Eur, taglio del nastro per la Nuvola entro il 2016 | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Eur, taglio del nastro per la Nuvola entro il 2016

– Con i suoi 55 mila metri quadrati di superficie il Nuovo centro Congressi della Capitale, ribattezzato suggestivamente la Nuvola per le sue geometrie libere e leggere firmato da Massimiliano Fuksas, rappresenta il fulcro della rinascita dell’Eur, il quartiere di Roma Sud modello internazionale di architettura e urbanistica razionalista. A sette anni dall’avvio dei cantieri sembra ora imminente il taglio del nastro che dovrebbe arrivare entro il 2016. Il Centro potrà ospitare circa 9000 persone grazie all’auditorium da circa 1900 posti e alle sale congressuali da 6500 posti, oltre a punti di ristoro e servizi di supporto. La Nuvola propriamente detta è sostenuta da uno ‘scheletro’ di nervature d’acciaio, rivestita da un telo trasparente di 15 mila metri quadrati. Nel parcheggio sotterraneo potranno trovare posto 600 auto. L’hotel, invece, pensato per i partecipanti ai congressi – uno dei settori turistici più redditizi – conterà 439 stanze. A sbloccare definitivamente una storia costruttiva a dir poco travagliata è stato il recente acquisto da parte dell’Inail di quattro storici edifici di Eur Spa, la società di cui il governo di Matteo Renzi è ‘azionista di maggioranza’ con il suo 90% in capo al Ministero dell’Economia. Un’operazione, quella della vendita dell’Archivio Centrale, del Museo Pigorini, del Museo dell’Alto Medioevo e del Museo delle Arti popolari, che ha portato nelle casse della società, il cui restante 10% fa capo al Campidoglio, oltre 297 milioni di euro. Una boccata d’aria che ha dato la certezza di poter completare l’opera, il cui iter era iniziato nel lontano 1998. Attorno al Centro Congressi, sempre a breve, dovrebbero aprire l’Acquario nei pressi del Laghetto dell’Eur e il rinnovato LunEur, storico luna-park della Capitale. Imminente anche il recupero delle ex Torri delle Finanze, proprio accanto alla Nuvola, a lungo lasciate uno scheletro smantellato (da cui il triste nomignolo di ‘Beirut’): saranno il nuovo quartier generale di Telecom Italia.

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