Affittopoli, in centro mancati guadagni per 4,5milioni | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Affittopoli, in centro mancati guadagni per 4,5milioni

– Immobili ‘fantasma’, occupazioni abusive, subentri di fatto, inquilini residenti altrove o addirittura deceduti. Ma soprattutto affitti irrisori: 1,81 euro per abitare a due passi dalla Stazione Termini, poco piu’ di 5 euro per vivere vicino Campo de Fiori o 32 euro per avere una vista Colosseo. Nel centro storico di Roma l’85% degli inquilini che vivono nelle case di proprieta’ del Comune e’ moroso, e quindi non paga l’affitto. Un mancato guadagno per le casse capitoline stimato in 4,5 milioni di euro. Questa l’ultima fotografia di ‘Affittopoli’ scattata dal Campidoglio. Il commissario straordinario di Roma Francesco Paolo Tronca ha presentato questa mattina la mappatura del patrimonio immobiliare del I Municipio. Dall’azione di incrocio dei dati su un campione di 289 immobili del patrimonio disponibile – l’analisi ha riguardato tutti i 574 immobili comunali del centro storico – sono stati individuati 21 case e 9 uffici ‘fantasma’, ovvero mai censiti nel sistema di gestione comunale delle locazioni, occupazioni abusive e subentri di fatto, un’accentuata morosita’, conduttori deceduti o residenti altrove (il fenomeno della morosita’ e’ scarsamente ricorrente per gli immobili i cui conduttori sono risultati deceduti, che si puo’ tradurre in “il morto paga”). Nel corso del 2015 il Campidoglio  ha chiesto ai ‘suoi affittuari’ canoni per 50 milioni di euro ma ne sono stati riscossi appena 25 milioni, quindi appena il 50%. E infine, la criticita’ piu’ paradossale: i canoni mensili di locazione risibili, o meglio “patetici” come li ha apostrofati lo stesso Tronca. C’e’ chi paga meno di due euro per un appartamento in zona Termini, chi 4,17 euro per una casa nei pressi di piazza Mazzini e chi invece 5,18 euro per Campo de Fiori. Per una vista Colosseo invece c’e’ chi sborsa solo 32,96 euro al mese. Magari sono professionisti o persone con redditi altissimi. E per le casse di Palazzo Senatorio si parla di una morosita’ storica complessiva che si aggira sui 357 milioni di euro. “E’ stato fatto un lavoro attento, meticoloso e impegnativo – commenta Tronca – Abbiamo immaginato un prototipo di gestione ordinata del patrimonio per mettere ordine e capire, conoscere e poter regolare. Abbiamo scoperto l’acqua calda? Possibile. L’hanno fatto anche in passato? Possibile. Pero’ quando si ha in mano l’acqua calda si prende e si fa pulizia”. “Se si vuole le cose si possono fare – rivendica il commissario – Quello di oggi e’ il risultato pratico, pragmatico della formazione della legalita’ fatta soprattutto di risultati e molto alla lontana di parole”. Un metodo di lavoro che Tronca spera possa essere utilizzato dal prossimo inquilino del Campidoglio. L’eredita’ del commissario sara’ quindi un sistema informatico integrato contro ‘Affittopoli’ che sara’ in grado di “consentire l’allineamento delle banche dati e un’efficace scambio di  informazioni tra i diversi Dipartimenti e uffici coinvolti nella gestione del Patrimonio”. Un sistema di monitoraggio, basato sull’incrocio dei dati anagrafici, reddituali degli inquilini con quelli catastali degli immobili. Replicabile negli altri municipi. “Non abbiamo presunzione di completare questo lavoro per tutta Roma. E’ qualcosa che negli anni avrebbe dovuto essere posto in atto” chiosa il commissario. Intanto il Codacons annuncia battaglia in Tribunale: “A risarcire i danni dello scandalo ‘Affittopoli’ dovranno essere i funzionari del Comune di Roma che hanno chiuso gli occhi per anni di fronte a tale  vergogna” annuncia il presidente Carlo Rienzi.

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