Viterbo, sempre più calda la questione immigrati - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Viterbo, sempre più calda la questione immigrati

immigrazione colosseoSi fa sempre più calda la questione immigrati a Viterbo, di fronte all’imminente arrivo di una sessantina di extracomunitari da alloggiare in container di fronte alla ex fiera di Viterbo. La questione ha fatto scaldare gli animi in consiglio comunale con la minoranza che ha chiesto al sindaco Leonardo Michelini (Pd) di intervenire e di non subire passivamente le decisioni della Prefettura. “Si sta realizzando un vero campo profughi all’ex fiera di Viterbo”- è il commento di Luigi Maria Buzzi, consigliere di FdI. Il vice prefetto Salvatore Grillo è anche intervenuto in quarta commissione per fare il punto della situazione alla presenza degli stessi imprenditori, preoccupati per la realizzazione di questo campo proprio nelle vicinanze delle loro attività. Il vice prefetto ha confermato che sono previste sessanta persone che verranno stabilite alla ex fiera in modo temporaneo. Quindi, i container che si stanno disponendo alla ex fiera dovranno essere un punto d’accoglienza momentaneo. Ma gli imprenditori fanno sentire la loro voce e sottolineano come in quella zona vi siano anche problemi di impianti di fognatura. Insomma una maniera di accogliere gli immigrati che non piace neanche ai consiglieri d’opposizione. “E’ un’accoglienza assurda – afferma Gianmaria Santucci di Fondazione -Un modello inaccettabile”. Il vice prefetto rimarca lo stato d’emergenza e di come, quindi, non si possa fare meglio. Ma per il consigliere ed ex sindaco di Viterbo, Giulio Marini (FI) non è fattibile né per un privato, né tanto meno per le istituzioni realizzare una struttura simile in una zona agricola. Intanto la Tuscia sta già ospitando 1100 immigrati e si attendono altre 2 mila persone, secondo i dati forniti dalla prefettura.
Il sindaco Michelini, dal canto suo, spiega la proposta del protocollo d’intesa: “Deve essere garantita la dignità ai migranti per arrivi imprevisti e d’urgenza in un insediamento con attività economiche, con opere, quindi, di urbanizzazione, fogne, impianto idrico ed elettrico, senza però che si debbano condizionare le attività commerciali esistenti”. Ma al tempo stesso chiarisce: “Viterbo non può diventare una città di migranti . Ho sempre avuto il massimo rispetto verso l’accoglienza, ma non si può pensare di stravolgere una realtà sociale in funzione di qualche imprenditore che viene a fare affari con i migranti. È necessario trovare uno stabile dove poter accogliere queste persone il tempo necessario a verificare se si tratti di richiedenti asilo o migranti economici”. Quindi il campo immigrati è per il primo cittadino l’ultima soluzione. Un campo profughi, quindi, alla ex fiera di Viterbo soltanto come ultima ratio ed a condizione che sia legato ad un rapporto contrattuale che ne determini la durata breve. Tra l’altro per il sindaco il capoluogo non può andare oltre i 150 richiedenti asilo da ospitare.
Ma alla ex fiera Viterbo sulla Cassia Nord prosegue l’allestimento, i cui lavori sono partiti lo scorso 28 ottobre, del centro temporaneo d’accoglienza, definito in quarta commissione campo profughi, con venti moduli abitativi, su una superficie di 10 mila metri quadrati, per 60 migranti. Il centro ospiterà temporaneamente questi immigrati, ma non sarà temporanea la struttura.
Sul fronte della sicurezza, il vice prefetto ha rassicurato che i controlli verranno aumentati.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login