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Una terra dei fuochi in salsa romana?


Esplode il caso delle falde acquifere inquinate e dei rifiuti pericolosi interrati nel quadrante tra Case Rosse, Lunghezzina, Borghesiana, Ponte di Nona e Colle del Sole. Tra le emergenze da affrontare in fretta quella dell’Ama è forse la più critica: lavoratori sul piede di guerra per il rinnovo del contratto, blocco degli straordinari, tonnellate di monnezza per strada – 5mila quelle prodotte giornalmente – il presidente e amministratore Daniele Fortini dimissionario “per cortesia istituzionale. La Raggi prepara i primi interventi

Paola MuraroEsplode il caso della terra dei fuochi in salsa romana. Sono stati i quotidiani “La fiera dell’Est” e “Il Tempo” a portare alla luce il caso di falde acquifere inquinate e rifiuti pericolosi interrati nel quadrante tra Case Rosse, Lunghezzina, Borghesiana, Ponte di Nona e Colle del Sole. Una relazione di tre pagine, firmata dal direttore Igiene e Sanità dell’Asl Rm B, Fabrizio Magrelli, ha messo in allarme un’intera zona della città. Anche l’impianto Tmb di Rocca Cencia crea preoccupazioni. Una relazione interna ad Ama, del maggio 2015, mostra diverse criticità tra “crepe nei muri” e “rifiuti trattati oltre i limiti”. Dalla società partecipata negano qualsiasi rischio per cittadini e lavoratori. Ma tra caos straordinari, strade invase dai rifiuti, impianti al limiti, scioperi all’orizzonte, il neo sindaco non può aspettare solo i report dei dirigenti per risolvere il nodo Ama. La società che si occupa della raccolta rifiuti a Roma tra le società in house, mostra una situazione critica. Lavoratori sul piede di guerra per il rinnovo del contratto, blocco degli straordinari, tonnellate di monnezza per strada – 5mila quelle prodotte giornalmente – il presidente e amministratore Daniele Fortini dimissionario “per cortesia istituzionale”. Il sindaco Virginia Raggi, preso possesso dell’ufficio con vista sui Fori Imperiali, si è messa davanti lo schermo di un pc e ha scritto a tutti i dirigenti. Chiede di descrivere, nel dettaglio, lo status quo. Dagli impianti di trattamento di Rocca Cencia e Salaria al trasferimento fuori Regione dell’indifferenziato, circa 1700 tonnellate al giorno che prendono la via del nord. Insieme all’assessore all’Ambiente in pectore, Paola Muraro, nell’occhio del ciclone per le sue consulenze nell’azienda di via Calderon de La Barca, sono stati messi a punto i primi interventi. Non appena si insedierà la giunta, riflettori accesi sulla riorganizzazione della differenziata. Sul fronte dei conti, il bilancio 2015 segna un più 800mila euro; la stessa cifra sarebbe confermata dal primo trimestre 2016. Internamente è il tempo dei veleni, tra chi denuncia “i remi in barca dei dirigenti, per mettere in difficoltà la nuova amministrazione” e chi annuncia querele contro accuse diffamatorie. I dipendenti, intanto, stanno tenendo il punto sugli straordinari: diminuiti del 25% negli ultimi giorni, con inevitabili contraccolpi sul servizio. Chiedono, da mesi, il rinnovo di un contratto fermo da anni. Sullo sfondo la conferma dello sciopero per l’11 e 12 luglio. La trattativa si è spostata anche su tavoli nazionali, per evitare lo stop. Ma senza la revoca di questa protesta per 48 ore, Roma rischia di avere altri sacchetti per strada e cassonetti stracolmi. Non solo. Bisogna decidere sulla discarica di servizio, da usare in casi di emergenza. Sull’agenda di Raggi anche la privatizzazione di alcuni servizi legati al decoro e alla pulizia. Attività che l’ex sindaco Marino aveva indirizzato verso società private nel I e II Municipio. Provvedimento, però, congelato dal commissario prefettizio Tronca. Il neo primo cittadino parla di una gestione sostenibile, con adeguata presenza degli organi di controllo. Tutto accompagnato da impianti e dall’impegno cittadino.

di Giovanni Santoro

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