Da Regione piano caldo: 5mila medici in prima linea - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Da Regione piano caldo: 5mila medici in prima linea


La Regione ha attivato il piano caldo, il regolamento annuale per tutelare la popolazione più a rischio, in particolare gli anziani oltre i 64 anni, nelle giornate caratterizzate dalle alte temperature come quelle previste dai prossimi giorni. Zingaretti: “5mila medici di famiglia in prima linea”

zingarettiNon uscire nelle ore calde, bere molto acqua, no cibi grassi, si’ frutta e verdura. “Contro le ondate di calore in prima linea arrivano 5.000 medici di famiglia a Roma e nel Lazio”. Ad annunciarlo il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti. “La Regione ha provveduto ad attivare il piano caldo annuale per affrontare l’emergenza. L’obiettivo è quello di tutelare la popolazione più a rischio, in particolare gli anziani oltre i 64 anni, nelle giornate caratterizzate dalle alte temperature come quelle previste dai prossimi giorni”, ha detto il Governatore. Il programma, partito il 1ø giugno, è mirato alla popolazione anziana residente nelle aree urbane: nel 2016 le persone, con più di 65 anni, con livello di suscettibilità medio alto sono 44.310, ovvero 3,4% della popolazione anziana.

Il piano regionale prevede che ai circa 5.000 medici di medicina generale venga affidato il compito di realizzare una sorveglianza attiva sulla popolazione identificata sulla base dei 4 diversi livelli di rischio definiti dall’Osservatorio epidemiologico regionale. I Medici di Medicina Generale possono aderire e includere i pazienti nella sorveglianza per tutto il periodo in cui il programma regionale rimane attivo, l’indicazione è quella di privilegiare l’inclusione nel programma di sorveglianza di pazienti con punteggio più elevato (livello 3 e 4). Gli accessi domiciliari vanno effettuati durante i giorni in cui sono previste condizioni climatiche a rischio per la salute (livello 2 e 3 del bollettino HHWWS). Il piano prevede visite domiciliari correlate al livello di rischio: il medico dovrà programmare le visite domiciliari entro le 72 ore se il sistema di sorveglianza meteorologica indica un livello di allarme medio, entro 48 ore se il livello è appena superiore per i soggetti più suscettibili e a rischio e ripetutamente se l’allarme è rosso. Dal 2013 ciascun paziente è arruolato nel programma attraverso una scheda personale. Oltre 40mila i cittadini coinvolti: di questi, 30mila presentano patologie respiratorie o cardiocircolatorie. In sei città del Lazio sono previsti specifici sistemi di allarme con l’obiettivo di modulare gli interventi. Si tratta di Roma, Latina, Frosinone, Viterbo, Rieti e Civitavecchia.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login