Epatite C, fa tappa a Roma il progetto di formazione per i medici | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Epatite C, fa tappa a Roma il progetto di formazione per i medici

La lotta al virus dell’HCV passa anche attraverso la realtà virtuale e la formazione medica. Si chiama Prometheus, Patient Journey Mobile Lab on HCV, il progetto di formazione itinerante unico al mondo, organizzato da QBGROUP con il supporto incondizionato di AbbVie, che fa tappa oggi e domani a Roma – Via Portuense 741, nell’area prospicente al Centro Congressi SGM – e che coinvolgerà nei prossimi due mesi oltre 200 medici specialisti nella cura dell’HCV in diverse città italiane. Il progetto si propone di realizzare un tour di formazione “esperienziale” all’avanguardia con l’obiettivo di migliorare la gestione del paziente con epatite C attraverso un approccio multidimensionale e interattivo in grado di rendere più efficace l’aggiornamento professionale degli operatori della sanità. Il progetto formativo non si limita alle competenze mediche ma affronta anche il tema della relazione medico-paziente grazie alla presenza di un’esperta di comunicazione ed educazione terapeutica. I corsi di formazione si svolgeranno a bordo del Cell Explorer, un laboratorio mobile supertecnologico che, una volta posizionato, si apre e si sviluppa su 2 piani per 120 mq ed è dotato delle più sofisticate tecnologie interattive e virtuali. Il Cell Explorer è in grado di spostarsi in ogni luogo, replicandone gli ambienti e le tecnologie CELL (Center for ExperientiaL Learning) di QBGROUP (www.qbgroup.it) e consentendo di offrire questa peculiare metodologia formativa in modo capillare ovunque. In Italia, l’epatite C riguarda circa 300.000 persone diagnosticate, ma ne interessa molte di più. Si stima infatti che nel nostro Paese le persone con infezione cronica da virus HCV siano oltre 1,2 milioni. Nel Lazio si stima che le persone affette da HCV siano circa 10.000 con quadri di malattia variabili, ma anche in questo caso, tali dati non identificano in modo puntuale la realtà Regionale. “Il rilevante impatto della malattia in termini epidemiologici comporterà per i Centri specializzati l’esigenza di affrontare nei prossimi anni un gran numero di cure per un numero sempre crescente di pazienti – dichiara Massimo Andreoni, Professore Ordinario di Malattie Infettive, Dipartimento di Medicina dei Sistemi, Università di Roma “Tor Vergata” e Past President della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) – la cui gestione può essere molto complessa a causa delle diverse tipologie, quali ad esempio i pazienti con cirrosi scompensata, coloro che hanno ricevuto il trapianto di fegato e i pazienti con co-infezione da virus dell’HIV. È fondamentale per lo specialista continuare a gestire al meglio scenari clinici complessi e migliorare la prestazione sanitaria”.

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