Comunali, Berlusconi punta su Marchini: terremoto nel centrodestra ma l’ex Cavaliere guarda al centro
Per Matteo Salvini la scelta di convergere non è altro che "l'ennesimo balletto di Fi, che anche oggi cambia candidato: Renzi e Casini chiamano, l'ex premier risponde",
Cambio in corsa per Silvio Berlusconi a poco piu’ di un mese dalle amministrative: il candidato di Forza Italia non sara’ piu’ Guido Bertolaso ma Alfio Marchini. Una scelta dettata dalla convinzione, mette nero su bianco Forza Italia con una nota, che “per vincere occorra una proposta unitaria delle forze moderate e liberali, con un forte spirito civico” e che pero’ scatena la rissa con Fratelli d’Italia e la Lega. “Ora – commenta amara la candidata sindaco Giorgia Meloni – ci aspettiamo un’ulteriore semplificazione con la diretta e aperta convergenza di Alfio Marchini e di Forza Italia sul candidato del Pd e di Renzi, Roberto Giachetti”. E per Matteo Salvini la scelta di convergere su Marchini non e’ altro che “l’ennesimo balletto di Fi, che anche oggi cambia candidato: Renzi e Casini chiamano e Berlusconi risponde”, sintetizza caustico. E in effetti i centristi esultano. Tra le prime a commentare la svolta del Cavaliere, infatti, e’ la ministra della Salute ed esponente di Ncd Beatrice Lorenzin secondo cui ora “si amplia quel polo del buonsenso che nulla ha a che vedere con la destra demagogica e populista. E poco dopo arriva anche il plauso di Pier Ferdinando Casini: “La scelta di Berlusconi su Roma e’ epocale – dice il presidente della commissione esteri del Senato – e apre una stagione di possibile convergenza tra i moderati italiani”. Ma non sono solo i moderati a manifestare il proprio sostegno al candidato ‘civico’: soddisfatto anche Francesco Storace (candidato a sindaco di Roma per La Destra) che potrebbe a questo punto – dopo una annunciata consultazione con i suoi il primo maggio – fare un passo indietro in nome di una “semplificazione” e della “necessita’ di una soluzione unitaria da offrire al popolo romano in alternativa al Pd e ai grillini”. La decisione di Forza Italia viene formalizzata con una lunga nota all’ora di pranzo, al termine di un incontro fra Silvio Berlusconi e i big del partito, ma la decisione sarebbe maturata gia’ nel corso dell’incontro tra il Cavaliere e Bertolaso ieri sera e – soprattutto – con il faccia a faccia avvenuto questa mattina a Palazzo Grazioli proprio con Alfio Marchini. “Il nostro obbiettivo e’ vincere – scrivono gli azzurri – per dare ai romani un governo della citta’ all’altezza della capitale d’Italia. Oggi la situazione di Roma e’ drammatica, e bisogna adottare delle soluzioni urgenti”. D’altro canto, Forza Italia ricorda come Marchini fosse stato la “prima opzione, caduta per i veti posti da un alleato della coalizione”, vale a dire Fratelli D’Italia. E cosi’ con “spirito di servizio e generosita’”, continuano a spiegare, Guido Bertolaso aveva accettato di correre a sindaco della capitale, gli stessi sentimenti – sottolineano – che lo hanno portato a fare un passo indietro. Perche’ la sua candidatura “nata come una soluzione unitaria e’ diventata una candidatura divisiva”. Intanto, il diretto interessato replica alle accuse di chi parla di ‘pattone del Nazareno’, rivendicando la propria liberta’ dai partiti, che “significa – dice Marchini – essere forti e autonomi per permettersi alleanze tra liberi per liberare Roma da tutti coloro che l’hanno ridotta cosi’ e dal populismo che rischierebbe di farla sprofondare ancora piu’ giu'”.
– Sparigliare le carte e’ una delle cose che riesce meglio a Silvio Berlusconi. E per evitare che il “nodo” della candidatura a sindaco per Roma rischiasse di far suonare a Forza Italia il suo ‘de profundis’, il Cavaliere con un colpo di coda decide di guardare nuovamente al centro e vira su Alfio Marchini, con il conseguente passo indietro di Guido Bertolaso. La decisione arriva dopo l’ennesimo faccia a faccia ieri sera con l’ex responsabile della protezione civile. I sondaggi preoccupanti ed il rischio di una debacle azzurra, incapace di tenere il passo del ‘duo’ Salvini-Meloni, fa si’ che il capo di Forza Italia si convinca in corsa del cambio di cavallo. La svolta altro non e’ che un ritorno al passato. Marchini infatti – ha spiegato lo stesso Berlusconi al vertice del suo partito – e’ sempre stata la nostra prima scelta, come Lettieri e Parisi e’ un ‘uomo del fare’ non viene dalla politica e poi era un candidato che piaceva anche a Matteo Salvini. Dettaglio non indifferente tanto che gli azzurri decidono di metterlo nero su bianco nella nota con cui annunciano prima dell’ora di pranzo di convergere sull’imprenditore romano. Ma che l’intesa con Marchini fosse nell’aria lo si intuiva dal fatto che i contatti non si erano mai interrotti nonostante Bertolaso venisse blindato a suon di dichiarazioni dello stesso Berlusconi. A suggellare l’intesa una telefonata con il Cavaliere e poi l’incontro in mattinata a palazzo Grazioli. Il sostegno a Marchini consente a Berlusconi di uscire dal cono d’ombra in cui era finito con l’isolamento su Roma ed il rischio che il suo candidato arrivasse ultimo nella corsa elettorale. “Ora possiamo giocarci la partita”, e’ stata la premessa con cui l’ex premier ha accolto a palazzo Grazioli lo stato maggiore del partito che di fatto si e’ trovato di fronte alla decisione gia’ presa e comunicata ufficialmente. Ai big Fi, il Cavaliere ha fatto capire come quello che ha in mente sia un progetto che va oltre le elezioni amministrative: Ricostruire una forza moderata – e’ il ragionamento – ci consente di essere l’ago della bilancia non solo in un eventuale ballottaggio nella Capitale ma anche in vista delle elezioni politiche. Isolare l’ala piu’ estremista rappresentata da Giorgia Meloni e Matteo Salvini e’ poi l’altro obiettivo: Per vincere, la Lega – spiega uno dei big azzurri presenti al pranzo – ha bisogno di noi, basta vedere la situazione a Milano. La decisione di convogliare tutte le forze su Marchini ha come effetto quello di mettere a tacere le polemiche interne anche se, racconta chi era presente, Giovanni Toti non ha mancato di esprimere comunque i suoi dubbi rispetto al fatto di voltare le spalle al Carroccio con cui Forza Italia governa in tre regioni del Nord. Ma la possibilita’ di riaprire un dialogo con le forze moderate (progetto da sempre sponsorizzato dalle aziende, dal braccio destro Gianni Letta e dal cosiddetto cerchio magico) rafforzando cosi’ il ruolo di Forza Italia rappresenta per l’ex capo del governo la carta migliore da poter spendere in futuro sia con con la Lega che con il Pd targato Matteo Renzi. Guai a parlare di un nuovo ‘patto del Nazareno’ ma di certo il Cavaliere si lascia aperta ogni possibilita’. Ora pero’ c’e’ da guardare ai risultati delle amministrative e soprattutto ‘testare’ anche il consenso di Alfio Marchini. Diversi ancora i nodi da sciogliere come ad esempio la presentazione delle liste e l’ipotesi che Fi sia costretta a non presentare il proprio simbolo visto che l’imprenditore romano da sempre si e’ professato come un uomo “libero dai partiti”.
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