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Ordigno casa collaboratore giunta Raggi: al vaglio telecamere e impronte su involucro

Non aveva né innesco né polvere esplosiva

Al vaglio le riprese delle telecamere di zona ed eventuali impronte digitali che potrebbero essere state lasciate sull’ordigno, privo di polvere esplosiva, ritrovato qualche sera fa sotto l’appartamento di un collaboratore del vice sindaco di Roma. Sulla vicenda sono in corso le indagini della Digos. Il manufatto era formato da tre batterie tenute insieme da un nastro e non aveva né innesco né polvere esplosiva. Da accertare se si sia trattato di un avvertimento e se eventualmente possa essere collegato a motivi personali o all’attività che il professionista svolge per la giunta Raggi. L’involucro era appoggiato a una finestra del piano rialzato dell’edificio e non sono stati trovati biglietti né scritte sui muri vicini.

Luigi Di Maio commenta il ritrovamento dell’ordigno con innesco. «È un segnale che non ci deve intimidire, non mi metto a fare ipotesi, ma ci vuole ben altro per colpirci».«Sicuramente – prosegue il vice presidente della Camera – dobbiamo stringerci tutti quanti attorno a questa Giunta, questo Consiglio comunale e al sindaco Raggi, sicuramente questo lo dobbiamo fare, ma credo fossimo tutti uniti attorno a Virginia».

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