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EDITORIA – Ultime battute per la telenovela de Il Tempo?

il-tempo-0210Dovrebbe essere l’ultimo atto per il quotidiano di Piazza Colonna, il passaggio definitivo alla famiglia Angelucci (business nelle cliniche private, nell’immobiliare e in mille altri settori meno noti all’opinione pubblica, nonchè e proprietari di “Libero”) del quotidiano “Il Tempo” avverrà con la firma davanti al notaio il 28 luglio. L’operazione da 12,5 milioni di euro si è trascinata per oltre un anno, e aveva anche rischiati di fallire. Ora il palazzinaro Bonifaci passa la mano alla Tosinvest degli Angelucci. Che si troveranno in mano un giornale a pezzi, avvilito e ai minimi termini, vivo per miracolo ma decisamente in rianimazione., A quel che è dato di sapere il Tempo continuerà con 22 giornalisti e due poligrafici, con contratto di solidarietà al 30 per cento. I nuovi proprietari subentreranno operativamente dal 5 settembre. Le testate (al timone di “Libero” è rientrato da metà maggio Vittorio Feltri mentre il direttore de “Il Tempo” è – per ora – Gian Marco Chiocci, ma qualche sorpresa potrebbe esserci) stando ai piani del momento dovrebbero restare autonome, sfruttando invece altri tipi di sinergie, primariamente sui costi e sui servizi. Lo sfoltimento della redazione dovrebbe concludersi prima del 28 luglio, accordi individuali per l’esodo con un buon pacchetto di euro in mano. Resta il problema della sede. Che è dell’Inps, e che ha in piedi uno sfratto esecutivo dal 27 luglio. Finiranno per fare il Tempo nei palazzi della Tosinvest di Val Cannuta?
I numeri. Per quel che è dato si sapere Il Tempo: nell’ esercizio 2014 ha chiuso con un rosso di 13 milioni a fronte di 6,7 milioni di valore della produzione. Nel 2013 la perdita netta è stata di 10,2 milioni, contro i 7,9 milioni di valore della produzione; nel 2012 rosso di 8,7 milioni a fronte di 8,9 milioni di ricavi e nel 2011 la perdita è stata di 6,4 milioni contro i 12,3 milioni di ricavi. A maggio di quest’ anno ha diffuso giornalmente 16.853 copie fra cartacee e digitali (fonte Ads), contro le 28mila di un anno prima e le otre 38mila del 2014. Per Libero a maggio 2016 diffusioni erano poco sopra le 40mila copie giornaliere, fra carta e digitale. Un mezzo disastro. In coda una voce di corridoio. Nella rivoluzione portata nella Rcs da Urbano Cairo ci potrebbe essere spazio per un clamoroso ritorno di Vittorio Feltri al Corriere, da dove se n’era andato sbattendo la porta nel secolo scorso. Gossip? Qualcuno vuole intorbidare le acque?

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