M5s, Raggi si difende dalle accuse: "Votavo a sinistra. E no allo stadio a Tor di Valle" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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M5s, Raggi si difende dalle accuse: “Votavo a sinistra. E no allo stadio a Tor di Valle”

La missione che si propone è ardua, non solo riportare i romani a fidarsi della politica, ma portarli proprio ad «innamorarsene». Virginia Raggi, candidata a sindaco per il M5s, parla del suo compito come di «una missione», ricordando che il compito dei pentastellati è riportare «la buona politica» nelle istituzioni. E Roma ne ha bisogno più che mai. L’aspirante sindaco parla ai microfoni di Radio Radio, prima di cominciare domani il suo tour elettorale, esordendo nel popolare quartiere del Tufello. E, incurante di creare un terremoto tra i tifosi della Roma, assicura che se eletta ritirerà la delibera di pubblica utilità che prevede di realizzare lo stadio a Tor di Valle, «lo facciamo da un altra parte», a Tor Vergata, per esempio, perché «allo stato attuale quella appare come un’operazione speculativa». Ammette pure, creando suspense, di aver votato in passato per la sinistra, «attenzione attenzione, un po’ per il Pd e i suoi predecessori. L’Ulivo, Quercia… quelli che sono stati. Non ricordo, era quand’ero più piccola». Un’ammissione che le serve per dire al sua, e cioè che «non esistono più gli schieramenti, destra, sinistra, l’importante è trovare soluzioni per una città che sta morendo. Se saranno apprezzate a destra o a sinistra a noi va bene, siamo più contenti». La lotta agli sprechi è tra gli obiettivi: «vogliamo incidere sulle sacche di privilegi che drenano le risorse. La corruzione distrae a Roma 650 milioni ogni anno». Ma anche il tema della sicurezza è prioritario, tanto da coinvolgere il governo: «Roma è sempre meno sicura. Abbiamo bisogno che la polizia svolga al meglio il suo ruolo. Gli stessi agenti però ci hanno chiesto di avere maggiori garanzie e tutele che oggi non hanno. In parte il Comune può farlo nel dialogo col governo. M5s e Renzi non vanno d’accordo, ma un sindaco che si insedia a quel punto è il sindaco che chiede al governo, e a quel punto il governo deve ascoltare. Su questo punteremo i piedi». Se dovesse vincere, si dice certa che ci sarà «da parte dell’apparato capitolino una resistenza. Spesso quando si dice incidere su fasce privilegio significa incidere su consuetudini consolidate nel tempo». Raggi parla dell’abusivismo che «va eliminato in qualche modo, rafforzando il controllo delle strade da parte dei vigili», del censimento da fare delle famiglie rom che vivono nei campi: «Molte hanno un reddito. Stiamo mantenendo delle famiglie che possono già mantenersi da sole». Intanto domani l’esordio è al Tufello, in via Capraia, «dove ci ritroveremo per ripulire il parco e ridare nuova vita a questo prezioso spazio verde».

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