Corruzione in Rai, indagati tre direttori della fotografia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Corruzione in Rai, indagati tre direttori della fotografia

Si allarga l’inchiesta della procura di Roma su appalti e tangenti nel settore televisivo condotta dal neo procuratore aggiunto Paolo Ielo. Tre funzionari Rai, con il ruolo di direttore della fotografia, sono indagati per corruzione: abitazioni e uffici sono stati oggi perquisiti dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza nell’ambito dell’operazione “Backstage”. L’ipotesi e’ che, in cambio di denaro, abbiano affidato, in particolare nel periodo 2011-2014, la fornitura di apparecchiature tecniche a societa’ dell’imprenditore David Biancifiori, principale indagato dell’inchiesta e gia’ arrestato il 14 dicembre scorso. La Rai, che sottolinea di essere “parte lesa nella vicenda”, li ha sospesi tutti e tre dal servizio, in via cautelare, per “violazione dei doveri di imparzialita’ della pubblica amministrazione e violazione dei doveri d’ufficio nell’esercizio delle loro attivita’ professionali”. Per loro Ielo ha chiesto l’emissione di misure interdittive sulle quali dovra’ pronunciarsi il gip Luigi Balestrieri. Perquisizioni della Guardia di Finanza sono scattate anche in nove societa’ che operano nel campo audio e luci con sede a Roma, Milano, Monza, Cremona e L’Aquila: gli amministratori sono indagati per turbativa d’asta. Secondo l’accusa, avrebbero creato un cartello di imprese per ottenere i lavori dalla Rai. E per questo le Fiamme Gialle, in esecuzione di un ordine di esibizione, hanno chiesto alla Rai la documentazione relativa alle gare per l’affidamento di servizi e forniture nel settore audio e luci. La societa’ aquilana, a quanto si e’ appreso, e’ la Agora’ Srl, specializzata in affitti e installazione di strutture a attrezzature audio video e grafica. L’amministratore, Vittorio De Amicis, che dichiara di non essere indagato, si dice “tranquillo: non abbiamo fatto nulla di quello di cui ci si accusa”, afferma. Gli 11 nuovi indagati di oggi, si aggiungono ai 44 gia’ finiti nell’inchiesta, che vede coinvolti dirigenti di Rai, societa’ del gruppo Mediaset, La7 e Infront. L’uomo chiave della vicenda e’ David Biancifiori: e’ accusato di aver ottenuto, con le sue societa’, lavori e servizi versando ai committenti denaro, ma anche vacanze, biglietti aerei, assunzioni. I fondi per questa attivita’ sarebbero stati realizzati attraverso sovrafatturazioni dei lavori eseguiti. Il valore dei beni sequestrati al manager ammonta a ben 49 milioni di euro.

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