Invasione minimarket, Lupe: "+300% in 15 mesi". Confcommercio: "Risollevi economia" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Invasione minimarket, Lupe: “+300% in 15 mesi”. Confcommercio: “Risollevi economia”

– Vendono prodotti alimentari, frutta, ma anche vino e birra. Sono ben 1.510 i minimarket nella Capitale, ‘censiti’ da Libera unione pubblici esercizi di ROMA e Provincia (Lupe ROMA). Un’autentica invasione, soprattutto in zone di pregio come Campo de’ Fiori e Trastevere, ma anche in zone della movida come San Lorenzo e il Pigneto. “Negli ultimi quindici mesi c’è stata una vera esplosione – afferma all’Adnkronos il vice presidente di Fiepet Confesercenti ROMA e presidente di Lupe Fabio Mina – basti pensare che sono aumentati del 300%”. I minimarket si concentrano soprattutto “nelle zone del centro storico, a Campo de’ fiori – riferisce – nella zona di Corso Rinascimento, del ghetto, di Corso Vittorio e via Giulia”. Moltissimi i minimarket anche a “Trastevere, San Lorenzo e Pigneto” mentre diversi sono sorti a Prati e Ponte Milvio. Al contrario sembrerebbero non essere interessate al fenomeno le aree dell’Eur e dei Parioli. Presto potrebbe arrivare una stretta da parte dell’amministrazione comunale. Una delibera, che in questi giorni arriverà al vaglio dei municipi chiamati ad esprimere un parere, prevede infatti modifiche alle norme sulla tutela delle attività commerciali e artigianali nel centro storico e nei siti Unesco. Si va verso l’esclusione dalla lista delle attività tutelate dei negozi di vicinato di generi alimentari e dei laboratori artigianali del settore vietando così le nuove aperture. “Io feci anche un esposto alla guardia di finanza”, sottolinea il presidente di Lupe ROMA secondo il quale in molti casi non vengono rispettate le regole: “Vengono venduti alcolici dopo le 22, spesso vengono somministrati alcolici ai minori e le bottiglie vengono aperte mentre questi negozi non potrebbero fare attività di somministrazione”. Non solo. “Gli scontrini degli alcolici vengono spesso battuti con il 4% di Iva mentre si tratta di prodotti con l’Iva al 22 per cento. Ciò avviene perchè i registratori passano tutto come prodotti alimentari, così una birra viene tassata come fosse un’arancia”. “Ciò permette a questi negozi di risparmiare e di vendere gli alcolici sottocosto – conclude Mina – facendo così concorrenza sleale ai pubblici esercizi”.

“Una delle realtà più importanti del Lazio, Rieti, che è una realtà molto dinamica, sarà coinvolta da questo progetto e immaginiamo che la ripercussione sul territorio sia ampia; perché è un progetto importante per la qualità della vita nelle nostre città, piccole e anche grandi. È una visione diversa di come si gestisce una città, non più in maniera semplicistica ma capendo la complessità della piattaforma economica della città. Questo accordo con l’Anci serve a far rivivere le città. Ci auguriamo che Rieti sia un punto di partenza per portare questa impostazione anche ad altre città” Così, in una nota, Rosario Cerra, presidente Confcommercio Roma e Lazio a termine della conferenza presso la sede Confcommercio di Roma. “Già in vista delle prossime amministrative su Roma l’intento della divisione territoriale della Confcommercio è quello di sottoporre tale modello, che prevede agevolazioni economiche e fiscali per le imprese che, con i loro servizi e prodotti, rispondono alle esigenze delle città, ai candidati sindaco per la capitale, tuttavia “ufficialmente non c’è stata un’interlocuzione con i candidati – ha detto Cerra – perché stiamo aspettando la lista ufficiale, però abbiamo già mandato segnali su una richiesta d’attenzione molto strutturata rispetto all’economia della città. Al momento – ha concluso – guardiamo positivamente a tutti i candidati perché la speranza è che chiunque vinca riesca a risollevare una situazione che negli ultimi anni è diventata molto complicata”.

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