Roma, si sblocca Dzeko e per i giallorossi ottava vittoria di fila. Spalletti: "Partita splendida" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, si sblocca Dzeko e per i giallorossi ottava vittoria di fila. Spalletti: “Partita splendida”

La Roma festeggia il ritorno al gol di Dzeko e una prodezza di Florenzi vincendo 2-1 a Udinese e blindando il terzo posto grazie all’impresa della cenerentola Verona che agguanta nel finale una Fiorentina in fase calante. Ora, in attesa del posticipo Palermo-Napoli, Spalletti rafforza la sua posizione con cinque punti di vantaggio sui viola e sull’Inter che affrontera’ all’Olimpico sabato prossimo. Per la Fiorentina una brutta frenata che prolunga la scia di alcune battute a vuoto che rischiano di compromettere un campionato fin qui esemplare.

Formazione a trazione anteriore, come a Madrid, per la Roma che comincia giocando ariosa e mettendo in evidenza i problemi di assetto dell’Udinese: il vantaggio matura presto con un’azione ficcante Perotti-Salah e conclusione precisa di Dzeko che si sblocca dopo i tanti errori. La Roma controlla e crea altre conclusioni senza pero’ trovare il colpo di grazia. Nella ripresa l’ingresso di Zapata e uno schieramento meno prudente rendono i friulani piu’ competitivi e l’ex napoletano colpisce un palo di testa. Ma l’affanno dura poco: i giallorossi ricominciano a giocare sciolti e arriva il raddoppio dopo l’ingresso di Pjanic con una giocata da attaccante di rango di Florenzi. A riaccendere le speranze ci pensa Bruno Fernandes ma poi la Roma controlla azzerando i rischi. Per Colantuono panchina a rischio, per i giocatori brusco faccia a faccia con i tifosi a fine partita. Fa fatica la Fiorentina a prendere le misure di un Verona sempre piu’ proiettato verso la retrocessione.La Roma vince ancora. Dzeko e Florenzi mandano al tappeto l’Udinese. E portano a otto le vittorie consecutive della gestione Spalletti. Per l’Udinese è ancora sconfitta. La quarta nelle ultime cinque giornate, inframmezzata solo dalla boccata d’ossigeno con il Verona ultimo in classifica. Finisce con la curva che contesta e i giocatori friulani li’ davanti, a cercare di spiegare. In campo, nel nuovo stadio di Udine, non c’è storia. I giallorossi sono un avversario troppo forte per i bianconeri dell’ultimo periodo e lo mostrano in campo. Non rischiando praticamente nulla, neanche quando nel finale Bruno Fernandes si inventa il gol della bandiera friulana. Spalletti chiama e Dzeko risponde. Il bosniaco, spronato dal tecnico nella conferenza stampa della vigilia, chiamato a riconquistarsi la maglia a suon di gol, risolve il primo tempo a favore della Roma. È lui a portare in vantaggio i giallorossi al 14′, in una delle cinque occasioni create nel giro di 20′ dalla squadra ospite, subito con il pallino del gioco in mano. Perotti crossa al centro, Salah prolunga in profondità per Dzeko che, sfruttando un fuorigioco sbagliato dalla difesa bianconera, si presenta a tu per tu con Karnezis. Lo mette a sedere e insacca facile facile. Proprio mentre gli ultras della curva Nord bianconera, in sciopero del tifo per il primo quarto d’ora di gara, stavano entrando allo stadio. L’Udinese, schierata dal suo tecnico con un 4-3-3 che, per gli interpreti in campo, diventa di fatto un 4-5-1 con Thereau unica punta per alzare la squadra, non riesce ad assolvere al suo compito: fare punti e cancellare la brutta sconfitta con il Frosinone. Soffre l’iniziativa della Roma, ridisegnata sull’undici del Bernabeu, subito pericolosa al 3′ con un cross di El Sharaawy dalla sinistra in area per il colpo di testa di Dzeko che impegna Karnezis alla parata in due tempi. Buona anche l’occasione dello stesso ‘faraone’ al 20′, scappato a Widmer, ma ostacolato da Danilo che gli chiude lo specchio della porta al momento del tiro. Per vedere la prima occasione dell’Udinese bisogna aspettare il 31′, con un tiro da fuori di Lodi. Ma resta un episodio isolato, in un dominio assoluto e tranquillo della Roma. La scossa l’Udinese prova a metterla in campo nella ripresa. Colantuono toglie Edenilson, impalpabile nella prima frazione di gara in un ruolo non suo, e manda in campo Zapata, ridisegnando la squadra sul 4-4-2. L’effetto, immediato, è la conclusione di Thereau al 2′ che porta Szcesny a salvarsi in angolo. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina Zapata centra il palo, di testa. L’Udinese sembra più presente a se stessa, la Roma accusa un calo. Di fatto però i giallorossi non rischiano mai nulla. La reazione bianconera è un fuoco di paglia. E i giallorossi chiudono la gara alla mezz’ora con un gol capolavoro di Florenzi che, servito in area da un assist al bacio del neoentrato Pjanic, controlla il pallone e di sinistra scarica sul secondo palo. L’Udinese accorcia le distanze nel finale. Cross di Matos, Zapata difende il pallone in area e impegna Manolas sbloccando al tiro Bruno Fernandes che con un destro rasoterra supera Szcesny. – «I ragazzi hanno fatto una partita splendida, soprattutto perché è arrivata dopo l’eliminazione dalla Champions che poteva darci una mazzata psicologica. La psicologia è un aspetto fondamentale nel calcio di oggi: siamo sicuramente dei prescelti e dobbiamo renderci conto di quello che è il nostro lavoro». Luciano Spalletti si gode la vittoria della sua Roma contro l’Udinese, l’ottava di fila in campionato. «Oggi sono in pace con i miei giocatori, non li criticherò -dice il tecnico ai microfoni di Premium Sport-. Dobbiamo tenere a distanza le squadre dietro e questo lo possiamo fare solo continuando a vincere. Questa partita ha dimostrato che Dzeko non era un problema? No, assolutamente. I ragazzi sono tutti dei valori aggiunti. Se fai un filotto del genere vuol dire che la squadra lavora bene, tutti remano dalla stessa parte». «Se mi aspettavo una Roma così bella? Ero curioso di capire da dentro la situazione, perché la squadra vista da fuori sembrava avere molte qualità e infatti i risultati degli ultimi anni con Garcia sono stati ottimi -sottolinea Spalletti-. Bisognava forse cambiare un pochino il modo di vivere questo club: i ragazzi l’hanno fatto con responsabilità e si meritano queste soddisfazioni».

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