PA, arriva il pin unico: stop a file e faldoni. Zingaretti: "Tra i primi a sperimentare Spid" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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PA, arriva il pin unico: stop a file e faldoni. Zingaretti: “Tra i primi a sperimentare Spid”

– Tutto pronto per il Pin unico, dalla prossima settimana, precisamente da martedì 15 marzo, cittadini e imprese potranno fare richiesta per ottenere la ‘chiave’ che permetterà di accedere ai servizi online della P.A, dalle iscrizioni scolastiche alle prenotazioni sanitarie. Il nome ufficiale è Spid, acronimo che sta per sistema pubblico d’identità digitale, ed è la punta di diamante scelta dal governo per ammodernare la macchina statale. Per il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, è l’arma giusta per battere la temibile «doppia F: file e faldoni». La fase di lancio è stata laboriosa, dal progetto ai fatti sono passati circa tre anni, ma ora si punta a recuperare, spingendo sull’acceleratore. Tanto che il direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale, Antonio Samaritani, parla di «sei milioni di utenti» con Spid già per quest’anno e di 600 pratiche burocratiche sbrigabili direttamente con la password da pc o smartphone, senza mettersi in coda allo sportello. Per adesso sono stati riconosciuti tre operatori abilitati al rilascio dei Pin: Poste Italiane, Tim e Infocert, ma presto la lista potrebbe estendersi (altre due aziende si sono fatte avanti). Fin qui il debutto, per il consolidamento il governo si è dato due anni di tempo, con lo scopo di totalizzare 10 milioni di password entro la fine del 2017. Stessa scadenza anche per l’allaccio al sistema di tutte le amministrazioni. Per ora si parte con Inps, Inail, Agenzia delle Entrate (anche Equitalia), tre Comuni e sei Regioni. «Servizi più semplici e vicini per cittadini e imprese. Regione Lazio tra prime a sperimentare Spid. Bene, siamo laboratorio di innovazione». Lo scrive in un tweet il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.. Lo scopo è farne «un’infrastruttura che venga adottata anche per l’e-commerce, le banche, le assicurazioni», spiega Samaritani, alla guida dell’Agid, l’Agenzia che vigila su Spid insieme al Garante della privacy, con cui si è lavorato anche per assicurare la non tracciabilità commerciale. In altre parole chi userà il Pin unico non potrà essere sottoposto a identikit così da ricevere mirati avvisi pubblicitari. Per questa volta, sottolinea Madia nel corso della conferenza stampa di presentazione, «è la P.a che fa da apripista». E il meccanismo individuato pone l’Italia «avanti rispetto agli altri Paesi», evidenzia l’ad di Poste Francesco Caio, che è anche tra gli ideatori di Spid (in veste di mister agenda elettronica, era il 2013). Caio inoltre garantisce che «4 milioni sono gli utenti che hanno già tutti gli elementi per dotarsi» del Pin unico. Resta però il problema del digital divide, lo stesso ministro Madia parla di «competenze insufficienti», visti i ranking internazionali, mentre il presidente dell’Inps Tito Boeri, chiarisce: «l’obiettivo resta quello di raggiungere tutti». Ecco che Spid va inquadrato in una prospettiva più ampia, che oltre all’alfabetizzazione informatica include anche ‘Italia login’, il megaportale immaginato per diventare l’interfaccia unica della P.a sul web.(

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