Canili, protestano i lavoratori: bloccano la strada ma interviene la polizia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Canili, protestano i lavoratori: bloccano la strada ma interviene la polizia

La protesta nasce dall' affidamento diretto proposto ad AVCPP (attuale gestore dei canili comunali), con una cifra a disposizione del servizio che porterà il 30 aprile al licenziamento collettivo di 60 persone

I lavoratori del canile della Muratella, in protesta contro possibili licenziamenti, hanno bloccando via della Magliana, nella zona davanti al canile stesso. L’obiettivo è quello di “incontrare il prefetto Gabrielli” – come riferisce Simone, uno dei lavoratori del canile – per sottoporgli la questione riguardante gli operatori che rischiano di essere licenziati e quella degli animali ospitati all’interno della struttura. Come riferito dai lavoratori del canile in una nota, con questa situazione, “il taglio dei finanziamenti previsto dal nuovo affidamento diretto (contro cui i manifestanti protestano) renderebbe il servizio fisicamente impossibile da erogare: animali che diventeranno detenuti come nei peggiori sistemi carcerari e gran parte del lavoro salariato sostituito dal lavoro volontario”. Simone spiega che a bloccare la strada non ci sono solo i lavoratori del canile, ma anche “un pezzo di città solidale”, alcuni collettivi con cui gli operatori del canile hanno lavorato in questi mesi. La promessa dei manifestanti è di “non muoversi finché non si otterrà l’incontro”, ma intanto “la polizia minaccia di sgombrare”, riferisce ancora Simone.
Il motivo principale che ha portato a questa protesta è spiegato nella nota dei lavoratori del canile: “Il 19 Aprile un nuovo affidamento diretto è stato proposto ad AVCPP (attuale gestore dei canili comunali), con una cifra a disposizione del servizio che porterà il 30 aprile o al licenziamento collettivo di 60 lavoratori su 90 attualmente in organico, oppure a condizioni contrattuali e salariali estremamente peggiorative per quei lavoratori che lavoreranno per un servizio, ormai dequalificato e depotenziato con intere famiglie gettate letteralmente per strada, senza alcuna ricollocazione professionale e senza alcuna possibilità di valorizzazione delle competenze acquisite in oltre quindici anni di attività”.

Il blocco stradale è stato poi rimosso dopo l’intervento della polizia e una lunga mediazione condotta sul posto dai funzionari della Questura.

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