Un Marziano a Roma, Marino presenta il suo libro e attacca: ma nessuna grande rivelazione | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Un Marziano a Roma, Marino presenta il suo libro e attacca: ma nessuna grande rivelazione

L'ex primo cittadino però è isolato. Zingaretti: "Lui critica, noi apriamo cantieri. E aspettiamo ancora lo stadio". Orfini: "Non recensisco libri fantasy". La presentazione questa mattina alla Stampa estera

“Non è né un testamento né una vendetta, è un libro semplicemente”. E “nasce come un gesto di amore verso una città, verso i tanti romani e romane per bene”. Così l’ex sindaco di ROMA Ignazio Marino definisce il suo libro “Un marziano a ROMA“, in uscita domani per Feltrinelli, presentato stamattina in una conferenza stampa nella sede della Stampa Estera a via dell’Umiltà. “Raccogliere dati, studiarli e archiviarli fa parte dei compiti di un professionista – ha spiegato – Ho sempre pensato da professore universitario che per diventare esperto di una materia di cui sei già esperto devi scriverne”. E afferma ancora: “È un’analisi del perché abbiamo tante difficoltà nei trasporti, perché si è permesso” in passato “che si costruisse in luoghi senza strade e asili, del come si sia arrivati a un tale debito nel 2008. E perché tutto questo deve essere fermato”. “ROMA ha ricevuto meno della metà del denaro destinato a Milano per il tpl e Milano ha un terzo della superficie servita di ROMA. Questo significa che non c’è stata piena collaborazione dal governo nazionale e regionale nei confronti dei servizi del trasporto pubblico di ROMA“. Lo ha detto Ignazio Marino, presentando il suo libro ‘Un marziano a ROMA‘ presso la sede della stampa estera. – “Ritengo che in questo momento i partiti non abbiano le condizioni per proporsi alla guida di una citta’ cosi’ importante come Roma, per questo spero, confido, in una mobilitazione civica, e sono convinto che su 60 milioni di italiani possano essere individuati personaggi di statura tale da poter guidare la Capitale”. Cosi’ l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, a margine della conferenza stampa di presentazione del suo libro “Un marziano a Roma“, ha risposto a chi gli chiedeva dettagli sulla sua possibile candidatura per il Campidoglio. “Io sono un orgoglioso fondatore del Pd. Il partito che io ho fondato è molto diverso da quello che c’era, c’era è già un verbo importante, insomma che aleggiava in questa città a ottobre e novembre, perché il Pd è un partito dove tutti i circoli sono a quanto ne so io chiusi, dove c’è un commissario quindi anche lì c’è una sospensione della democrazia, dove i consiglieri comunali hanno ricevuto un ordine di dimettersi e non hanno avuto la semplice disponibilità di venire in Aula a confrontarsi con il loro sindaco e dire cosa secondo loro il sindaco aveva sbagliato, forse per timore di non avere quegli argomenti. Quel partito non esiste”. Così l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, presentando il suo libro “Un marziano a Roma” nella sede della Stampa Estera, a chi gli chiedeva se visto il deterioramento dei rapporti a ottobre-novembre scorsi con il Pd pensasse che avrebbe potuto andare avanti altri due anni e mezzo con quel tipo di rapporti.

“Quando ricevetti il curriculum di Luca Odevaine per la posizione di comandante della polizia locale di Roma Capitale lo esclusi perche’ aveva avuto ruoli di primo piano in amministrazioni guidate dal Pd in Comune e in Provincia e io preferivo professionisti meno legati al passato. La professionalita’ dimostrata nella sua carriera era di ottimo livello e io non potevo certamente immaginare che cosa sarebbe accaduto il 2 dicembre 2014. Alla luce dei fatti, se mi fossi comportato diversamente sarebbe stato impossibile marcare la discontinuita’ della mia amministrazione rispetto alle precedenti”. Questo uno dei passaggi del libro “Un marziano a Roma” (Feltrinelli) di Ignazio Marino, ex sindaco di Roma circa Luca Odevaine poi indagato e arrestato nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale. Marino sottolinea che “lo spirito di cambiamento che mi guidava mi ha protetto e ha protettoRoma“.

– Chi si aspettava che sciogliesse la riserva sulla sua ricandidatura al Campidoglio è rimasto deluso. Ignazio Marino ha invece sfruttato la presentazione del suo libro “Un marziano a Roma” per sferrare una serie di fendenti nei confronti del Partito Democratico e del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Davanti alla platea della stampa estera ha accusato il premier di sedersi al tavolo con le lobby che lui ha combattuto, di non amare Roma, di scarsa trasparenza sulla questione delle spese quando guidava la Provincia di Firenze, di pensare “tutto il male possibile” del Governo ed ha fatto anche chiarezza anche sui suoi rapporti col Papa. Con le 300 pagine del libro “Un marziano a Roma“, Marino ha rotto un lungo silenzio ed ha presentato la sua versione sui 28 mesi vissuti sulla poltrona più importante del Campidoglio. Ma poi ha messo nel mirino il “suo” partito, dicendo anche di aver rinnovato nel 2015 la tessera. “Se avessi seguito tutti i consigli del Pd forse mi avrebbero messo in una cella d’isolamento” ha subito incalzato Marino, “c’è stato un capo del governo non eletto da nessuno che ha indicato un commissario governativo al posto di un sindaco eletto dai centinaia di migliaia di cittadini. Credo questa sia una lesione di democrazia che è stata considerata con molta attenzione e preoccupazione dalle cancellerie di tutti i paesi stranieri”.Marino ha raccontato che “dovevamo sganciare Roma dalle lobby, ma Renzi preferisce sedersi ai tavoli con le lobby. Avevo grandi aspettative nei suoi confronti nel momento in cui lui aveva un ruolo politico nazionale – ha aggiunto – Renzi pronunciava parole in cui mi riconoscevo, come quelle sulle liberalizzazioni delle aziende che al Comune non servivano o sulle scelte delle persone da fare sulla base dei curricula. Da quella affermazioni siamo passati alle scelte dei direttori Rai e delle reti. Se l’avesse fatto Berlusconi molti giornali si sarebbero ribellati”. L’ex sindaco ha accusato il presidente del Consiglio di non amare Roma. “Parigi riceve dal governo nazionale un miliardo all’anno per gli extra costi della città. Questa città accoglie mediamente 1400 manifestazioni nazionali all’anno, la giornata di canonizzazione dei due Papi è costata circa 7 milioni pagati con i soldi dei contribuenti romani. Io penso che una giornata come quella è una giornata di carattere nazionale per cui evidentemente occorrono anche i denari della nazione. Qui occorrono investimenti sulla capitale, ma bisogna amarla la capitale, evidentemente il nostro capo del Governo non ama Roma“. E poi è andato giù duro contro Renzi anche sulla questione della trasparenza. “Quando verrò chiamato spiegherò a proposito di questi 12 mila euro che mi vengono imputati”. Ma “mi piacerebbe che la stessa trasparenza venisse utilizzata dal capo del Governo che ha speso in un anno come presidente della Provincia di Firenze 600 mila euro in spese di rappresentanza, rapidamente archiviate dalla magistratura contabile. Io ritengo di non aver nulla di più da spiegare di quel che ho fatto”.Negativo anche il giudizio sul Governo e sulle alleanze della maggioranza. “Questo è un Governo di centrodestra. Alla sanità c’è la Lorenzin, agli Interni Alfano. Avevamo Lupi alle Infrastrutture e in Senato c’è l’appoggio di Verdini che non è stato certo eletto dal popolo di sinistra. Penso tutto il male possibile: quelli che come me sono andati a votare nel 2013 volevano un governo di centrosinistra. Non volevano cacciare Veltroni o D’Alema per avere Verdini”. L’ex sindaco però non ha sciolto la riserva su una nuova candidatura nella corsa al Campidoglio. “Non è questa la sede, non ho detto né si, né no. Non faccio nessun balletto, i balletti li fanno i giornali” ha detto Marino. Un pssaggio del colloquio di 90 minuti con i giornalisti è stato dedicato anche a Papa Francesco, col quale ha assicurato di aver chiarito i rapporti. “Ho avuto un incontro il primo febbraio con il Papa. Abbiamo avuto una lunga e piacevole conversazione in cui ho ripercorso la mia visione dei fatti e sicuramente non va a attribuito a lui quel che va attribuito a Renzi o al Pd. Ho usato queste parole e con la sua autorizzazione le ho riportate. Abbiamo stabilito che avrei raccontato non solo quell l’incontro ma anche altri con lui e che egli avrebbe riletto il testo prima della pubblicazione”.

“Quando inizio’ la vicenda di Mafia Capitale nel dicembre 2014 ed era evidente che ne’ io ne’ la mia Giunta avevamo nulla a che fare con quel mondo, l’allora vicesindaco Luigi Nieri mi disse ‘perche’ non ti dimetti adesso, verrai rieletto a furor di popolo nella primavera 2015′. Io ho ragionato come avrei fatto in sala operatoria: ero vicinissimo a chiudere per la prima volta il bilancio preventivo del 2015 entro il 2014 e dovevo buttare la citta’ in una campagna elettorale solo perche’ io ne avrei avuto un grande vantaggio?. Ho scelto di chiudere il bilancio”. Lo ha detto l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino durante la presentazione del suo libro “Un marziano a Roma“.”Ho avuto un incontro il 1 febbraio con il Papa. Abbiamo avuto una lunga e piacevole conversazione in cui ho ripercorso la mia visione dei fatti e sicuramente non va a attribuito a lui (la sua caduta, ndr) quel che va attribuito a Renzi o al Pd. Ma alcuni hanno voluto interpretare le sue parole come un via libera a sciogliere i cani contro Marino per potersi liberare di questa figura scomoda. Ho usato queste parole e con la sua autorizzazione le ho riportate. Abbiamo stabilito che avrei raccontato non solo quel l’incontro ma anche altri con lui e che egli avrebbe riletto il testo prima della pubblicazione”. Cosi’ l’ex sindaco Ignazio Marino alla sede  della Stampa Roma.- “Non mi ritengo licenziato dal Papa, con il quale ho avuto una lunga e piacevole conversazione, nella quale ho ripercorso in termini severi la mia visione dei fatti. Non va certamente attributo a lui quello che va attribuito a Renzi o al Pd”. Lo ha detto Ignazio Marino, presentando il suo libro ‘Un marziano a ROMA‘ presso la sede della stampa estera.

– “Si tratta di un falso. Un falso che mi offende e mi rattrista. Ed è falso anche il riferimento a sms che avrei ricevuto da Matteo Renzi”. Così l’ex vicesindaco di Roma, Marco Causi, commenta le dichiarazioni dell’ex sindaco Marino (“Il Pd avrebbe molto gradito andassi in Alaska o Nuova Zelanda, ma sono stato a Roma a studiare e scrivere ed incontrare le tante persone che hanno apprezzato il cambiamento radicale che abbiamo portato avanti”). “Sul mio cellulare – aggiunge – gli sms con Renzi e De Vincenti riguardano soltanto le questioni di governo della città, in particolare per il programma di interventi per il Giubileo. Qualcuno doveva pur pensarci, fra agosto e settembre del 2015, mentre il Sindaco sembrava assorbito in altre incombenze”. “Con dolore sono costretto a ricordare di avere fatto tanto – commenta Causi -, nelle mie possibilità, per sostenere Sindaco e giunta capitolina di centrosinistra vincitori nel 2013: riscrittura della norma ‘salva Roma‘, per farla approvare dopo due bocciature in Parlamento; partecipazione alla ‘cabina di regia’ per il piano di rientro; organizzazione della conferenza Pd al Quirino nel novembre 2014, dove Giuseppe Pignatone ha descritto pubblicamente, credo per la prima volta, il sistema del ‘mondo di mezzo’ e i guasti creati nella città e nel Campidoglio da criminalità e corruzione; dal 28 luglio 2015 impegno diretto in giunta comunale, abbandonando incarichi nazionali, con l’obiettivo di rafforzare e rilanciare l’azione di governo, che presentava molti aspetti deficitari”.

“Io non ho letto il libro. Ho letto dello stadio della Roma e voglio chiarire che la Regione e’ ancora in attesa del progetto dello stadio perche’ lo stesso Comune inviando i documenti con i pareri sui progetti depositati scrisse esplicitamente che anche l’assenza di un parere positivo avrebbe compromesso l’interesse pubblico dello stadio e i dipartimenti inviarono alla Regione tutti pareri negativi sui documenti che avevano. E quindi siamo in attesa del progetto dello stadio. Io non sono abituato a dire dei si’ o dei no in assenza di progetti, e’ stravagante che si possa teorizzare il contrario”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle dichiarazioni critiche dell’ex sindaco Ignazio Marino?. – “Io credo che a Roma quello che occorre in questo momento e’ fare le cose come stiamo facendo con i presidenti di Municipio, inaugurando cantieri e annunciandone altri”. Cosi’, a margine di una iniziativa in una scuola di Roma, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti a chi gli chiedeva un commento sulle critiche mosse in generale dall’ex sindaco Ignazio Marino al Pd e al premier Renzi. “Perche’ – ha proseguito – una delle notizie che porto ai presidenti di Municipio che sto incontrando per aprire cantieri e’ che ci sono altre decine di milioni in arrivo per Roma dalla programmazione europea e da fondi regionali per realizzare opere pubbliche. Io penso che i cittadini a noi ora chiedano questo”.

“Non faccio il recensore di romanzi fantasy”. Cosi’ il commissario Dem di Roma Matteo Orfini risponde interpellato sulla presentazione del libro di Ignazio Marino “Un marziano a Roma“.

“Da Marino oggi solo tanto livore e parole offensive nei confronti del nostro partito. Parole che a quanto pare compaiono nel suo libro in uscita”. Lo afferma Lorenzo Guerini, vicesegretario del Partito Democratico. “Da ciò che viene riportato da alcuni giornali, esse chiamerebbero in causa anche una mia presunta ingerenza per la nomina di un componente della sua giunta – prosegue – Fatto che smentisco nuovamente e in modo categorico. Essendo stato sindaco, mi sarei ben guardato dal mettere in discussione la sua autonomia e libertà di scelta”. – “Io stavo presiedendo alla Camera, quindi non ho visto ne’ sentito quello che ha detto Marino”. Cosi’ il candidato sindaco di Roma Roberto Giachetti (Pd) risponde, prima di entrare al Nazareno, a chi gli chiede un commento su Ignazio Marino che oggi in conferenza stampa ha sbagliato il suo nome chiamandolo Riccardo. E ai cronisti che lo incalzano sottolineando che l’ex sindaco lo accusava di non avere un programma Giachetti replica: “Io sto per l’appunto andando a occuparmi di questioni molto concrete, come ad esempio il tema dei dipendenti di Almaviva che rischiano di perdere il posto”.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login