La bomba ad orologeria della Città Metropolitana - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

La bomba ad orologeria della Città Metropolitana

mauro alessandriNon ci ha fatto caso nessuno, Virginia Raggi non è solo il nuovo sindaco di Roma. E’ anche per legge il “numero uno” della Città Metropolitana, uno strano organismo che ha sostituito la vecchia Provincia e dai contorni istituzionali e operativi confusi. Oggi è gestita da un vice sindaco, Alessandri da Monterotondo, ma l’intero consiglio – a maggioranza Pd, due i grillini presenti – si deve dimettere entro sessanta giorni e deve essere ricostituito. E’ un vaso di Pandora che nessuno ha voluto aprire, non certo un distratto Ignazio Marino. Le riunioni del Consiglio dalla sua istituzione si contano sulle dita di una mano, ma c’è uno statuto, c’è un bilancio, insomma dietro il portone di Palazzo Valentini ci sono dei soldi che qualcuno amministra, ci sono dei dipendenti che qualcuno guida, ci sono delle competenze, dei debiti. Probabilmente delle potenzialità, visto che qualcuno si è consumato il cervello per assicurare un trapasso intelligente alle vecchie Province dotando le metropoli italiane, una decina, di un organismo più complesso e articolato. Ma un conto è la città metropolitana di Milano e di Bari, un conto è quella della capitale. I 121 comuni che ne fanno parte non costituiscono una aggregazione qualsiasi. Roma ha un ruolo ed esigenze particolari, il territorio che la circonda, oltre il Gra, vive e respira in osmosi con la metropoli capitolina. Si tratta di potere, interessi, problemi. Che nessuno in questi anni ha voluto andare a scoprire. Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Ora tocca alla Raggi disinnescarla per tempo. Una occasione da non perdere.

di Giovanni Tagliapietra

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