Mafia Capitale: Zingaretti non risponde a domande giudici | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia Capitale: Zingaretti non risponde a domande giudici


Il governatore del Lazio del Pd chiamato in qualità di testimone non risponde alle domande dei giudici nel maxiprocesso di Mafia capitale. Ma può un politico e amministratore di una grande regione tenere questo tipo di atteggiamento? No, non è etico e soprattutto lancia messaggi ambigui sulla trasparenza della gestione della pubblica amministrazione. Dure le opposizioni. Santori (consigliere del Lazio, FdI): “Il solo fatto che un presidente di Regione preferisca non rispondere alle domande dei giudici e a quelle dei consiglieri di opposizione la dice lunga sul suo senso delle istituzioni”. Di Battista (deputato M5S):”Pensate cosa direbbe il Tg1 se io, Luigi Di Maio, Roberto Fico o Virginia Raggi, in un processo come Mafia Capitale, o non rispondessimo o ci avvalessimo della facoltà di non rispondere”.

Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio,non risponde alle domande dei giudici nel maxiprocesso su Mafia Capitale

Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio,non risponde alle domande dei giudici nel maxiprocesso su Mafia Capitale

Non risponde davanti alle domande dei giudici, chiamato a testimoniare nell’ambito del maxiprocesso di Mafia capitale in corso nell’aula bunker di Rebibbia a Roma. Non si tratta di un cittadino qualsiasi ma del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Il governatore Zingaretti infatti è indagato, in attesa di archiviazione da parte della procura che al momento è in attesa della decisione del gip, nello stesso procedimento per corruzione e turbativa d’asta in un fascicolo nato dalle dichiarazioni di Salvatore Buzzi sulle quali gli inquirenti non hanno trovato riscontri. In aula, però, era stato citato come testimone. Santori (FdI): “Il solo fatto che un presidente di Regione preferisca non rispondere alle domande dei giudici e a quelle dei consiglieri di opposizione la dice lunga sul suo senso delle istituzioni”.

Commenti politici

SANTORI: ZINGARETTI NON RISPONDE? SIAMO ABITUATI A SUOI SILENZI

«Il presidente Zingaretti si avvale della facoltà di non rispondere davanti ai giudici? Nulla di nuovo, i suoi silenzi in tribunale sono gli stessi delle aule in Consiglio regionale. Dopo essere venuti a conoscenza dell’indagine a suo carico solo al momento della richiesta di archiviazione dalle accuse di concorso in corruzione e tentata turbativa d’asta, oggi il governatore del Lazio continua nel solco dell’opacità. Purtroppo in questi anni ci siamo abituati alla reticenza del governatore e alla sua ambiguità. Ad esempio, avevamo già chiesto chiarezza a Zingaretti in Aula consiliare sul clamoroso bando Cup e su altri atti poco chiari della sua presidenza, ma avevamo ricevuto le solite risposte evasive e vaghe. Il solo fatto che un presidente di Regione preferisca non rispondere alle domande dei giudici e a quelle dei consiglieri di opposizione la dice lunga sul suo senso delle istituzioni e sul valore che dà alla parola trasparenza. Zingaretti ricordi che se da una parte il silenzio non aiuta di certo la verità, dall’altra contribuisce solo ad alimentare ulteriori dubbi sul suo mandato». Lo dichiara, in una nota, Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia.

DI BATTISTA, IMMAGINATE TG1 SE M5S NON RISPONDESSE!

«La responsabile welfare del Pd, nonché componente della commissione giustizia, Micaela Campana, per 39 volte risponde “non ricordo” ai giudici durante il processo su Mafia Capitale. Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, Pd, nello stesso processo si avvale della facoltà di non rispondere. Verdini è sotto processo per la P3 (un’organizzazione eversiva volta a condizionare gli organi costituzionali dello Stato) e le misure di Padoan premiano i grandi evasori. Questi sono i nuovi padri costituenti! Adesso pensate cosa direbbe il Tg1 se io, Luigi Di Maio, Roberto Fico o Virginia Raggi, in un processo come Mafia Capitale, o non rispondessimo o ci avvalessimo della facoltà di non rispondere». Così il commento del deputato M5s Alessandro Di Battista su Fb.

 

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