Il referendum su Bertolaso agita il centrodestra, Berlusconi: "Basta tergiversare" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Il referendum su Bertolaso agita il centrodestra, Berlusconi: “Basta tergiversare”

– La consultazione popolare a cui saranno chiamati i cittadini di Roma il prossimo week end per confermare o meno Guido Bertolaso come candidato del centrodestra per la Capitale ha come effetto quello di mettere a tacere, almeno ufficialmente, le polemiche che hanno tenuto banco nelle ultime settimane. Chi può ritenersi in parte soddisfatta è Giorgia Meloni: ottiene che le cosiddette ‘gazebarie’ vengano anticipate al prossimo fine settimana senza attendere il week del 19 marzo, che era stato inizialmente annunciato da Berlusconi. La richiesta – raccontano da Fi – ha visto subito d’accordo il Cavaliere, artefice della ‘trovata’ di consultare i cittadini della Capitale sul gradimento dell’ex numero uno della Protezione Civile per venire incontro alle richieste di Matteo Salvini: ‘Dopo però non si perda più tempo, si dia inizio alla campagna elettorale’, è la convinzione dell’ex capo del governo. L’intenzione di Fi insomma è quella di chiudere definitivamente la partita entro il fine settimana. Tanto che i dirigenti romani azzurri si sono riuniti proprio con Bertolaso per decidere l’organizzazione. Nella Lega però restano i malumori. Il compromesso raggiunto dall’ex capo del governo e Salvini viene bocciato dal governatore della Lombardia Roberto Maroni convinto che le strade da intraprendere fossero solo due: «O fai le primarie o fai scegliere al partito più a grande a Roma, Forza Italia. Berlusconi avrebbe dovuto dire: ‘Questo e’ il candidato, chi ci sta ci sta’ ». Decisi a chiudere in fretta la questione sono anche gli esponenti di Fratelli d’Italia. La Meloni, che sarà nel week end in prima linea a sostegno dell’ex capo della protezione civile, non rinuncia però a lanciare una frecciata al leader leghista: «A differenza degli altri, quando do la mia parola la mantengo, sono impegnata a sostenere Bertolaso se rimane in campo». Parole che lasciano intendere come Fdi abbia già pronto un ‘piano b’ nel caso di sorprese: «Sappiamo già cosa fare», mette in chiaro la Meloni che non chiude la porta nemmeno all’ipotesi di correre in prima persona. Dentro il partito, poi, non mancano i malumori per il tempo che – è il ragionamento – è stato perso invece di impegnarsi a sostenere un candidato su cui un mese fa era stato trovato un accordo. Domenica prossima, dopo le consultazioni – spiegano da Fdi – ci ritroveremo al punto di partenza. Chi invece tace sulla ‘querelle romana’ è Matteo Salvini. Il leader della Lega Nord oggi sceglie di non dire nulla sulle elezioni nella Capitale in attesa di capire l’organizzazione della consultazione popolare. Il malumore nei confronti della scelta di Bertolaso ormai è cosa nota come le interpretazioni che si danno alla scelta di tenere una consultazione popolare ‘anomala’. E nei capannelli in Transatlantico non mancano i maligni convinti che le ‘gazebarie’ siano una via di uscita fornita dal Cavaliere alla Lega per consentirgli di sostenere Bertolaso.

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