Strana sorte del S.Lucia, è in cima all’eccellenza ma vogliono farla morire - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Strana sorte del S.Lucia, è in cima all’eccellenza ma vogliono farla morire

fondazione-santa-luciaCi deve essere per forza sotto qualcosa, il “caso S.Lucia “ sta per scoppiare in Parlamento e in Regione. Dicono tutti che la Fondazione è un’eccellenza, che è tra le prime in Italia in tanti settori di intervento e nella ricerca, sottolineano tutti i riconoscimenti internazionali. Eppure questo fiore all’occhiello è impegnata allo spasimo da anni in una lotta per la sopravvivenza. L’avversario? Forse più d’uno, occulto, nel campo della sanità privata, ma il braccio di ferro decennale è con la Regione Lazio. Non si sblocca, anzi peggiora. I dirigenti del direttore generale Panella tengono per il collo l’amministrazione della Fondazione, cercano in ogni modo di ridimensionare l’’Istituto, creano difficoltà di ogni tipo. Perché? Se il S.Lucia è u punto di riferimento per l’utenza romana e per la ricerca sulla neuro riabilitazione? Non c’è risposta, non c’è che una inutile e faticosa melina. Ogni tanto le acque si agitano, l’Istituto di via Ardeatina mostra i pugni, il contenzioso milionario finisce sui giornali e i giornalisti, ligi, chiedono ai vertici del S.Lucia cosa stia succedendo. Poi vanno da Zingaretti per chiedergli conto e ne ricevono un sorriso a 32 denti, va tutto benissimo, abbiamo risolto. E’ la versione pronta per gli autorevoli sostenitori del S. Lucia, dal presidente Mattarella in giù. Rassicurati, accantonano la questione convinti che sia tutto risolto. E il calvario continua, senza una apprezzabile risposta. La Fondazione ha deciso di alzare il tiro, invocando solidarietà e chiarezza. Qualcosa si muove? La Regione fa in pesce in barile, ma in Parlamento e in Regione sono arrivate interrogazioni urgenti e prese di posizione. Comincia una sorta di pressing per far capire a chi governa e a chi ha voce in capitolo che le cose non vanno affatto bene. I parlamentari di Sinistra Italiana Fassina e Gregori bussano (metaforicamente) alla porta del ministro Lorenzin per sapere per quale motivo Zingaretti viole depotenziare il S. Lucia. “Tre scioperi sindacali negli ultimi due mesi e fornitori sempre più preoccupati di rientrare dai crediti danno la misura dei rischi di tenuta interna ed esterna dell’organizzazione, che da anni mette in campo tutte le proprie energie per continuare ad assicurare qualità delle cure e livelli di occupazione –si legge nella interrogazione a risposta scritta –
nella situazione che perdura ormai da anni, sia la regione Lazio che il Governo sembrano agli interroganti sostanzialmente perseguire l’obiettivo di depotenziare i livelli di assistenza garantiti dalla Fondazione Santa Lucia nella rete sanitaria regionale, senza considerare come la Fondazione sia punto di riferimento anche nazionale nell’ambito della neuro-riabilitazione. “ E ancora: “le molte richieste di ricovero che pervengono dimostrano che i cittadini, con i loro bisogni di salute, riconoscono alla Fondazione Santa Lucia qualità di eccellenza. I dati nazionali sull’attività di ricerca, che collocano la Fondazione nel gruppo delle tredici istituzioni che da sole realizzano il 50 per cento dell’intera produzione scientifica degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (otto di questi concentrati a Milano e in Lombardia), confermano che la Fondazione è una risorsa della capitale e della regione, che non può andare persa”. Alla Pisana il vice presidente Storace chiede conto al governatore Zingaretti del suo atteggiamento dilatorio. Una interrogazione durissima e circostanziata.“La situazione dell’Istituto S. Lucia è al collasso: scioperi del personale e fornitori che vogliono rientrare dei crediti sono solo una parte dei problemi che stanno condannando questo Istituto. La Regione con le sue politiche assurde sta completando l’opera. Zingaretti deve intervenire”, scrive Francesco Storace, che denuncia l’atteggiamento schizofrenico della Regione. “Il 24 febbraio scorso il presidente Mattarella, e il ministro Lorenzin hanno visitato il Santa Lucia parlandone come di un polo di eccellenza. E c’era l’assessore Visini. Una settimana dopo, la Regione modifica i criteri di calcolo per i rimborsi delle prestazioni in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, quasi dimezzando i soldi per le prestazioni di alta specializzazione neurologica effettuate dal Santa Lucia. A febbraio 2014 avevo presentato una prima interrogazione sulla struttura, chiedendo la “Revoca del limite massimo fatturabile dalla Fondazione”: dopo due anni, in barba alla trasparenza sbandierata da Zingaretti, quella interrogazione è ancora in attesa di risposta. Oramai alla Fondazione – spiega Storace – spettano rimborsi per un triennio “. Altre interrogazioni parlamentari sono segnalate all’orizzonte. Fino a quando il governatore Zingaretti potrà fare finta di niente? Spiegherà come stanno le cose, scaricherà la responsabilità sui dirigenti (non entità astratte, nome e cognome) che conducono questo perverso gioco al massacro?

Giulio Terzi

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