Primarie Lega, Marchini primo ma nessuno ha maggioranza. Salvini: "Con primarie pronto a fermarmi". E stuzzica la Meloni sulla candidatura | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Primarie Lega, Marchini primo ma nessuno ha maggioranza. Salvini: “Con primarie pronto a fermarmi”. E stuzzica la Meloni sulla candidatura

La consultazione che si è svolta sabato e domenica vede al secondo posto un testa a testa tra Storace e Pivetti. Bertolaso però non crolla come auspicato dal leader del Carroccio

«Per un movimento giovane come il nostro lo sforzo organizzativo è stato imponente. Tutto ha funzionato grazie a tutti i nostri militanti che si sono impegnati con passione ed entusiasmo in queste due meravigliose giornate della consultazione popolare voluta da Matteo Salvini». Lo dichiarano in una nota congiunta Barbara Mannucci e Fabio Sabbatani Schiuma, componenti del coordinamente romano di ‘Noi con Salvini’ e delegati all’organizzazione della campagna elettorale e al coordinamento iniziative. «Nulla è andato storto -dicono- neanche le aggressioni da parte dei centri sociali. Si mettano tutti l’anima in pace: Salvini a Roma ormai è una realtà. E questo perché lo vogliono i romani». Mannucci e Schiuma ringraziano analogamente «tutti i componenti del coordinamento romano, guidato dal commissario Gian Marco Centinaio, capogruppo al Senato -concludono- per la collaborazione nell’organizzazione di ‘Per Roma ora parli tu»’.  «Siamo al 60% dello spoglio, lo scrutinio è in corso». Ma non c’è «nessun trionfo» nel sondaggio dello scorso weekend ai 41 banchetti allestiti da Noi con Salvini a Roma per chiedere ai cittadini chi preferiscano come candidato sindaco tra Guido Bertolaso, Alfio Marchini, Francesco Storace, Fabio Rampelli e Irene Pivetti. Lo spiega Matteo Salvini, in conferenza stampa a Montecitorio. «Innanzitutto – dice il leader della Lega- c’è immensa soddisfazione, in 24 ore quasi 15 mila persone sono uscite di casa per esprimere la propria posizione. Questo significa che la gente ha voglia di dire la sua». Ma tra le opzioni proposte ai cittadini, «non c’è nessuno che arriva alla maggioranza – rimarca Salvini – per ora ci sono stati: 1,450 voti per Marchini; 1.300 per Pivetti; 1250 per Storace; 1.050 per Bertolaso, 900 e rotti per gli altri». Dunque, nessun trionfo ma una convinzione: «la gente ci chiede di stare insieme e andare uniti. Chiedo uno sforzo agli alleati, perché con 4-5 candidati non si va da nessuna parte. Per vincere andiamo uniti, è quel che ci chiede la gente». «Chiedo – incalza Salvini – a tutte le parti in causa di fermarsi, ragionare, e valutare se non sia il caso, vista l’eccezionalità di una città come Roma, di coinvolgere tutti i cittadini romani in una giornata di scelta popolare». Dunque, chiederete delle primarie? «Be’, chiamatele come vi pare. Ma no allo scimmiottamento delle primarie del Pd, quelle fanno ridere da sole. Ma una condivisione con la partecipazione dei cittadini ci vuole. Io lo proporrò. So che ci sono ritrosie» sulle primarie, «ma se fosse uscito un trionfatore no problem, ma non è così». – «Sicurezza, pulizia e decoro, manutenzione stradale», sono invece i temi che, stando alla consultazione leghista nel weekend, stanno più a cuore ai romani, spiega Salvini sottolineando che sono 15mila i cittadini arrivati ai gazebo nel weekend e che «al momento, siamo al 60% dello spoglio». «I romani vogliono dal centrodestra un confronto e una candidatura seria e unitaria. Se ci interessa vincere, andare avanti con quattro, cinque candidati è un’offesa all’intelligenza dei romani di centrodestra», aggiunge Salvini, che sul risultato di Guido Bertolaso (arrivato quarto dopo Marchini, Pivetti e Storace), osserva: «Onestamente pensavo che prendesse meno consensi. Prendo atto che c’è gente che ritiene che possa fare il sindaco».- «Così il centrodestra perde e fa il più grande regalo possibile a Matteo Renzi. Il centrodestra, diviso, perde». Lo afferma, in conferenza stampa alla Camera, il leader della Lega Nord Matteo Salvini comunicando i risultati delle primarie leghiste sui candidati a sindaco di Roma. «Faccio un appello e chiedo sia a Berlusconi che a Meloni, sia a tutti i 4 candidati» più votati alle primarie di mettersi «attorno a un tavolo. Se ognuno resta sul suo binario quel binario è morto», spiega ancora Salvini ribadendo che una «corsa solitaria perde» e sottolineando l’importanza dello strumento delle primarie di coalizione come «strumento per fare sintesi». E, aggiunge, «io voglio presentarmi alle elezioni non per partecipare ma per vincere». «Fermiamoci. Io sono pronto a un passo indietro. E vediamo se non è il caso di coinvolgere tutti i cittadini in una giornata di partecipazione». Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, illustrando il risultato delle primarie del centrodestra per Roma organizzate dal Carroccio. «Così oggi perdiamo, la gente ci chiede di andare uniti. Io vi chiedo di fare uno sforzo: un passo avanti e uno indietro. Con 4-5 candidati non si va avanti, la gente ci chiede di stare uniti».

«Il sondaggio era una ‘roba nostra’, non pretendo che riguardi tutti. Ma facciamo delle primarie più serie, le nostre sarebbero di serie A, quelle del Pd di serie B. Quel che esce da nostri gazebo è che nessuno ha stravinto e straperso, ci sono stati anche tanti voti per Bertolaso», osserva Salvini. «Ho letto che sarei io l’elemento divisivo – aggiunge – mentre la Lega tiene più di altri a tenere unito il centrodestra, ma così com’è il centrodestra perde e fa un regalo a Renzi. Se andiamo alle urne con 4 candidati la sconfitta è certa, non si va da nessuna parte. Io chiedo, e lo chiederò a Berlusconi e a Meloni, che tutti e 4 i candidati, se vogliamo vincere Roma, si mettano attorno al tavolo con altre forze civiche per decidere come tirare fuori una sintesi, ascoltando la voce dei cittadini. Ma se ognuno resta sul suo binario, allora siamo su un binario morto. Se ci presentiamo così, Renzi se la ride». Salvini riparte dai gazebo, dunque. Se l’esperimento messo in piedi nel weekend «lo facciamo in maniera rigorosa – propone – in tutti i quartieri e convolgendo tutti gli alleati, possiamo marcare la differenza. E io sono pronto al passo indietro, qualsiasi nome arrivi dai cittadini». Guido Bertolaso «ha preso 1.050 voti, mi aspettavo meno ad esser franco. Evidentemente anche questa candidatura ha una sua dignità». Lo dice Matteo Salvini illustrando in conferenza stampa a Montecitorio i risultati del sondaggio indetto da Noi con Salvini a Roma. Chi ha più chance tra i candidati? «Stando ai voti Alfio Marchini» anche se «pensavo ci fossero stati più voti per qualcuno e meno voti per qualcun altro». Lo afferma, a margine della conferenza stampa a Montecitorio, Matteo Salvini che, a chi gli chiede chi preferirebbe come candidato a Roma tra Marchini e Giorgia Meloni, risponde: «La Meloni è un segretario di un partito nazionale e se un segretario di un partito chiama io rispondo….». Nel corso della conferenza, soffermandosi sui tempi per trovare una soluzione unitaria nel centrodestra, Salvini si dice «sicuro» che nei prossimi giorni ci saranno contatti o incontri con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni e osserva: «Entro Pasqua, se c’è la volontà un candidato vincente di centrodestra lo si trova». – Sulle Olimpiadi a Roma nel 2024, «i romani sono divisi». Nella consultazione promossa da Noi con Salvini lo scorso weekend, «il 56% è per il sì, il 44% contrario. Per me, su un tema così importante e che registra una tale divisione, occorre un referendum». Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, in conferenza stampa a Montecitorio. – «Sui temi indicati dai cittadini» come prioritari al sondaggio indetto da ‘Noi con Salvini’ a Roma nel weekend, «al primo posto c’è la sicurezza; al secondo la pulizia delle strade e il decoro; al terzo la manutenzione delle strade». Lo spiega il leader della Lega, Matteo Salvini, illustrando i risultati parziali in una conferenza stampa alla Camera.

«Le elezioni da vincere sono quelle di giugno. Per vincerle bisogna convincere ad andare alle urne tutti coloro che non credono più alle promesse del Pd e nel M5s, coinvolgendo i romani come protagonisti di una innovativa proposta per la città. È giusto continuare a cercare la sintesi tra le diverse storie politiche che sono una ricchezza e non certo un limite». Così in una nota Alfio Marchini, candidato sindaco di Roma.

«Quando i cittadini prendono la scheda, nel voto per il sindaco la mia percentuale di consenso si conferma molto alta, alla faccia dei sondaggi interessati. Esattamente come sulla rete, dove invece il dato di centro-destra.it mi da’ davanti a Bertolaso, Marchini, Pivetti e Rampelli». Lo afferma Francesco Storace, candidato Sindaco di Roma. «Il dato di Marchini ai gazebo leghisti mi incuriosisce – prosegue – viste le polemiche degli ultimi giorni. Comunque è anche normale, per settimane il centrodestra ha discusso su lui e Bertolaso. Mentre quest’ultimo fa il tonfo nell’elettorato dei gazebo, superato non solo da me ma anche da Irene Pivetti. Il centrodestra si sfascia perché hanno preteso di fare tutto da soli e non ne sono stati capaci, avendo scelto il candidato sbagliato. Hanno finto che non ci fosse un problema con la mia candidatura; ora il problema c’è anche con Salvini. Per uscire dalla situazione di veti incrociati, si è arrivati addirittura ad espellere dal proprio partito chi si è schierato con me, c’è bisogno di primarie vere con regole condivise». «Io domenica, in coincidenza con le primarie del Pd – conclude Storace -, lancio la mia candidatura alle elezioni comunali per fare il sindaco di Roma. Sabato finisce la pazienza. E non starò zitto di fronte a nessuno dei responsabili della folle partita giocata dal centrodestra ne’ di chi sarà il candidato scelto con la monetina (di Berlusconi)».«Mi fa piacere che ogni volta che i cittadini prendono in mano una scheda elettorale, oppure votano per i sondaggi online come quello di centrodestra.it, io ho più consensi di quelli che mi attribuiscono i capi dei partiti». Lo ha detto il candidato sindaco di Roma de La Destra, Francesco Storace, a margine di una visita al centro medico psichiatrico Villa Armonia.

– «La politica è una cosa seria: non commento le buffonate. Salvini il buffone lo puo’ andare a fare a casa sua». È quanto si limita a dire all’Adnkronos Fabio Rampelli (Fdi) sui risultati della consultazione organizzata a Roma dal leader della Lega Matteo Salvini per la scelta del candidato sindaco della Capitale. Il nome di Rampelli era peraltro tra quelli contenuti nella scheda sottoposta ai romani nei gazebo di ‘Noi con Salvini’. «A Roma Guido Bertolaso è il candidato perché è stato scelto dal centrodestra, Salvini compreso. Se il leader della Lega cambia idea, ne risponderà davanti agli elettori. Ha firmato un documento comune, credo che in politica i patti vadano rispettati». Così Antonio Tajani, eurodeputato di Forza Italia, interviene a ‘Studio24′ di Rainews24. «Mi sembra -dice Tajani- che, in questa fase, si voglia far prevalere l’interesse di un partito che non è particolarmente radicato a Roma e nel centrosud come la Lega, rispetto alle esigenze dei cittadini romani».- «Io trovo che questo sia un risultato molto interessante e credo che dimostri che sia stato giusto rivolgersi alla gente. Si dimostra una consultazione seria, sono usciti dei numeri che hanno consistenza. Ho sentito commenti di sufficienza e invece va riconosciuto che è stata una bella consultazione popolare. Ascoltare la gente è sempre la soluzione giusta, specie nei momenti in cui la politica dimostra di non essere in condizioni di decidere». Così l’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, commenta all’Adnkronos i risultati della consultazione organizzata a Roma nei 41 banchetti allestiti da Noi con Salvini per la scelta del candidato sindaco della Capitale. Il nome di Irene Pivetti era tra quelli contenuti nella scheda. «Questa consultazione ci ha indicato che il metodo giusto è sentire le persone. Quindi tanto vale rifarle – ha sottolineato Pivetti – in maniera strutturata. Ci vuole pero’ una volontà politica da parte di quelle forze che a questo giro non hanno creduto. Io mi auguro che vogliano ripensarci. Penso a Fratelli d’Italia che sulla città di Roma ha una forte rappresentatività, ha qualcosa da dire e averli avuti assenti è stato un peccato». «In ogni caso un’altra cosa importante è il dialogo tra le persone che come me sono state coinvolte in questa operazione perché – ha detto l’ex presidente della Camera – siamo tutti dalla stessa parte. Non siamo l’uno contro l’altro ma lo scopo è trovare quale combinazione puo’ essere la più forte per far arrivare il centrodestra alla vittoria. Non vince solo il sindaco ma la squadra».«Io sono stata molto contenta di aver avuto l’opportunità di incontrare tante persone, tanti cittadini. Sono contenta anche che Roma – ha sottolineato Pivetti – abbia dato una risposta così energica in un week end di pioggia. Una partecipazione così forte vuole dire che hanno torto quelli che predicano la morte della politica. La politica sana, che ascolta le persone, che da’ voce, piace e interessa ai cittadini». Meloni? «Io spero che Giorgia prenda sul serio questo invito della popolazione romana a rientrare in una dinamica vera. Sarebbe rappresentativa delle dinamiche in gioco, c’è tanta gente che fa riferimento alla sua area. Qui è in gioco – ha concluso – un’unità del centrodestra non un conflitto fra candidati opposti. Noi stiamo solamente cercando la formazione giusta».

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