Terremoto Lazio, Protezione civile: “Evitare spostamenti verso area sisma” - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Terremoto Lazio, Protezione civile: “Evitare spostamenti verso area sisma”


Sisma quasi come Irpinia, più potente degli ultimi 110 anni. Oggi 6.5, a Messina fu 7.0 nel 1908, Irpinia 6.8, a Amatrice 6.0. Detenuti carceri Rieti e Rebibbia: scattate apertura celle. Mobilitate squadre del soccorso alpino. Allo stato attuale non ci sono vittime

 

Cartina terremoto epicentro del 30 ottobre 2016 (Foto INGV)

Cartina terremoto epicentro del 30 ottobre 2016 (Foto INGV)

Lo scrive su Twitter: «ProtezioneCivileLazio@: evitare spostamenti lungo le strade verso area terremoto per agevolare mezzi Forze dell’Ordine e Protezione Civile».

TERREMOTO: DETENUTI CARCERI RIETI E REBIBBIA NEI PASSEGGI

Fns Cisl, in casi di scosse così forti scatta apertura celle La paura è stata tanta tra i reclusi delle carceri del Lazio e anche tra gli agenti di polizia penitenziaria per la nuova forte scossa di terremoto di questa mattina. Nel carcere di Rieti è scattata l’apertura delle celle e i reclusi sono stati fatti uscire nei passeggi. Così è avvenuto anche negli istituti romani di Rebibbia e Regina Coeli. «In casi di scosse così forti – spiega Massimo Costantino della Fns Cisl – scatta una prassi consolidata che consiste nel permettere ai detenuti di uscire all’aperto». «In presenza di terremoto – aggiunge Costantino – viene rafforzata la presenza del personale di polizia penitenziaria». Verifiche sono in corso nelle carceri per rilevare eventuali problemi strutturali. «I centralini degli istituti da questa mattina sono presi d’assalto dai familiari dei detenuti che, legittimamente – spiega il sindacalista – vogliono avere notizie dei congiunti».

PIÙ FORTE DELL’IRPINIA E BASILICATA

Il terremoto che si è verificato questa mattina alle ore 7.40 nell’Italia centrale è stato di magnitudo 6.5, di poco inferiore a quello, di magnitudo 6.8, che il 23 novembre 1980 colpì l’Irpinia e la Basilicata, provocando oltre 2.570 morti. Si inserisce, inoltre, tra i più forti terremoto in Italia degli ultimi 110 anni. Il sisma odierno, inoltre, è stato più forte di quello del 24 agosto scorso al confine tra Lazio e Marche (nell’area di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto), di magnitudo 6.0, che fece circa 300 morti. È stato superiore come intensità alle due scosse del 26 ottobre (magnitudo 5.4 la prima, 5.9 la seconda) nell’area di Norcia, Castelsantangelo e Preci, tra Umbria e Marche, la stessa di questa mattina. La scossa di oggi, inoltre, è stata più forte anche di quella del 6 aprile 2009 all’Aquila, di magnitudo 5.8, che provocò oltre 300 morti. L’intensità del sisma di questa mattina, inoltre, si è avvicinata, senza tuttavia superarla, ai tre principali terremoti verificatisi nel secolo scorso in Italia: quello di Messina del 28 dicembre 1908 (magnitudo 7.0, 85.926 morti), quello che il 13 gennaio 1915 si verificò in Abruzzo (magnitudo 6.8, 32.610 morti); quello dell’Irpinia-Basilicata (magnitudo 6.8, 2.570 morti).

ELENCO DI ALCUNI DEI PRINCIPALI TERREMOTI IN ITALIA NEGLI ULTIMI 110 ANNI:

EPICENTRO MAGNITUDO 28 dicembre 1908 Messina 7.0 13 gennaio 1915 Abruzzo 6.8 23 novembre 1980 Irpinia-Basilicata 6.8 30 ottobre 2016 Norcia-Preci 6.5 24 agosto 2016 Amatrice-Arquata 6.0 26 ottobre 2016 Norcia-Castelsantangelo 5.9 6 aprile 2009 L’Aquila 5.8

TERREMOTO: IN AZIONE SQUADRE DEL SOCCORSO ALPINO

Mobilitate unità cinofile e tecnici da Umbria, Marche, Lazio. In Umbria mezzi di soccorso messi a disposizione del 118, dove mancano ambulanze. Le squadre del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, informa una nota, stanno intervenendo nelle zone del terremoto. Mobilitati tecnici e unità cinofile da Umbria, Marche, Lazio. In Umbria il servizio sanitario regionale ha chiesto al Cnsas anche alcuni messi a supporto nelle strutture ospedaliere, essendo le ambulanze tutte impegnate. Segnalati alcuni feriti da crolli e calcinacci, al momento nessuna vittima. «Le squadre del Cnsas – spiega la nota – si stanno concentrando nelle zone di Norcia, criticità segnalate anche nella zona di Forca Canapine, un passo di montagna dell’Appennino centrale situato sui Monti Sibillini al confine tra l’Umbria e le Marche, dove una donna è bloccata con le gambe dalle macerie.». Il Soccorso Alpino è presente nella Dicomac di Rieti e nel Coc di Norcia, che è parzialmente inagibile.

 

 

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