Comunali, a sinistra asse Marino-Bray. Giachetti: "Così si perde", Cento: "Coalizione larga" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Comunali, a sinistra asse Marino-Bray. Giachetti: “Così si perde”, Cento: “Coalizione larga”

Niente indagati in lista, niente salti sul carro del vincitore, niente annunci sulla futura giunta. Roberto Giachetti, da pochi giorni il candidato ufficiale del centrosinistra per il Campidoglio, parla agli elettori ma anche al suo partito, il Pd, snocciolando condizioni e paletti della sua corsa e progetti per la città. Quel che gli interessa, continua a ripetere, è guadagnare la fiducia dei romani: dagli elettori di Sel a quelli più a destra del Pd. «Non dirò cose per accattivarmeli – afferma – ma vincerò le elezioni se riuscirò a convincere anche gli elettori di centrodestra». A scuotere la neonata candidatura del renziano vicepresidente della Camera, c’è però uno spettro che cresce giorno dopo giorno: la possibilità di una candidatura civica, anti-renziana, spostata più a sinistra del panorama dem e che unisca gli scontenti del Pd di Renzi, Pippo Civati, Massimo Bray, Ignazio Marino e una parte di Sel. E nei prossimi giorni, forse già domani proprio Marino, l’ex sindaco ‘dimissionato’ dal Pd, e Bray, a quanto trapela, si vedranno per parlare di chi potrebbe scendere in campo dei due: ma non è detto che la decisione arrivi nell’immediato. E che si lavori a una coalizione che va da «da Marino a Bray» non lo nasconde Paolo Cento, coordinatore Sel Roma: «qui può nascere un laboratorio per un ampia coalizione civica, democratica e di sinistra capace di aggregare i tanti elettori delusi dal Pd», scandisce. Per Stefano Fassina, attuale candidato sindaco di Sinistra Italiana, «se sul progetto messo in campo emergono altre candidature è un fatto positivo e ci misuriamo alle primarie». Se, invece, come sembra, queste non si dovessero tenere, Fassina sarebbe orientato a portare avanti la sua corsa. «Io avevo auspicato che Bray partecipasse alle primarie del 6 marzo – commenta Giachetti -, la sua risposta è stata che non voleva fare una candidatura divisiva. C’è una tentazione costante dentro la sinistra di far perdere il centrosinistra. Ora non capisco come farebbe a non essere divisiva. Ma a questo punto, un’altra candidatura non ha alcuna speranza: ha solo la possibilità di decidere che al ballottaggio ci vanno M5S e centrodestra». Proprio dai Cinque Stelle arriva l’affondo della candidata Virginia Raggi: «Farà il gioco del Pd, poteva essere Giachetti come qualunque altro tanto non cambia nulla. È sempre lo stesso partito, il partito di Mafia Capitale». La patata bollente della Capitale, inevitabilmente, rimbalza a livello nazionale. Tanto che il commissario dem Matteo Orfini avverte i leader nazionali della minoranza: «Noi qui continuiamo a lavorare per vincere Roma. Se avete voglia di venire a dare una mano, ne siamo lieti. Se volete continuare a giocare al congresso fate pure». In giornata sia Roberto Speranza, sia Gianni Cuperlo esprimono il loro sostegno a Roberto Giachetti che, una volta vinte le primarie – dicono – è «fuori discussione». Cuperlo però sente la necessità di creare una lista di sinistra a supporto. In occasione di un’audizione di Orfini è scontro, invece, in commissione anti-Mafia. Il commissario dem della Capitale parla di «un mondo grigio», ad Ostia (municipio commissariato per mafia), «che ha trovato sponda politica, come anche i balneari, nel Movimento Cinque Stelle». «Durante l’audizione di Matteo Orfini, che doveva rispondere sulle infiltrazioni di Mafia Capitale, sui soldi regalati da Buzzi – replicano i pentastellati -, ci è stato impedito di poter porre qualsiasi domanda. Questa commissione è piegata agli interessi degli amici di Renzi»

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Una risposta a Comunali, a sinistra asse Marino-Bray. Giachetti: “Così si perde”, Cento: “Coalizione larga”

  1. Roberto Arrati 11 marzo 2016 a 12:23

    Povero Disgrazio, non vuole accettare di cadere nell’oblio che invece merita: http://www.uccronline.it/2015/11/05/la-misera-fine-di-disgrazio-marino/

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