l’Aula magna pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma. L’evento si inserisce nel ciclo di incontri che il Corecom Lazio svolge presso le scuole della Regione Lazio con l’obiettivo di promuovere il rispetto delle regole e di comportamenti corretti, contro ogni forma di violenza ed in particolare a prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e cyber bullismo. «L’incontro di stamane – ha affermato il presidente del Corecom Lazio, Michele Petrucci, ringraziando gli intervenuti e, per la collaborazione, Abio Roma, Polizia Postale e Policlinico Umberto I – è il primo di una serie di appuntamenti con i quali vogliamo coinvolgere nel Progetto Media education anche quei minori che, in quanto degenti, frequentano corsi di studi all’interno del Policlinico. Minori per i quali le comunicazioni tramite rete e social network costituiscono spesso il principale collegamento con il mondo reale e, pertanto, ancora più soggetti ai pericoli ed ai risvolti connessi al fenomeno del bullismo, cyberbullismo e quindi i pericoli del web». Secondo Petrucci, «il Corecom Lazio vuol svolgere non soltanto un ruolo di garanzia e controllo ma anche di sostegno ed aiuto a docenti e genitori nell’ottica della prevenzione». «Voglio sottolineare l’attenzione del Policlinico Umberto I sulla pediatria e sui pazienti più piccoli ai quali si vuole garantire l’istruzione, anche in condizioni particolari, come quella del ricovero», ha detto il direttore generale dell’Umberto I, Domenico Alessio. «Durante il ricovero in ospedale il bambino vive un momento particolarmente difficile – ha aggiunto Eugenio Bernardi, presidente di Abio Roma – è lontano dagli amici, dai compagni di classe, da quello che è il suo mondo quotidiano. Di conseguenza è più fragile e va maggiormente protetto perché naviga in rete in un momento in cui ha maggiormente bisogno di contatti e in cui quindi può essere più facilmente preda dei cyberbulli». Ha portato il suo saluto ai ragazzi anche Francesco Posteraro, componente Agcom, su delega della quale il Corecom Lazio cura la tutela dei minori sui media in ambito regionale, affermando che «l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e i Corecom vigilano sul rispetto delle norme per la tutela dei minori nella programmazione televisiva e radiofonica». «La crescente diffusione di internet, soprattutto fra i più giovani, fa sì che siano particolarmente utili e meritorie le iniziative – ha concluso – come quella promossa dal Corecom Lazio, volte a rendere consapevoli i minori e le loro famiglie del fatto che la navigazione in rete, se da un lato offre grandissime opportunità dal punto di vista della diffusione della conoscenza e dei contatti sociali, presenta però nel contempo rischi anche molto gravi, dai quali gli utenti più vulnerabili devono essere messi in guardia».
«Il consiglio regionale del Lazio sta discutendo una proposta di legge sul bullismo e sul cyberbullismo, che ci auguriamo di potere approvare in breve tempo. Ma accanto alla necessaria velocità dell’azione legislativa è altrettanto importante che si moltiplichino le iniziative pubbliche, come quella organizzata questa mattina dal Corecom Lazio all’ospedale Umberto I, per sensibilizzare i ragazzi e i loro genitori su questo odioso e vile comportamento consumato da giovanissimi ai danni di altri loro coetanei ma ancora troppo sottovalutato». Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori, a margine dell’iniziativa di Media Education del Corecom Lazio che si è svolta questa mattina nell’Aula magna del Policlinico Umberto I con i bambini degenti di diversi reparti dell’ospedale e gli alunni che frequentano gli Istituti comprensivi Tiburtina Antica 25 e Pietro Maffi. «Ormai l’uso del computer, degli smartphone e dei social network – ha aggiunto Leodori – avviene in una fascia di età addirittura preadolescenziale ed è quindi fondamentale educare i nostri figli a un uso corretto e consapevole di questi strumenti, che devono rappresentare un’opportunità aggiuntiva di socializzazione e crescita e – ha concluso – non certo un mezzo per denigrare e isolare altre persone».
Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login