Campidoglio, a destra prove di intesa Bertolaso-Marchini. A sinistra ecco Ilaria Cucchi, i Radicali si scaldano | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio, a destra prove di intesa Bertolaso-Marchini. A sinistra Ilaria Cucchi, i Radicali si scaldano

Giorgia Meloni, "per niente preoccupata" perche' i sondaggi la darebbero "a 3 punti e mezzo dal ballottaggio a quattro giorni dalla presentazione della mia candidatura" sottolinea che "ci sono altri candidati del centrodestra e io sono perfettamente in partita"

Silvio Berlusconi corteggia Alfio Marchini in un minuetto di complimenti, consapevole che i voti che l’imprenditore puo’ prendere verrebbero sottratti a un centrodestra gia’ lacerato, e di conseguenza al candidato che il cavaliere ha scelto per Roma, Guido Bertolaso. L’invito a Marchini e’ ad abbandonare la sua corsa solitaria e aggiungersi “alla nostra coalizione”, non favorendo la sinistra o il M5s. Il corteggiato risponde no, ma ringrazia “per gli apprezzamenti anche perche’ quando non sono richiesti valgono doppio” e aggiunge: “Noi abbiamo iniziato un percorso per Roma e con Roma”. Marchini, ripetendo il suo slogan, dice che “c’e’ un pezzo di citta’ importante che crede in noi perche’ abbiamo dimostrato di essere liberi dai condizionamenti dei partiti che hanno mal gestito Roma in questi anni”. Insomma, per il momento i due candidati escludono di far parte della stessa coalizione, si consentono ancora di correre da soli e di sognare di vincere le elezioni. Cosi’ anche Giorgia Meloni, “per niente preoccupata” perche’ i sondaggi la darebbero “a 3 punti e mezzo dal ballottaggio a quattro giorni dalla presentazione della mia candidatura” sottolinea che “ci sono altri candidati del centrodestra e io sono perfettamente in partita per arrivare al ballottaggio e poi li’ la partita si riapre completamente. Non siamo distanti dall’obiettivo”. La lady di destra e’ ottimista, “alla fine si mettera’ tutto in secondo piano rispetto alla voglia di vincere a Roma. Voglio credere che finira’ cosi’ perche’ comunque le persone di cui parliamo, Berlusconi in testa, hanno una grande capacita’ di leggere il sentimento della gente, la voglia di non deluderla”. E ribadisce: “Spero alla fine si decida di convergere tutti sul candidato che puo’ vincere, perche’ a me interessa vincere. La posta in gioco e’ troppo alta per farne questioni di tattiche tra i partiti”. E intanto porta avanti la sua campagna elettorale a suon di “chiuderemo le moschee abusive nascoste dietro associazioni culturali a Roma” e “dobbiamo chiudere i campi rom perche’ i nomadi non possono essere trattati diversamente dagli altri”. Ma il candidato sindaco de “La Destra” Francesco Storace, il primo a chiedere agli sfidanti della sua coalizione un incontro per convergere su un nome unico, guarda avanti: “Penso che sia stato fatto un accordo tra Berlusconi e Meloni perche’ Berlusconi ha paura di aver sbagliato candidato e sta spalancando le porte di Mediaset a quella che considera un’avversaria. Ormai siamo ‘tele Meloni'”. Per adesso dunque il centrodestra mantiene tutti i suoi candidati, ognuno di loro alza la posta e si mette sul piatto per essere piu’ appetibile e far ricadere su di se’ una eventuale scelta unitaria. D’altronde di tempo ancora ce n’e’.Ilaria Cucchi e’ pronta a candidarsi al Campidoglio. L’annuncio della sorella di Stefano, il trentenne morto a ottobre 2009 durante la custodia cautelare, e’ stato dato oggi su l’Espresso online, ma l’aspirante candidata pone una condizione: “I partiti devono fare un passo indietro”. Secondo il settimanale, “non sara’ la leader di una sua lista civica. La proposta e’ piu’ ambiziosa: creare un blocco attorno a lei che possa sfidare e vincere contro la destra. Per questo il messaggio e’ indirettamente rivolto anche al Pd”. Nel 2013 Ilaria Cucchi e’ stata la capolista nel Lazio con la lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia ma non venne eletta. Secondo lei l’unico cambiamento di cui ha bisogno Roma “e’ proprio partire dal rispetto della legge e dal principio di uguaglianza”. “Legalita’ vuol dire perseguire il bene pubblico comune senza compromessi – spiega all’Espresso – legalita’ vuol dire rispettare i diritti umani e il principio di uguaglianza e pari opportunita’. Legalita’ vuol dire rispetto per i piu’ deboli e comporta un’idea di sicurezza ben lontana da quella che vedo spesso propagandata in questi giorni. Sicurezza vuol dire rispetto della legge, vuol dire lottare contro l’emarginazione, non favorirla. Sicurezza vuol dire che la legge deve essere uguale per tutti, anche per coloro che hanno responsabilita’ di potere e di ruoli. Tutto questo io credo che manchi a Roma, e non solo a Roma”. – I Radicali scaldano i motori a Roma e a Milano. Nei due capoluoghi di Regione, saranno presenti con proprie liste, un unico simbolo e una significativa differenza: a Milano Marco Cappato sara’ candidato sindaco, nella Capitale il referente politico della lista “federalista, laica ed ecologista” sara’ Roberto Giachetti, gia’ in corsa per il Campidoglio e con doppia tessera del Pd e del partito radicale. “Facciamo la nostra offerta politica a Giachetti, in cui confido molto e che riteniamo il piu’ adatto per la sua storia di tenuta in valori e principi”, dice Emma Bonino durante una conferenza stampa convocata ad hoc nella storica sede del partito di via di Torre Argentina. “La situazione della Capitale e’ talmente critica e la fiducia nella politica talmente ai minimi termini che per pensare di governare e’ necessario sin da ora raccogliere il consenso dicendo cosa si vuol fare ma anche come – avverte il segretario dei Radicali Italiani ed ex consigliere capitolino, Riccardo Magi – Finora purtroppo non solo si e’ parlato del come ma neanche del cosa. Noi poniamo come offerta politica un documento di 12 punti di programma per un cambiamento radicale”. Si va dal superamento definitivo dei campi rom alla riorganizzazione del sistema di accoglienza nella Capitale, dallo stop al ‘lungomuro’ di Ostia fino alla messa a gara dei servizi, carenti, gestiti in house dalle aziende del Comune. E va da se’: si andra’ avanti con il referendum per far decidere i cittadini sulla candidatura olimpica, l’appuntamento del 2024 che vede Magi contrario e Giachetti favorevole. In sintesi, come da curriculum e background storico, i radicali si preparano ad essere pungolo costante del candidato dem, in uno scenario che nella campagna elettorale romana lo vede diviso dalla sinistra. Giachetti, da parte sua, in mattinata partecipa ad una iniziativa con il presidente della Regione Nicola Zingaretti (Pd) e il suo vice Massimiliano Smeriglio (Sel) assicurando pero’ di non voler fare intese al ballottaggio. Un’iniziativa, a cui ha partecipato anche il candidato di Si-Sel Stefano Fassina, durante la quale il governatore ha espresso rammarico per il fatto che “il modello Lazio” dell’unita’ del centrosinistra non si sia affermato anche per la corsa al Campidoglio. Anzi. Il campo della sinistra rischia di essere sempre piu’ frammentato, spunta infatti anche l’ipotesi di una candidatura di Ilaria Cucchi, che si dice pronta ma a una condizione: “essere libera dai partiti”. La sua potrebbe essere una figura ‘civica’ utile a colmare il vuoto lasciato dalla rinuncia a correre dell’ex sindaco Ignazio Marino. Quanto ai Radicali, Bonino si e’ detta “convinta che la nostra storia nelle funzioni di governo sia una garanzia. E dico ai romani: pagatevi il lusso di avere i Radicali al governo, votateli, perche’ sono una garanzia di buon governo. Due consiglieri regionali radicali nel Lazio fecero esplodere il caso Fiorito; c’e’ stato un radicale in Campidoglio ed e’ venuta fuori la questione della gestione delle gare di appalto che poi ha portato a Mafia Capitale. A Milano c’e’ stata la storia di Formigoni o Firmigoni e cosi’ via”. Per il candidato sindaco di Milano Cappato “queste elezioni sono un’occasione per difendere il diritto dei cittadini a conoscere la storia e il futuro degli obiettivi radicali. Dallo scandalo ‘Firmigoni’ alle multe per le affissioni a Milano abbiamo dimostrato di credere al diritto per garantire liberta’ e democrazia”.

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