E adesso per favore non chiamatela più Gnam! - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

E adesso per favore non chiamatela più Gnam!


La nuova vita della Galleria Nazionale di Arte Moderna (e contemporanea, aggettivo frutto di un’aggiunta tardiva), affidata non molti mesi fa a Cristina Collu, comincia dalla prima risistemazione degli spazi del museo di Villa Giulia progettato da Cesare Bazzani, e dalla decisione di cancellare appena possibile il vecchio ridicolo acronimo Gnam, che per ora sopravviverà quanto meno dei biglietti (per esigenze di brevità).

GnamIncuriositi dall’annuncio di una nuova mostra (finalmente!) dopo che per mesi di silenzio totale della nuova dirigenza s’era persa ogni traccia, l’abbiamo visitata per voi. Si tratta di una collettiva incentrata su un tema scontato, il tempo, con un titolo al quale devono aver lavorato a lungo: “The Lasting. L’intervallo e la durata”: in sostanza una trentina di opere di quindici autori diversi, provenienti in parte dalle collezioni della Galleria (Fontana, Calder, Medardo) in parte da altre gallerie e collezioni private, esposte fino al 29 gennaio 2017. E’ stata ideata e realizzata da un curatore esterno, Saretto Cincinelli, che ha scelto di concentrare le opere – tutte di grande formato, dalla pittura alla scultura, dal video alla fotografia all’installazione – in un solo ampio spazio, il salone centrale del museo, sfruttandone anche la verticalità, per costruire un unicum con l’ambiente circostante. Ma il vero spettacolo è il nuovo allestimento, sia pure parziale della Galleria. A cominciare dall’atrio e dall’area d’ingresso del museo, Sala delle Colonne compresa, completamente rivoluzionata alla riscoperta di Bazzani e della sua architettura. La luce è dominatrice indiscussa degli spazi, appena velata da eleganti leggere tende bianche, cornice ideale al gigantesco tappeto originale, rispolverato dopo decenni, e impreziosito dalle sedute del 1911 riportate a nuova vita con velluti color oro. L’ingresso è stato inoltre liberato dal vecchio bancone biglietteria, spostato a destra, ma a scapito dei varchi sicurezza. Meno armonioso rispetto al contesto è invece il bookshop, troppo “andante” rispetto alla ripristinata raffinatezza dell’area di ingresso. Stesso discorso anche per il punto ristoro, un piccolo distributore di caffè, chiamato “Trojan” e realizzato con legni chiari e design contemporaneo da Martì Guixé. Ma è solo l’inizio, perché il 10 ottobre la nuova Galleria Nazionale d’Arte Moderna svelerà il suo nuovo volto con il riallestimento, già avviato, delle collezioni permanenti. Ultima novità, il biglietto integrato con il Maxxi.

di Maria Pia Miscio

The Lasting. L’intervallo e la durata

Fino al 29 gennaio 2017

Galleria nazionale d’arte moderna Viale delle Belle Arti 131, Roma

Info e orari 06 3229 8221

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