Primarie Roma, affluenza in calo ma è già sfida Giachetti-Morassut. Marino non vota | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Primarie, vince Giachetti ma crolla l’affluenza: in 50 mila ai gazebo. “Lista pulita, giunta prima del voto”

In 100mila nel 2013, la metà il 6 marzo 2016. Meno anche degli elettori di Milano. Sarà il vicepresidente della Camera, appoggiato da Renzi, il candidato sindaco di un centrosinistra dimezzato per la corsa al Campidoglio. Morassut: "Lo sosterrò"

giachetti primarieÈ Roberto Giachetti il vincitore delle primarie del centrosinistra a Roma. Sarà lui il candidato sindaco Pd per il Campidoglio, con la benedizione del premier Matteo Renzi che lo aveva indicato come il profilo ideale per la difficile battaglia capitolina dopo il disastro Mafia Capitale e l’affaire Marino. «Oggi abbiamo giocato un’amichevole – le sue prime parole – io intendo vincere le elezioni a Roma e non è così scontato. Noi siamo in campo per vincere e io voglio vincere a modo mio restando una persona onesta e libera soprattutto». Giachetti ha ricevuto una telefonata di Renzi e i complimenti del vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini. Nonostante il calo dell’affluenza che si è attestato sui 50 mila votanti, praticamente la metà rispetto al 2013 quando vinse Ignazio Marino, Giachetti ha doppiato il suo più grande competitor, Roberto Morassut: ha sfiorato il 70% contro il 30% per l’ex assessore delle giunte Veltroni. Un calo che per il commissario del Pd Roma Matteo Orfini ha una spiegazione: «La volta scorsa c’era il Partito Democratico delle Truppe cammellate di quelli che sono stati arrestati, delle file di rom e quant’altro, questi sono dati veri di un partito vero che per fortuna ha ancora tanto lavoro da fare e sta rinascendo». A votare sono stati soprattutto anziani, pochi i giovani, gli stranieri e i sedicenni, questi ultimi appena in mille a registrarsi. La mattina di Giachetti, deputato Pd e vicepresidente della Camera, è cominciata alle 9, quando ha votato al gazebo davanti al circolo ‘ribelle’ di Donna Olimpia: «Oggi è una grande giornata democratica», le sue parole. E anche lì, tra i dissidenti, ha stravinto Giachetti. ‘Bobo’, come è soprannominato da tutti, ha passato la giornata a casa e dalle 23 ha atteso l’esito del voto allo spazio Ex Dogana di San Lorenzo. Per Morassut invece una pesante sconfitta anche nel suo seggio: «L’esito della consultazione è chiaro e vede prevalere Roberto Giachetti – ha detto – come già detto nel corso della competizione, sosterrò da subito Roberto come candidato unitario del centrosinistra. Mi auguro che da domani il centrosinistra sia più ampio e capace di riaprire un dialogo a sinistra e con tutte le forze disponibili per aprire una nuova stagione politica». Da registrare il crollo dell’affluenza ai gazebo a Ostia, il Municipio travolto dallo tsunami di Mafia Capitale e sciolto per mafia. Alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Roma fino alle 18.00 avevano votato 1.403 romani. Nel 2013 i votanti in tutto erano stati circa 5mila. Ma il calo è generalizzato in tutta la città, ed è un segnale forte per il Pd e il suo elettorato dopo lo scandalo Mafia Capitale e la ‘cacciata’ di Marino da parte dello stesso partito che lo aveva sostenuto. Cosa che non è andata giù ai sostenitori dell’ex sindaco marziano che hanno boicottato le primarie. Lo stesso Marino oggi ha dichiarato: «Non voto alle primarie, lavoro al mio libro dove farò i nomi».

Roberto Morassut, candidato sindaco alle primarie del centrosinistra.«Ci sono una serie di fattori» che hanno portato a una scarsa affluenza. Così il deputato del Pd e candidato sindaco alle primarie Roberto Morassut. «Alle spalle abbiamo una stagione politica estremamente difficile con delle inchieste che hanno travolto la destra e toccato anche il centrosinistra – spiega – con una crisi della giunta Marino, terminata in maniera complessa. Sono fatti traumatici. Veniamo da una stagione politica difficile dalla quale ripartire criticamente. Abbiamo tre mesi di tempo, possiamo vincere alle elezioni, tornando alla politica dei contenuti con grande forza e unendo tutte le forze disponibili: una grande alleanza democratica e popolare».  – «Il dato dell’affluenza intorno ai 50mila a me soddisfa perché eravamo tra quelli che ritenevano difficile portare alla partecipazione. Sono numeri che fa il Pd e mi fanno sorridere le critiche di chi raccoglie qualche centinaio di voti sul web o qualche migliaio nei gazebo. È ora nostro compito riconquistare la fiducia, questo è un nuovo inizio e il candidato sindaco ha adesso tre mesi per convincere i romani». Lo ha detto il segretario del Pd Lazio Fabio Melilli parlando nella sede del comitato per le primarie di Roma.- Il comitato ha fornito anche i dati degli altri candidati alle primarie: Gianfranco Mascia 0,78%, Chiara Ferraro 1,50%, Domenico Rossi, 3,32% e Stefano Pedica 1,39%.

primarie 1 In tre ore avevano già votato 20.000 persone stando a quanto filtrato dai gazebo. Un trend che però non si è ripetuto nel pomeriggio, se tra le 17 e le 18 si era arrivati solo a 35-40mila votanti. E le informazioni che arrivano da diversi seggi descrivono una platea di votanti caratterizzati soprattutto da anziani e pochi giovani. «Ha votato lo zoccolo duro del partito», dicono al circolo di Torpignattara. Il raffronto con il 2013 non regge: alle primarie che hanno portato a candidare Ignazio Marino avevano votato più di 100mila persone. E tra chi non ha votato a questa tornata c’è proprio l’ex sindaco che, in serata, ad una iniziativa dei suoi sostenitori, ha detto di star lavorando al suo libro «in cui farà nomi e cognomi» raccontando anche la fine della sua esperienza in Campidoglio, sotto i colpi del Pd. E a Ostia, municipio commissariato per infiltrazioni mafiose, il M5s irride il Pd: «Il nostro gazebo è pieno e a quello delle primarie-buffonarie piddine non ci va nessuno!». E «preoccupazione per la bassa affluenza» è stata espressa nel tardo pomeriggio anche dal Comitato Morassut. Giachetti, arrivato in moto, ha votato al gazebo allestito davanti al circolo dei ‘ribelli’ di Donna Olimpia: «Oggi è una grande giornata democratica», ha detto. ‘Bobo’, come è soprannominato, ha passato al giornata a casa e dalle 23 attende l’esito del voto allo spazio Ex Dogana di San Lorenzo. Morassut, che ha votato nel circolo Pd di Grotta Perfetta, ha parlato di «una bella giornata di partecipazione» e per tutta la giornata ha effettuato un giro nei seggi della Capitale. L’ex assessore della giunta Veltroni si è poi spostato al Comitato elettorale, in via Ostiense. Da entrambi l’invito ad andare a votare. Il presidente del Pd e commissario romano Matteo Orfini, che ha votato in Prati, in mattinata si è detto soddisfatto delle «file in tutti i seggi» e il Comitato promotore delle primarie ha ringraziato «i 1.500 volontari che da ieri sera stanno lavorando per far sì che quella di oggi fosse una bella festa della democrazia». La notte scorsa è stata movimentata da atti vandalici in alcuni gazebo, come denunciato dallo stesso Orfini: «Alla faccia di quelli che hanno passato il sabato notte a vandalizzare alcuni gazebo tutti i seggi sono regolarmente in funzione». L’episodio più rilevante è avvenuto nel circolo Pd del VI Municipio, dove «ignoti hanno bloccato la porta del circolo mettendo del silicone nella serratura e imbrattando l’ingresso con dei manifesti. Nonostante l’atto vandalico, i volontari hanno riaperto il seggio e le operazioni di voto sono riprese regolarmente». Il VI municipio (Tor Bella Monaca) è quello in cui c’è stata la più alta tensione politica nel pre-primarie, a causa della ‘defenestrazione’ da parte del Pd del minisindaco uscente Marco Scipioni, che non è stato ricandidato. Sui social intanto continua la campagna anti-primarie dei sostenitori dell’ex sindaco Marino. E in rete spuntano gli hashtag ‘primariefarsa’, ‘maipiunotaio’. «Mi scuso se non riuscirò a stare tutto il tempo con voi. Sto terminando il mio libro. Lo devo consegnare domani alla casa editrice per andare in stampa nei prossimi giorni. E chi ha lavorato con me o mi conosce lo sa, sono pignolo: sto controllando parola per parola, virgola per virgola, nome per nome, cognome per cognome. Questa città è una città straordinaria e in questo momento dalle forze della società civile può arrivare il cambiamento. Il desiderio di cambiamento non si ferma, siete voi, siamo noi». Così l’ex sindaco Ignazio Marino arrivato alla riunione dei suoi supporter in largo dello scoutismo. A chi gli chiedeva ironicamente dove avesse votato oggi, per le primarie, Marino ha risposto: «Io oggi non ho votato per le ragioni ho già spiegato».Si va verso una flessione dell’affluenza alle primarie del Pd a Roma. L’ultima dato diffuso alle 18 dal comitato organizzatore delle primarie nella capitale era di circa 40mila votanti, un dato nettamente inferiore a quello complessivo del 2013 quando ai seggi andarono 100 mila persone. Un numero che allo stato pare irraggiungibile.- «Tutto sommato, a condizioni date, dai dati che ci arrivano sull’affluenza alle urne, è un risultato che non mi dispiace. Voglio ringraziare la generosità di tutti i militanti che, soprattutto nel pomeriggio sotto l’acqua, hanno garantito che decine di migliaia di persone potessero votare». Lo dice il candidato alle primarie del centrosinistra del Campidoglio Roberto Giachetti, uscendo di casa per andare alla Ex Dogana dove ha aspettettato i dati dello spoglio.- «Il bilancio che faccio è che solo sei mesi fa sembrava che la partita di Roma fosse chiusa e che l’esito del voto fosse scontato e in mano ai grillini. Il lavoro che abbiamo fatto insieme agli altri candidati, a distanza di sei mesi dimostra che la partita è assolutamente aperta. E quindi avremo tre mesi in cui potremo giocarcela e vincerla». Lo dice il candidato alle primarie del centrosinistra del Campidoglio Roberto Giachetti, uscendo di casa per andare alla Ex Dogana dove aspetterà i dati dello spoglio.- «Oggi me ne sono stato un po’ da solo per rigenerarmi e per riguadagnare energie che spero mi serviranno da domani in poi».

«La mia è stata una campagna tra le persone e di ascolto. Sono stato accusato di non avere un programma, ma il mio programma lo trovate nelle aspettative, nelle proposte e nelle idee di tante persone. Il mio programma è nato tra la gente e non in uno studio a Milano della Casaleggio Associati. Io risponderò ai romani e non alla Casaleggio Associati». Così Roberto Giachetti, vincitore delle primarie del centrosinistra a Roma. – «Voglio parlare forte e chiaro anche al mio partito, il Pd: fate una lista di persone pulite, belle e al di sopra di ogni sospetto, una lista di persone di cui tutti saremo orgogliosi in campagna elettorale, perché Roma e i romani un’altra occasione non ce la daranno. E hanno ragione loro: ora è il Pd che deve dimostrare di aver capito gli elettori». Così Roberto Giachetti, vincitore delle primarie del centrosinistra a Roma.

«Libertà significa anche dover dire dei ‘no’ e questa città purtroppo è piena di tanti ‘sì’ detti per prendere voti, che poi non sono realizzati. Per quanto mi riguarda ci saranno certamente dei ‘sì’, ma ci saranno anche dei ‘no’ che non esiterò a pronunciare. Così Roberto Giachetti, vincitore delle primarie del centrosinistra per il sindaco di Roma. »Lasciatemi sognare – continua Giachetti – : voglio che questa sia una campagna elettorale utile, utile alla città. Noi dobbiamo trasformare questi tre mesi nel più grande ragionamento collettivo su Roma e sul suo destino, quindi meno polemiche coi candidati e più dialogo coi cittadini. Lo chiedo apertamente anche ai media: oscurate le polemiche e incalzateci sui programmi, fatelo per la nostra città. Io voglio che nei bar, per la strada e negli autobus si parli delle idee per Roma e si veda il 5 giugno non come il solito appuntamento elettorale che interessa solo ai capibastone, ma come il punto di svolta della storia di questa città. Da oggi occorre riprendere ancora con più energia, con più chiarezza e con più determinazione di quanto abbiamo fatto fino ad adesso«. «Libertà significa anche dover dire dei ‘no’ e questa città purtroppo è piena di tanti ‘sì’ detti per prendere voti, che poi non sono realizzati. Per quanto mi riguarda ci saranno certamente dei ‘sì’, ma ci saranno anche dei ‘no’ che non esiterò a pronunciare. Così Roberto Giachetti, vincitore delle primarie del centrosinistra per il sindaco di Roma. »Lasciatemi sognare – continua Giachetti – : voglio che questa sia una campagna elettorale utile, utile alla città. Noi dobbiamo trasformare questi tre mesi nel più grande ragionamento collettivo su Roma e sul suo destino, quindi meno polemiche coi candidati e più dialogo coi cittadini. Lo chiedo apertamente anche ai media: oscurate le polemiche e incalzateci sui programmi, fatelo per la nostra città. Io voglio che nei bar, per la strada e negli autobus si parli delle idee per Roma e si veda il 5 giugno non come il solito appuntamento elettorale che interessa solo ai capibastone, ma come il punto di svolta della storia di questa città. Da oggi occorre riprendere ancora con più energia, con più chiarezza e con più determinazione di quanto abbiamo fatto fino ad adesso«. «In giunta con me porterò solo persone competenti e appassionate, che presenterò alla città 15 giorni prima del voto». Così Roberto Giachetti, vincitore delle primarie del centrosinistra a Roma. «Sempre in tema di libertà voglio dire una cosa molto chiaramente: come sapete io giro in scooter, il carro del vincitore è quello lì, e quindi anche per evidenti motivi di spazio non vi affannate perché non ci sale nessuno, a parte Lucci che ci è salito stamattina». Così Roberto Giachetti, vincitore delle primarie del centrosinistra a Roma. «Niente ricatti, niente spartizioni di poltrone: in giunta con me porterò solo persone competenti e appassionate – spiega Giachetti -, che presenterò alla città 15 giorni prima del voto. Lo dico con tre mesi di anticipo così lancio subito un messaggio: se a qualcuno non va bene il metodo la porta è quella là».

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