Ferrovie dismesse, Regione Lazio: "Ok al recupero, ma prima pensiamo ai pendolari" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ferrovie dismesse, Regione Lazio: “Ok al recupero, ma prima pensiamo ai pendolari”

– Ben venga il riutilizzo delle ferrovie dismesse, ma prima risolvere i problemi lungo le linee più utilizzate dai pendolari nella Regione Lazio. “La questione delle ferrovie dismesse o sospese e del loro riutilizzo è un problema importante che può essere trasformato in una grande risorsa portando ad un uso anche diversificato, oltre che a scopo turistico, di queste linee per la realizzazione di una mobilità cosiddetta dolce per la costruzione ad esempio di green way o piste ciclabili”. Ma visti i costi elevati, “le prime risorse che riceveremo le investiremo per raddoppiare la linea da Cesano a Vigna di Valle e rifare la Roma-Civita Castellana-Viterbo che garantisce un importante servizio per i pendolari”. Così l’assessore alla Mobilità della Regione Lazio, Michele Civita, in audizione in commissione Trasporti alla Camera nell’ambito dell’esame della proposta di legge recante “Disposizioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico”. La Regione Lazio, ha spiegato il rappresentante, “ha una ferrovia dismessa in parte e sospesa dall’altra parte: parlo della linea Civitavecchia-Capranica-Orte. L’ambizione è di riaprirla al traffico pendolare e poterla utilizzarla a fini turistici nel medio termine. Sicuramente questa ferrovia – ha sottolineato – nel tratto Orte-Capranica risponderebbe ai requisiti per un suo utilizzo con lo scopo turistico per la particolarità del territorio che attraversa”.- Da uno studio di fattibilità fatto con Rete ferroviaria italiana, “che prevede la messa in sicurezza della rete, il ripristino e il consolidamento della linea – ha spiegato Civita – per un utilizzo turistico il costo stimato per questi interventi risulta tra i 50 e i 70 milioni di euro per il solo tratto di circa 37 km di linea nel viterbese. Il costo poi aumenta per l’intera trasformazione della ferrovia da Capranica fino a Civitavecchia”. Tenendo presente che l’attuale piano del porto di Civitavecchia con la riqualificazione della stazione ferroviaria, sia per i pendolari che per i turisti che per le merci, “confliggerebbe per circa 7 km con il rifacimento del tratto che da Capranica va a Civitavecchia, i costi sarebbero significativi perchè parliamo di un’opera che potrebbe arrivare a costare circa 400 milioni di euro”. “È evidente, viste le risorse limitate – ha spiegato Civita – che la priorità per noi riguarda interventi più diffusi sulla linea regionale per aumentare la sicurezza, la capacità e la possibilità di unire i vari territori e favorire l’enorme spostamento di pendolari da e verso la capitale”. È comunque “un progetto che va tenuto in considerazione – specifica – consapevoli che anche solo il primo stralcio, da Capranica ad Orte, su uso turistico ha comunque una rilevanza economica, circa 60-70 milioni di euro”. Ma ciò non toglie, conclude il rappresentante della Regione, che “le prime risorse che riceveremo le investiremo per raddoppiare la linea da Cesano a Vigna di Valle e rifare, c’è già un progetto definitivo appaltabile, la Roma-Civita Castellana-Viterbo che garantisce un importante servizio per i pendolari perchè arriva proprio nel cuore di Roma a piazzale Flaminio”.

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