Roma al Bernabeu per la sfida Real. Spalletti ci crede: "Qui per cambiare la storia" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Roma al Bernabeu per la sfida Real. Spalletti ci crede: “Qui per cambiare la storia”

«Chiedo l’impossibile, una impresa che veramente può cambiare la nostra storia». Luciano Spalletti vuole il massimo, sogna la ‘remuntada’ in casa del Real Madrid, spera di sgambettarli ancora come 8 anni fa, quando a guadagnarsi il pass per i quarti fu la sua Roma. Stavolta però un paio di gol non basteranno ad eliminare le merengue, forti dello 0-2 dell’Olimpico. Ne serviranno almeno tre, come quelli che James Pallotta ha mimato con la mano prima di imbarcarsi per la Spagna. «È quello di cui abbiamo bisogno no? Io ci credo nella qualificazione» le parole del presidente che seguirà la sfida dalla tribuna del Bernabeu. Ed a crederci è anche Spalletti, che manda un messaggio sia alla tifoseria sia al suo gruppo. «Una parte della nostra gente più che pensare al passaggio del turno spera di uscire in maniera dignitosa, senza prendere imbarcate come nel recente passato? In questo momento trovo sbagliato pensarla così, dobbiamo mandare messaggi ben chiari alla squadra – sottolinea -. Tutti quelli che fanno il mio lavoro sono molto esigenti, chiedono molto ai propri giocatori. Io vado oltre: di solito chiedo l’impossibile. E vedendoli allenarsi mi sembrano disponibili a sentirsi chiedere qualcosa di più. Se è così, allora si può fare, è una cosa possibile». «Poi vedremo quali eventi della partita determineranno il discorso finale – aggiunge il tecnico -. Ma non dobbiamo avere la debolezza di pensare che si giocherà per perdere, questa è una roba bruttissima da accettare. Chi vedo che la pensa così non solo non gioca, nemmeno lo faccio allenare. Non dobbiamo commettere l’errore di temere che non si possa andare più in là». In campo senza paura, quindi, perché l’importante, ricorda Spalletti, «è che i giocatori sappiano che la partita dipenderà dalla forza che metteranno». «Certo, il risultato dell’andata ci penalizza ma non devono pensarci. Se pensiamo di dover fare tre gol, allora diventa difficile» ammette il toscano, indicando una strada diversa: «Nel calcio sono fondamentali i risvolti psicologici e questa è una gara in cui noi dobbiamo pensare a fare un gol. Se ci riusciamo, poi dentro la testa cambia tutto, e si vede la partita in maniera diversa. Il pensiero quindi deve essere quello: dobbiamo fare un solo gol». Insomma un passo alla volta, prestando attenzione a non scoprire il fianco alla squadra di Zidane: «Se lasci il pallino al Real diventa difficile, non basta adeguarsi alle loro scelte di gioco. Il tentativo di tenere la palla quindi lo faremo, non sarà facile ma dovremo avere il coraggio di proporre le nostre idee per imporci – evidenzia -. Fare la partita però non vuol dire andare ad aggredirli concedendo sempre campo, non possiamo farlo. Dobbiamo invece saper scegliere quali sono i momenti giusti per pressare e quelli dove aspettare e sacrificarsi». Proprio per questo potrebbe avere una chance di tornare dal primo minuto Dzeko. «Pensando alla partita e al vantaggio del Real, che lo porterà a giocare in maniera un po’ più chiusa, Edin ha delle possibilità in più di darci una mano in funzione di quello che deve essere il nostro comportamento – conclude Spalletti -. È possibile che parta dall’inizio perché occorre penetrare nell’organizzazione difensiva».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login