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L’indagine sull’assessore Muraro prorogata di altri sei mesi? L’avvocato smentisce

muraroL’inchiesta sull’assessore all’Ambiente di Roma Luisa Muraro, indagata per alcune presunte irregolarità nel processo di smaltimento dei rifiuti, sarebbe stata prorogata per altri 6 mesi. La procura di Roma dunque va avanti con l’indagine che la scorsa estate ha investito la giunta Raggi e non è escluso che l’assessore possa essere interrogato prima di Natale. La procura contesta a Muraro, che da consulente Ama avrebbe avuto un ruolo di dirigente, le certificazioni relative al materiale degli impianti di Tmb (Trattamento meccanico biologico) di via Salaria e Rocca Cencia, che l’assessore controllava per conto della municipalizzata. Secondo gli accertamenti, scarti non a norma sarebbero stati classificati come combustibile da destinare ai termovalorizzatori e smaltiti in diverse strutture. Il ruolo della Muraro nella municipalizzata riguardava proprio il monitoraggio del processo svolto e tutte le attività di accettazione del rifiuto, selezione, trattamento. L’assessore, consulente dal 2004 al 2016, era, tra l’altro, referente Ippc, il protocollo europeo per la riduzione dell’inquinamento ambientale. È sulle certificazioni che si concentrano le contestazioni dalle quali l’assessore dovrà difendersi.
Ma l’avvocato della Muraro smentisce. «Smentisco categoricamente di aver ricevuto qualsiasi tipo di notifica per una richiesta di proroga delle indagini sulla mia assistitua Paola Muraro. Non ho, inoltre, ricevuto avvisi di alcun genere. Quanto riportato oggi da un organo di informazione rappresenta soltanto fango mediatico». Lo dichiara l’avvocato Alessio Palladino, legale di Paola Muraro.

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