Pasqua, per la lavanda dei piedi Papa Francesco al Cara di Castel Nuovo di Porto | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Pasqua, per la lavanda dei piedi Papa Francesco al Cara di Castel Nuovo di Porto

Giovedi’ Santo fuori Roma per Papa Francesco, con i profughi del Cara di Castelnuovo di Porto. Lavera’ i piedi a dodici dei circa 900 immigrati che abitano la cittadella dei richiedenti asilo, che era balzata alle cronache con l’inchiesta su Mafia Capitale. Il rito si celebrera’ nel pomeriggio. Il Papa dunque si muovera’ da Roma (il centro e’ ad una trentina di chilometri dalla capitale) per celebrare uno dei momenti salienti della Settimana Santa. Ad annunciarlo e’ stato il presidente del Pontificio consiglio per la Nuova Evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella. “Su dodici profughi il Papa si inchinera’ e lavera’ loro i piedi come segno di servizio e attenzione alla loro condizione”, sottolinea Fisichella che e’ il coordinatore dei grandi eventi del Giubileo. E questa visita del Papa ai profughi si inserisce infatti nelle ‘uscite’ della Misericordia che hanno visto Francesco, gli scorsi mesi, tra i poveri della Caritas, in un centro anziani parrocchiale, e con gli ex tossicodipendenti del Ceis. “Molti di questi giovani – spiega Fisichella riferendosi agli ospiti del Cara di Castelnuovo di Porto – non sono cattolici. Il segno di Papa Francesco pertanto diventa ancora piu’ eloquente. Indica la via del rispetto come strada maestra per la pace. Lavando i piedi ai profughi, Papa Francesco chiede rispetto per ognuno di loro”. La maggior parte degli ospiti del Cara alle porte di Roma sono musulmani. E’ una struttura di undicimila metri quadrati e 177 stanze che ospita oggi poco meno di 900 profughi. Circa venticinque le nazionalita’ degli immigrati: in testa i migranti giunti da Eritrea, Mali e Nigeria. Il rapporto che lega questo Centro al Papa e’ molto forte. Il 17 gennaio scorso 300 tra ospiti e operatori del Cara, cristiani e musulmani, portarono in Piazza San Pietro una grande bandiera che avevano realizzato cucendo assieme le 25 bandiere delle nazioni presenti nel Centro per ringraziare il Pontefice e invocare la pace in occasione del Giubileo dei Migranti e dei rifugiati. Da aprile 2014 il centro e’ gestito da Auxilium. Recentemente ci sono stati controlli congiunti tra Guardia di Finanza e Autorita’ nazionale anti-corruzione. E’ emersa qualche irregolarita’ ma non “questioni particolarmente clamorose. La struttura svolge discretamente il suo lavoro”, aveva dichiarato alla fine dell’indagine il presidente dell’Anac Raffaele Cantone. E’ invece nel settembre 2013 che il Centro dei richiedenti asilo finisce nelle maglie della criminalita’: il Consorzio Eriches di Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati, aveva vinto la gara per la gestione del Cara. L’offerta del Consorzio veniva ritenuta anomala per l’esiguita’ del prezzo, scrissero i carabinieri, ma le verifiche diedero esito positivo e il contratto venne firmato. L’azienda francese Gepsa, che gestiva il Cara, fece ricorso al Tar e la gara venne sospesa. A quel punto la ‘cupola’ si mosse per screditare il giudice che ha aveva firmato il provvedimento. Poi la maxi-inchiesta Mafia Capitale, l’intercettazione in cui i malavitosi dicevano che “si fanno piu’ soldi con gli immigrati che con la droga”. Da circa due anni la nuova gestione.

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