Truffe online, rubavano dai conti correnti: arrestate 4 persone | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Truffe online, rubavano dai conti correnti: arrestate 4 persone

Quattro persone sono state denunciate per truffa informatica dalla polizia di Roma. I quattro, tre dei quali pregiudicati, praticavano il cosiddetto ‘phishing’, una truffa informatica che permette di carpire, attraverso un’e-mail, i dati di accesso personali alla propria banca online. Le indagini della polizia postale e delle comunicazioni sono partite da una denuncia sporta da un romano, vittima di una transazione fraudolenta di circa 10mila euro, effettuata mediante accesso abusivo al proprio conto corrente online. Gli investigatori hanno ricostruito il particolare modus operandi, adottato dagli indagati che nella circostanza hanno sfruttato le caratteristiche di Facebook, Whatsapp e dei conti correnti online.- La vittima, infatti, è stata preliminarmente contattata su Facebook da un utente a lui sconosciuto, dal nome femminile, con cui ha intrattenuto una conversazione subito spostata su Whatsapp, come richiesto dall’interlocutrice. Dal profilo del social network, gli impostori hanno quindi carpito la data e il luogo di nascita della parte offesa, oltre all’indirizzo di posta elettronica, mentre l’utenza mobile è stata individuata grazie al contatto Whatsapp. Una volta in possesso di tali dati, i malviventi hanno proceduto a chiedere e ottenere il duplicato della sim card abbinata all’utenza in uso alla persona offesa, utilizzando i suoi dati anagrafici. – I truffatori hanno azzerato la password di accesso alla casella di posta elettronica del denunciante, operazione che ha consentito loro, una volta ottenuta la nuova password, di accedere ai contenuti dei messaggi di posta elettronica in giacenza, tra cui quelli della banca online, dove era indicato il codice cliente del conto corrente. A quel punto, i malviventi hanno proceduto al reset del Pin del conto online, ottenendo una nuova password di accesso, inviata sull’utenza mobile del reale titolare, ma di fatto in loro possesso. Infine, ottenuti i dati necessari, hanno effettuato l’accesso al conto online della vittima, disponendo il bonifico fraudolento a favore di un Iban a loro intestato.

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