Primarie Pd, al via la sfida ai sei aspiranti candidati sindaco. Gazebo aperti fino alle 22, atti vandalici nella notte | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Primarie Pd, la sfida dei sei aspiranti candidati. Affluenza sotto le attese, atti vandalici nella notte. Fan di Bray: “Vigilanza democratica”

Al via la consultazione di un centrosinistra dimezzato. Il commissario dem Orfini polemico con il M5s: "In un'ora più votanti che alle Comunarie". Alle 19 in 40mila ai gazebo

giachetti primarieRoma. Sfida a sei tra Chiara Ferraro, Roberto Giachetti, Gianfranco Mascia, Roberto Morassut, Stefano Pedica, Domenico Rossi. Si vota dalle 8 alle 22 presso il seggio collegato alla propria residenza. Il contributo è di 2 euro e i 16enni e gli stranieri per poter votare devono aver effettuato la preiscrizione entro le 12 di sabato 5. Per votare dovevano pre-registrarsi entro il 1 marzo 16enni, stranieri e fuori sede.- Per poter votare, è necessario esibire un documento d’identità valido e la tessera elettorale e sottoscrivere la Carta dei valori del centrosinistra. Bisogna versare un contributo minimo di 2 euro.Sono stati circa 20 mila i votanti alle primarie del centrosinistra di Roma, dalle 8 alle 11 del mattino. È dato divulgato dal comitato organizzatore delle primarie. I gazebo sono aperti fino alle 22 di questa sera. Il comitato di Morassut sull’affluenza: “Alle 17.30 affluenza di circa 30mila votanti, un dato non soddisfacente”.«Tra le 17 e le 18 eravamo a 35-40 mila votanti, stiamo ultimando i conteggi». Così Giancarlo D’Alessandro, dal coordinamento delle primarie romane, risponde interpellato sull’affluenza alle primarie del centrosinistra per il Campidoglio.

– Atti vandalici nella notte ai danni di alcuni gazebo allestiti per le primarie del centrosinistra a Roma. A denunciarlo è stato il commissario del Pd di Roma Matteo Orfini, che in un tweet ha anche spiegato che tutti i seggi sono al lavoro regolarmente. «Alla faccia di quelli che hanno passato il sabato notte a vandalizzare alcuni gazebo, tutti i seggi sono regolarmente in funzione. #6marzo6tu», scrive Orfini.

12790961_10153519247138403_4066989842607216936_n «Alle 9.30, dopo appena un’ora e mezza, avevamo già superato i partecipanti alle consultazioni grilline». Lo scrive su twitter il commissario del Pd Roma Matteo Orfini. Il presidente del Pd e commissario romano Matteo Orfini ha votato alle primarie al seggio Cola di Rienzo, nel quartiere Prati. «C’era fila – dice Orfini – e su twitter si vede come ci siano file a tutti i seggi». «Voglio ringraziare i millecinquecento volontari che da ieri sera stanno lavorando per far sì che quella di oggi fosse una bella festa della democrazia. Le file ai seggi sono un bel segnale: chi pensava ad una scarsa partecipazione si dovrà ricredere», ha aggiunto Giancarlo D’Alessandro, presidente del Comitato Organizzatore delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Roma.

«Ho visto. Anche nei giorni precedenti, durante le consultazioni della Lega, ci sono stati piccoli incidenti deprecabili, perché queste cose sono sempre negative, però mi pare che complessivamente tutto si sia svolto in serenità». Così il candidato sindaco di Roma alle primarie del centrosinistra Roberto Morassut commenta gli atti vandalici compiuti durante la notte ai gazebo. – Anche Roberto Morassut, tra i sei candidati in corsa per le primarie del centrosinistra a Roma, ha votato. Morassut si è recato questa mattina al seggio allestito presso il circolo del Pd intitolato a Nilde Iotti a Grottaperfetta. «Buone primarie a tutti noi!», ha scritto Morassut in un post su Facebook.

– Stefano Pedica, candidato sindaco alle primarie del centrosinistra a Roma, ha votato alle 10.30 nel seggio allestito nel circolo Pd di via Pompeo Trogo, alla Balduina. «Speriamo che l’affluenza sia elevata per scrivere davvero un’altra bella pagina di democrazia – ha detto Pedica- Vinca il migliore e da domani tutti uniti accanto al vincitore per battere il centrodestra e il M5s». – «Ho votato alle primarie di Roma, fatelo anche voi. C’è tempo fino a stasera alle 22». Questo l’appello per il voto fatto su twitter dal candidato del centrosinistra alle primarie per il Campidoglio Roberto Giachetti.- Il verde Gianfranco Mascia, candidato alle primarie di centrosinistra, ha votato al seggio in piazza Biagio Pace. All’arrivo al seggio, Mascia ha spiegato a fotografi ed operatori: «Come vedete si prevedeva un nubifragio ed invece c’è il sole. Io ed Orso continuiamo a portare fortuna a queste primarie e, da quel che mi dicono, anche l’affluenza è buona. Quindi è una grande festa di democrazia». Mascia ha ricordato i «1200 chilometri in scooter, 120 in bicicletta e più di 300 in metropolitana fatti in questa bellissima campagna elettorale incontrando migliaia di persone che hanno condiviso con me l’idea di un cambiamento ecologista della nostra città».

«Vigilanza democratica» sulle primarie romane del Pd: l’idea è del gruppo che sostiene la candidatura per il centrosinistra di Massimo Bray a sindaco di Roma, Massimo Facce Innamora’. «Chi controlla controllori? E invece i gazebo delle #primarieRoma? Quelli li controlliamo noi! #PrimariePoll», recita un tweet di stamattina dell’account dei fan dell’ex ministro della Cultura, ora tornato in Treccani nel suo ruolo di direttore generale. Su Twitter e Facebook l’invito è lo stesso: «andate con i vostri smartphone e documentate l’affluenza ai gazebo».

12814517_10208972726945344_7111734519964383328_n Cornetti, bombe, caffè e cappuccini. Per il circolo di Donna Olimpia a Monteverde a Roma, quello che nelle cronache è ormai diventato il circolo dei ribelli, escluso come sede dalle primarie «per aver rifiutato la riorganizzazione del partito e la sfiducia al sindaco Marino», dicono gli iscritti, è comunque festa. «Siamo tranquilli ed entusiasti ed invitiamo tutti quelli che entrano qui a votare nel gazebo che purtroppo è stato allestito qui di fronte e non all’interno del circolo». A parlare è un iscritto, Bernardo Gialanella. «Vogliamo che le primarie vadano bene perché noi siamo del Pd – spiega – non diamo indicazioni per chi votare. Noi siamo del Pd, ribadiamo forte, lo abbiamo fondato e Orfini se non la pensa così ci deve cacciare». Insieme a lui c’è il deputato Marco Miccoli, che dall’inizio è stato dalla parte del ‘circolo ribelle’: «Giachetti ha detto che vota dove il partito allestisce i seggi e che non può votare in un bar o altrove. Forse ha voluto fare una spiacevole allusione al fatto che qui stiamo facendo la colazione democratica, ma gli rispondiamo che questo che lui chiama bar è una sezione che ospitava la Casa del fascio e che è stata liberata dagli antifascisti nel 1945». Miccoli va giù duro quando dice che «Orfini è il vero dissenziente del Pd perché per lui questa è una festa divisiva. Noi lavoriamo per l’unità e ai compagni che stanno facendo volontariato qui fuori nel gazebo dico che sbagliano a non ribellarsi, ma sono i nostri compagni»

12800262_10153519124183403_9214361163378546479_nIl presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha votato questa mattina a Roma per le primarie del centrosinistra. «Ho appena votato a PrimarieRoma a piazza Mazzini. Buon voto a tutte e a tutti!», scrive il governatore in un tweet.

– Volantini e manifesti contro le primarie sono stati esposti da un gruppo di ragazzi dei centri sociali in largo Appio Claudio, dove oggi è allestito uno dei gazebo per scegliere il candidato di centrosinistra. Secondo quanto si è appreso, il volantino era intitolato: «No alle primarie di Mafia Capitale». Nei finti cartelli elettorali le foto di Massimo Carminati, Mirko Coratti, Salvatore Buzzi e Daniele Ozzimo, candidati sindaco e affiancati dalla scritta «Se li voti il problema 6 tu».

– «Dopo la bellissima assemblea di ieri che ha riempito il Teatro Quirino, dove tante e variegate voci de #LaMeglioRoma hanno dato apporti preziosi al nostro programma di ricostruzione morale, economica e amministrativa della città, andiamo avanti insieme con ancora maggiore energia, passione e determinazione». Così il candidato sindaco di Roma Stefano Fassina che ieri ha dato il via ufficialmente alla sua campagna elettorale presentando il suo programma al Teatro Quirino. «Chi fuori e dentro il Pd ha altri progetti – aggiunge – si rassegni: saranno i cittadini, con il loro voto, non un salotto romano o qualche amministratore a rischio, a misurare la credibilità del nostro progetto e la ‘capacità di sfondare’ della candidatura del sottoscritto».

– Silicone nella serratura per bloccare la porta e ingresso imbrattato con dei manifesti. È l’episodio più rilevante di vandalismo avvenuto nella notte e ha riguardato il circolo Pd del VI Municipio, allestito per il voto delle primarie. A segnalare l’episodio è il comitato promotore delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Roma. «Ignoti durante la notte – spiegano dal Comitato – hanno bloccato la porta del circolo mettendo del silicone nella serratura e imbrattando l’ingresso con dei manifesti. Nonostante l’atto vandalico, i volontari hanno riaperto il seggio e le operazioni di voto sono riprese regolarmente». Il VI municipio (Tor Bella Monaca) è quello in cui c’è stata la più alta tensione politica nel pre-primarie, a causa della ‘defenestrazione’ da parte del Pd del minisindaco uscente Marco Scipioni, che non è stato ricandidato.

«Chi ama la democrazia oggi #noprimarie». Continua sui social la campagna anti-primarie dei sostenitori dell’ex sindaco di Roma Ignazio Marino. E in rete spuntano gli hashtag ‘primariefarsa’, ‘maipiunotaio’. «Io resto a casa e la mia dignità …. 600.000 voti buttati via da un notaio, aridateme 4euro» cinguetta un utente su Twitter. «Ma a chi vota alle primarie oggi, gli ridanno i 2 euri delle primarie di Marino?», scherza un altro. «Alle ultime primarie ho scelto Marino e l’ho votato. Il suo mandato non è finito ma il mio sindaco non c’è più. Dove sta?», è la domanda che circola sul social. Altri invece scrivono: «Io non dimentico. E tu? Quante volte sei disposto a farti fregare dal Pd? Oggi non voto io sto con Marino», «Ho già votato Ignazio Marino che ha vinto elezioni: mai più notaio atto antidemocratico e vergognoso». Nei giorni scorsi alcuni sostenitori di Marino hanno lanciato, parafrasando lo slogan delle primarie 2016 ‘6 tu Roma’, l’hashtag ‘#6tuchemidevi2euro’. Il loro contro-slogan è ‘6 ipocrita. Tu hai portato dal notaio il sindaco che io avevo scelto’.

– «Per me queste primarie rappresentano l’inizio del congresso romano del Pd dove mi vedrà ancora protagonista per una vera pulizia del partito e delle tribù che vi regnano ancora oggi». Lo dichiara Stefano Pedica in attesa dei risultati delle primarie del centrosinistra a Roma alle quali partecipa come candidato. «Spero che oggi le truppe cammellate, troppe purtroppo è ancora vive per rovinare un Pd libero, non facciano restare, con le loro strategie volte solo al potere, una Roma immobile come da anni accade, ma che votino per il cambiamento ribellandosi ai suoi capi tribù – aggiunge Pedica – Dubito che questo accada, continua Pedica». «La mia battaglia contro un Pd che ha alzato muri tra politica e cittadini continuerà già da domani, qualunque sia l’esito del voto di questa sera – prosegue Pedica- Come ho detto durante la mia campagna per le primarie il partito che temo più di tutti è il mio, è il Pd, quello demotivato, arrabbiato, quello che dovrà reagire a mafia capitale e agli accordi trasversali fino a ieri considerati normali. Per questi motivi continuerò a lottare dentro il mio partito, perché lo voglio bello e pulito».- «Solidarietà ai militanti del Partito democratico vittime della stupidità di chi intende ancora la politica come provocazione e violenza». Lo afferma, in una nota, il candidato sindaco di Roma, Guido Bertolaso. «Trovo assurdo – aggiunge – che ancora oggi al confronto pacifico e leale delle idee qualcuno preferisce l’arroganza e la meschinità della violenza. È bene che tutti affrontino con spirito costruttivo questa lunga campagna elettorale perché Roma non ha bisogno di altre vittime dell’ideologia dell’odio». «Quante altre dichiarazioni di solidarietà – prosegue Bertolaso – dovranno scambiarsi le forze politiche e i protagonisti della campagna elettorale? È intollerabile questo andazzo, chi di dovere intervenga quanto prima. Questi episodi denotano, ancora una volta e con estrema chiarezza, il degrado morale in cui versa la nostra città». «Tolleranza zero contro ogni forma di degrado. Siamo in democrazia e tutti, nei limiti della legge – conclude Bertolaso – devono potersi esprimere nelle forme e nei modi che reputano più opportuni, nessuna violenza o arroganza devono essere tollerati».(

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