Campidoglio, Giachetti: "Mi dimetto dalla Camera solo se eletto sindaco" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio, Giachetti: “Mi dimetto dalla Camera solo se eletto sindaco”

“Se i romani decideranno che io diventerò il loro sindaco, mi dimetterò da vicepresidente della Camera. Se invece non diventerò sindaco continuerò a fare quello che faccio, insieme al ruolo di consigliere comunale, come hanno fatto tanti prima di me”. Così il candidato sindaco di Roma di centrosinistra, Roberto Giachetti, durante la registrazione della puntata di ‘Porta a porta’.

Replicando alla candidata avversario del M5S, Virginia Raggi, che lo ha accusato di essere attaccato alle poltrone, Giachetti ha sottolineato che “Raggi faceva parte di quattro commissioni comunali ed aveva una presenza del 50%. Io come vicepresidente della Camera sono quello che ha presieduto più di tutti, anche durante la campagna elettorale per le primarie: mi sono sacrificato per fare entrambe le cose e non credo ci sia incompatibilità”. “Questo è il mio mestiere e non mi pare che altri candidati si dimettano dal loro mestiere. Io faccio con passione entrambe le cose” ha aggiunto.

Se dovesse diventare sindaco Giachetti sarebbe però l’unico parlamentare in squadra. Lo ha spiegato l’ex radicale interpellato sulla formazione della sua eventuale giunta: “I tecnici non sono necessariamente meglio dei politici – spiega – Ma i parlamentari devono fare i parlamentari, chi sta in giunta deve stare in giunta”. “Sceglierò – aggiunge – persone competenti, che conoscano Roma e rigorose”.

E se dagli ex di partito, i Radicali, chiede “sostegno” sottolineando, come ha detto Emma Bonino, che questo “non è scontato”, sugli avversari dice: “Sono francamente indignato da Bertolaso, non perché Giorgia Meloni sia una mia amica ma perché penso che per concepire una frase del genere (“Deve fare la mamma”, ndr) bisogna stare o indietro di 100 anni o sulla luna. La Madia ha fatto il ministro che era incinta all’ottavo mese. Io voglio un paese in cui a una donna non si dica ‘dedicati alla maternità’, nel caso lo sceglie lei. Lo trovo uno scivolone che spero corregga”. E sui Cinque Stelle: “Purtroppo il programma M5S non sono ancora riuscito a comprenderlo: finora nonostante i miei inviti alla Raggi a un confronto pubblico, ho rimediato solo insulti e polemiche gratuite, mi hanno detto pure che sono vecchio. Il Movimento è in una posizione avvantaggiata ma, rispetto a qualche mese fa, la sfida è contendibile”.

Infine, qualche idea sul programma per la città: “Noi abbiamo le corsie preferenziali per  gli autobus che spesso sono intasate da auto private. Per alcune tratte importanti, al fine di accorciare i tempi di percorrenza dei mezzi pubblici, io voglio delimitare le corsie preferenziali con una riga rossa perché devi sapere che lì c’è una telecamera e quindi se ci passi ti riprendono e ti becchi automaticamente una multa. In questo modo non si trattano i cittadini come bancomat, ma vengono informati, e così si guadagnerà tempo”, ha concluso.

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