Campidoglio, Marino scioglie la riserva e non si candida: "Ora serve un civico che possa continuare il lavoro fatto" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio, Marino scioglie la riserva e non si candida: “Ora un civico per continuare il lavoro fatto”

Attorno all'ex sindaco, dalla caduta, si è creata l'associazione 'Parte Civile'. Tra chi sogna che possa diventare un movimento nazionale in chiave anti-renziana e chi ancora deve "elaborare il lutto" del "no", il primo 'papabile' è il suo ex vice Nieri

– Ignazio Marino rompe gli indugi e, dopo mesi di attesa, annuncia che non si ricandidera’ per Roma. Lo fa tra la commozione dei suoi supporter riuniti alla libreria Feltrinelli per la presentazione del suo libro “Un marziano a Roma”. “Vi chiedo di scegliere insieme un uomo o una donna che non sia io, che possa guidare la citta’ di Roma, vincere le elezioni e continuare il lavoro fatto”, dice il chirurgo dem ai suoi sostenitori. In sala, tra i cartelli “ricandidati” e i cori “torna”, cala il gelo, qualcuno addirittura piange. La domanda piu’ ricorrente e’: “Ora chi votiamo?”.   Attorno a Marino dai giorni della caduta si e’ stretto un nocciolo duro di persone, poi riunite nell’associazione ‘Parte Civile’. Ed e’ a loro che il ‘marziano’ dedica il tanto atteso annuncio: “Io ho molto riflettuto e penso che il candidato sindaco debba avere delle caratteristiche che in questo momento nessuno dei candidati ufficiali ha. Deve provenire, in una fase in cui i partiti hanno dato il peggio di se’, dalla societa’ civile, non deve essere scelto da qualcuno in qualche stanza ma si deve di mettere a disposizione di Roma per 5-10 anni. Io mi iscrivero’ a Parte Civile”. Tra chi sogna che l’associazione possa diventare un movimento nazionale in chiave anti-renziana e chi ancora deve “elaborare il lutto” del “no” di Marino, iniziano a circolare gia’ i primi ‘papabili’ per una candidatura civica. Uno tra tutti quello dell’ormai indipendente Luigi Nieri, primo vicesindaco del chirurgo dem presente alla presentazione di questa sera e citato varie volte dall’ex sindaco in termini lusinghieri. Lui nega con fermezza qualsiasi futuro coinvolgimento elettorale, ma nei capannelli fuori dalla libreria il suo nome e’ ricorrente. “Sara’ lui, Caudo, la Cattoi (questi ultimi assessori fedelissimi della giunta Marino, ndr)?”, si chiedono i fan del ‘marziano’. Ma qualcuno ipotizza anche un ritorno in scena di Massimo Bray (ex ministro alla cultura del Governo Letta, che pero’ gia’ due volte ha declinato l’invito) o qualche new entry, per esempio una rappresentante della stessa Parte Civile. Da parte sua, il candidato Pd Roberto Giachetti prosegue lungo la strada del fair play: “Non ho mai polemizzato con Marino, figuriamoci ora. Bisogna pensare alla citta’”. Con lui si schierano Bruno Tabacci (Centro Democratico) e, sembra, pure i Radicali. Marino, invece, lo attacca a testa bassa, sulla dimissioni che Giachetti non ha ancora dato dalla Camera e non solo: “Nel 2008 Rutelli non e’ andato bene, ora hanno scelto il capo gabinetto di Rutelli. La prossima volta cercheremo il candidato tra gli uscieri della giunta Rutelli degli anni ’90….In questo momento le persone devono venire dalla societa’ civile”. Marino parla di Giachetti ma il suo obiettivo principale e’ sempre lo stesso: Matteo Renzi, reo, a suo parere, di aver orchestrato la sua ‘defenestrazione’ e innescato il gap di democrazia a Roma. Questa sera lo incalza sulle trivelle, sulla riforma del senato definita un imbroglio. E chissa’ che questo passo indietro sul fronte romano non sia il trampolino di lancio per una battaglia nazionale. Secondo alcuni retroscena Massimo D’Alema sarebbe dietro una candidatura di Marino alla segreteria nazionale del Pd. I prossimi mesi saranno chiarificatori.

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